Dall’altra parte del MONDO, la stessa CHIAMATA

di Sr. Paola Lucco icms

Ci sono esperienze che segnano il cammino spirituale in profondità. Incontri, volti, luoghi che rimangono impressi nel cuore e che, intrecciandosi con la propria storia secondo il misterioso disegno della Provvidenza divina, entrano a far parte della propria vita.

Così è stata, per me, l’esperienza vissuta per la quarta volta in Brasile, insieme a un’altra consorella, ad Aracaju, nello stato del Sergipe, dove si trova l’Opera “Nostra Signora di Fatima”, una delle Opere della Famiglia del Cuore Immacolato di Maria. Abbiamo trascorso lì due mesi, dal 18 febbraio al 21 aprile di quest’anno.

Non è stato un semplice viaggio. È stato piuttosto un “ritorno a casa”, in un luogo lontano. Ogni volta che ho avuto la grazia di andare, ho sperimentato qualcosa di più profondo: la bellezza di un Carisma che supera i confini geografici e culturali, che parla una lingua universale, quella dell’amore fraterno, della comunione tra le componenti, dell’offerta quotidiana.

La realtà dell’Opera in Brasile è cresciuta moltissimo nel corso degli anni. La presenza dei Padri ha generato un terreno fertile, dove il Carisma ha potuto mettere radici e portare frutto. I laici consacrati nel Movimento si ritrovano con fedeltà ogni mese per i ritiri e le formazioni, condividendo lo stesso cammino spirituale che viviamo anche in Italia. È sorprendente constatare come, pur in un contesto così diverso, si respiri lo stesso spirito, si viva la stessa appartenenza. La partecipazione dei laici è generosa e concreta: ciascuno si impegna secondo le proprie possibilità, rendendo viva la dimensione apostolica del nostro Carisma. E forse proprio perché le condizioni esteriori sono spesso più povere, più essenziali, il cuore si apre con maggiore disponibilità.

Naturalmente, le difficoltà della convivenza non mancano, come accade in ogni luogo dove si sceglie di condividere insieme un progetto comune, rispondendo a una chiamata da parte del Signore. La nostra umanità è sempre in cammino e ha bisogno di essere educata e lavorata secondo il desiderio di Dio. Ma ciò che colpisce, anche nei momenti di fatica, è l’impegno sincero di ciascuno nel voler crescere, nel migliorarsi, nel camminare con responsabilità. È bello vedere come tanti vivano l’Opera non come un luogo “altro” da sé, ma come una casa, una famiglia spirituale in cui sentirsi accolti, coinvolti, responsabili. E in questo cammino, molti riscoprono più profondamente la propria vocazione all’interno del Movimento, con un rinnovato entusiasmo e desiderio di donarsi.

Quando arriviamo, anche noi Suore, per quanto il tempo sia breve, si compie qualcosa di speciale. Non abbiamo ancora una comunità stabile, ma la sola presenza fraterna, l’essere lì “insieme”, il donare il nostro contributo nell’apostolato – oratorio, formazione ai laici, animazione dei momenti di ritiro e preghiera, incontri adolescenti e missioni giovanili – genera una forza nuova. È come se, nell’incontro tra tutte e tre le componenti – Padri, Suore e laici – il Carisma si accendesse in tutta la sua forza e bellezza.

Inoltre, da circa un anno e mezzo, il Movimento della Fcim ha aperto una scuola paritaria, approvata dallo Stato brasiliano, chiamata “Colegio Stella più bella”, in cui i nostri laici, più preparati per offrire questo servizio, sono coinvolti in prima linea. Essa comprende la scuola dell’infanzia, quella primaria e secondaria di primo grado, per un totale di 67 bambini. Oltre a offrire un’istruzione accademica adeguata, perché gli alunni possano diventare adulti responsabili e capaci di contribuire attivamente al bene comune nella società, si pone grande attenzione anche alla loro crescita spirituale, secondo le indicazioni del nostro Carisma. Ecco che il messaggio di Fatima e la spiritualità della riparazione informano il metodo di insegnamento, supportato dalla catechesi e dalla Santa Messa settimanale e dalla confessione mensile dei ragazzi. Noi Suore ci siamo inserite anche in questo contesto, incontrando i bambini per la catechesi e curando la formazione spirituale degli insegnanti. È un ambito di apostolato molto importante e ad ampio raggio, che coinvolge anche le famiglie degli alunni, molte delle quali hanno iniziato un serio percorso di conversione e di fede.

L’esperienza dell’Opera in Aracaju è un segno potente di quanto il Carisma sia vivo. Siamo davvero parte di un’unica “Famiglia”, sparsa nel mondo, ma unita da una stessa chiamata.  Nasce nel cuore così una rinnovata consapevolezza che l’amore di Dio non ha confini, e che il Cuore Immacolato di Maria, quando trova cuori disponibili, opera meraviglie.

Per questo, ogni volta che penso al Brasile, sento una nostalgia buona, che mi richiama alla verità più profonda della vita: siamo fatti per donarci, e in questo dono si sperimenta la gioia vera.