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“DIO VUOLE STABILIRE NEL MONDO LA DEVOZIONE AL MIO CUORE IMMACOLATO”

di Sr. M. Veronica Sarno icms

«Il trenta marzo 1907, in questa chiesa parrocchiale di Fatima, comune di Villa Nova de Ourém, Patriarcato di Lisbona, ho battezzato solennemente un’infante di sesso femminile, cui imposi il nome di Lucia, nata ad Aljustrel, di questa parrocchia, alle sette del pomeriggio del 22 marzo corrente…». Così scriveva il parroco nel registro parrocchiale per l’avvenuto Battesimo di quella che sarà la più nota “suor Lucia di Fatima”. Faceva così il suo ingresso nella grande famiglia che è la Chiesa, inconsapevole del ruolo immenso che avrebbe avuto in essa. Come sappiamo, insieme ai cuginetti Francesco e Giacinta, fu testimone delle apparizioni della Santa Vergine dal 13 maggio 1917 al 13 ottobre dello stesso anno. Tanti sono gli insegnamenti che tutta la Chiesa ha ricevuto da questi sei incontri di Maria SS.ma con i tre Pastorelli: indicazioni preziose, che la nostra Madre del Cielo ha dato all’umanità da parte del Padre Celeste, che vuole salvi tutti i Suoi figli. La Santa Vergine apparendo ai tre Pastorelli ha dato loro la missione di far conoscere quello che il Cielo desidera per ogni uomo. Questa missione – uguale per i tre fanciulli, in generale – trova poi il suo “specifico” nelle caratteristiche personali di ognuno.

La piccola Giacinta fu molto impressionata dalle conseguenze del peccato e dalla tristezza sul volto della Vergine Maria, così che si diede alla penitenza con tanta generosità. Scrive Suor Lucia: «La visione dell’inferno le aveva suscitato un tale orrore, che tutte le penitenze e mortificazioni le sembravano niente.»; e alla domanda, rivolta sempre a suor Lucia: «Com’è che Giacinta, così piccolina, si lasciò compenetrare e capì un tale spirito di mortificazione e penitenza?» «Mi sembra – rispondeva – che fu: primo, per una grazia speciale che Dio, per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, le volle concedere; secondo per aver visto le anime cadere all’inferno.».

Il piccolo Francesco, dal temperamento docile e dal carattere pacifico e condiscendente, era solito appartarsi – dopo le apparizioni – per restare in solitaria preghiera. Era quello che potremmo chiamare un “contemplativo”. Un episodio tra i tanti, descritto da suor Lucia nelle Memorie, ci mostra Francesco nella sua personale missione: «Salimmo il roccione, su cui a mala pena ci stavamo in tre in ginocchio e gli domandai: ma cosa stai facendo qui da tanto temo? Rispose: sto pensando a Dio, che è così triste per causa di tanti peccati! Se io fossi capace di dargli gioia!»

Ed eccoci alla nostra suor Lucia. Nell’apparizione del 13 giugno 1917, è chiara la missione particolare che la piccola Lucia riceve dalla Santa Vergine. Alla domanda: «Vorrei chiedervi di portarci in Cielo», la Madonna risponde sì, specificando però che i due fratellini Francesco e Giacinta l’avrebbero preceduta a breve, mentre lei era stata scelta per portare al mondo la devozione al Suo Cuore Immacolato. In particolare la Madonna disse: «Gesù vuole servirsi di te per farmi conoscere e amare. Egli vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato.». Nonostante il primo momento di smarrimento, che la piccola Lucia provò al pensiero di restare sola, prese poi coraggio dalle parole della Santa Vergine, che la rassicurava: il Suo Cuore Immacolato sarebbe stato sempre il suo rifugio e la via che l’avrebbe condotta a Dio. Con quanta serietà e impegno Suor Lucia ha svolto questa missione? Direi: con quanto zelo! Tutta la sua vita è stata al servizio di questa Volontà divina. Eppure è rimasta chiusa in un Carmelo per quasi tutta la vita! Una clausura che non le permetteva di varcare le soglie del convento senza uno speciale permesso. È superfluo dire che il desiderio di Gesù, che la Sua Mamma venga conosciuta ed amata attraverso la devozione al Suo Cuore Immacolato, non si esaurisce con la nascita al Cielo di Suor Lucia. A vent’anni da quel giorno (13 febbraio 2005), quel desiderio rimane quanto mai urgente per i nostri tempi, in una società che ha smarrito il vero senso della vita e, a causa di questo, ricorre sempre più spesso alla violenza e alla sopraffazione dei più deboli. Per tutti noi “chiamati” a far parte della Famiglia del Cuore Immacolato di Maria è scontato che questa specifica missione è “costitutiva”. È necessario chiedere e direi supplicare lo Spirito Santo che irradi la Sua luce nei nostri cuori per farci così sempre più innamorare di Dio. A questo proposito Suor Lucia nelle sue Memorie scrive che quando la Santa Vergine finì di pronunciare le parole: «Il Mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e il cammino che ti condurrà a Dio; apri le mani facendoci penetrare nel petto il riflesso che ne usciva.». Da allora, dice Suor Lucia, che tutti e tre sentirono un amore più grande per il Cuore Immacolato di Maria. Di questo abbiamo bisogno: di crescere in questo amore sempre di più. Vivere sapendo che la Santa Vergine ci ha affidato la missione di conoscerla e di farla conoscere; di amarla e farla amare, è una grande grazia.

Soffermiamoci a pensare a quale fine supremo ed eccelso noi consacrati siamo chiamati:  “Ristabilire ogni cosa in Cristo attraverso il Cuore Immacolato di Maria, secondo quanto la Madonna ha manifestato a Fatima”. Questo è possibile con il nostro impegno nel vivere santamente, nel saper dire il nostro “Si” alla Volontà del Padre Celeste, come ha fatto Maria Vergine, consegnandosi integralmente e totalmente a Lui.

È necessario credere non solo nella grandezza della missione affidataci, ma anche nella possibilità di realizzarla attraverso la grazia di Dio ed il nostro impegno, la nostra buona volontà, le nostre azioni, le nostre scelte coraggiose, la nostra umiltà e le nostre preghiere. I Cuori di Gesù e di Maria sono attenti alle nostre suppliche, ottenendoci quelle grazie necessarie alla missione ricevuta. Se daremo alla Madonna la possibilità di regnare sulla nostra anima, sulla nostra mente, sul nostro corpo e ci confronteremo quotidianamente con il Suo esempio di vita, fuggendo da un’esistenza sterile e inutile, la nostra consacrazione lascerà traccia e illuminerà con la fiamma della fede e dell’amore a Cristo. 

 

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La grazia di Dio sarà il vostro conforto. (dalle Memorie di suor Lucia)