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La devozione riparatrice dei "PRIMI CINQUE SABATI DEL MESE"

Meditando i misteri luminosi consoliamo il Cuore Immacolato di Maria

MISTERI LUMINOSI

PRIMO MISTERO: Gesù è battezzato nel Giordano

Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua… una voce dal cielo diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento»” (Mt 3,16-17). Gesù è il Figlio di Dio, l’Amato dal Padre e sente tutta la grazia e la forza che Gli derivano da questo Amore. Quante volte, durante la Sua missione, Egli porta i Suoi apostoli in disparte a pregare, perché anche Lui, come Figlio, vuole stare con Suo Padre, per parlare con Lui, per ascoltare tutto quello che Lui ha da dirGli. E gli Apostoli, guardando come Gesù sta e dialoga con il Padre, sentono il desiderio di poter anche loro avere questa relazione filiale con Dio, di saper parlare con Lui con la stessa naturalezza di Gesù. Anche noi, con il santo Battesimo, diventiamo per Dio Padre i figli Suoi, gli amati. Ecco perché, anche noi, con Gesù e come Gesù, possiamo pregare Dio chiamandolo “Abbà”. E anche noi, come Lui, dovremmo avvertire, durante la giornata, la necessità di stare con Dio, di parlare con Lui, proprio per coltivare la nostra relazione con Lui. E, proprio perché figli, allora, riusciremo a capire e a compatire il dolore che arrecano al Suo Cuore di Padre i tanti peccati, indifferenze e sacrilegi di noi uomini. Come il piccolo Francesco di Fatima che, dopo le apparizioni, dirà spesso: “Io Gli voglio tanto bene (al Signore). Ma senti, sarà ancora così triste? Mi dispiace tanto che sia così triste! Io Gli offro tutti i sacrifici che riesco a fare. A volte, non scappo più dalla gente, per fare sacrifici!”.

 

SECONDO MISTERO: Gesù compie il primo miracolo alle nozze di Cana

Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù” (Gv 2,1-2). Ed è Lei, proprio perché Mamma, che, per prima, si accorge che gli sposi “non hanno più vino” (Gv 2,3). Qualche secolo dopo, anche Dante Alighieri porrà, sulle labbra di san Bernardo, una bellissima lode alla Madonna: “Donna, se’ tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia e a te non ricorre sua disianza vuol volar sanz’ali”. E sottolinea come “la benignità (della Madonna) non pur soccorre a chi domanda, ma molte fiate liberamente al dimandar precorre”. Come la Madonna era stata attenta alle necessità della cugina santa Elisabetta, ancora prima che questa Le chiedesse un aiuto, così la Sua carità materna previene la nostra preghiera, coglie, prima ancora che ce ne accorgiamo, i nostri bisogni. Anche a Fatima la Madonna viene per dirci che gli uomini non hanno più vino, perché hanno cacciato Dio via dal loro cuore, dalle loro famiglie, dalle loro case. Come a Cana, anche a noi, che ci diciamo essere Suoi servi perché Suoi figli devoti, la Madonna chiede: “Fate quello che vi dirà” (Gv 2,5), cioè “pregate, pregate molto; e fate sacrifici per i peccatori”. Aggiunge anche che “molte anime vanno all’inferno” e che ci vanno “perché non c’è chi si sacrifichi e interceda per loro”. Ringraziamo la Madonna per tutto l’amore e la cura che ha verso le nostre anime, ascoltiamo l’appello accorato che viene dal Suo Cuore di Mamma che desidera la salvezza di tutti i Suoi figli. Impegniamoci a ricambiare tanto amore, insegnando anche ai bambini ad amarLa e a ricorrere a Lei come Mamma.

 

TERZO MISTERO: Gesù annuncia il Regno di Dio e invita alla conversione

Anche a ciascuno di noi Gesù affida la missione di annunciare che “il Regno di Dio è in mezzo a voi” (Lc 17,21). Ma come parlare di Dio al mondo di oggi? Cosa fare perché la gente accolga Gesù e il Suo Vangelo, tutto intero, senza sconti o compromessi? E ci viene chiesto perché la Chiesa si ostina a voler essere presente in un mondo che non La desidera e La perseguita? E siamo tentati di pensare a “strategie” per avere successo, di erigere muri per difenderci, perché ci sentiamo una Chiesa ridotta a un piccolo resto, come quella che i tre Pastorelli vedono il 13 luglio 1917: “vedemmo un Vescovo vestito di Bianco; abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre. Vari altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino”. La Madonna a Fatima viene a ricordarci che questo è il compito della Chiesa e di ognuno di noi oggi: continuare a vivere da cristiani, in mezzo a un mondo che va verso la sua rovina, tenendo fisso il nostro sguardo su quella Croce dove Gesù ha offerto la Sua vita. Ed essere così, con la nostra vita coerente al Vangelo, testimoni dell’Amore di Dio e di quella speranza certa che Maria SS.ma ci ha consegnato: “alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà”, proprio perché noi per primi Le permettiamo di trionfare nei nostri cuori.

 

QUARTO MISTERO: Gesù si trasfigura sul monte Tabor

E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo!»” (Lc 9,35). La voce di Dio Padre chiede agli Apostoli, proprio perché Gesù è l’eletto, il Figlio Suo, di ascoltarLo, perché Lui ci parla del Padre e solo Lui ci fa conoscere l’unica Verità su Dio e sull’uomo. Anche la Madonna, alle nozze di Cana, aveva detto ai servi: “Fate tutto quello che vi dirà” (Gv 2,5). Ascoltare Gesù è fare nostre le Sue parole, è guardare a Lui per ricopiare in noi quell’umanità trasfigurata che Lui ha voluto condividere con noi, in tutto eccetto il peccato. Il mondo ci propone quelle che sono le sue teorie sull’uomo, la vita, l’amore umano, la famiglia; teorie e filosofie che, in realtà, vanno contro quella che è la vera natura dell’uomo e contro la “legge naturale”, scritta nel suo cuore. Noi, che ci diciamo cristiani, non pretendiamo di cambiare il mondo, perché non è nelle nostre capacità e possibilità. Tuttavia, con la grazia di Dio e la testimonianza concreta della nostra vita, possiamo essere una piccola luce di verità, in questo tempo di grande oscurità, per tanti che sentono nel loro cuore il richiamo della Verità e vogliono vederLa vissuta proprio in noi, che diciamo di averLa conosciuta e di crederci. È quello che hanno fatto i Pastorelli di Fatima: non si sono messi a predicare sui tetti, ma si sono impegnati a rispondere a quell’appello che la Madonna aveva rivolto loro, “Non offendano più Dio che è già tanto offeso”, con la loro vita, nella fedeltà alla legge di Dio, nelle piccole cose di tutti i giorni.

 

QUINTO MISTERO: Gesù istituisce la SS.ma Eucaristia nell’ultima Cena

Poi prese il calice, rese grazie e lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti per il perdono dei peccati»” (Mt 26, 27-28). Ed è proprio in previsione dei meriti di questo Preziosissimo Sangue – che Gesù avrebbe sparso tutto nella Sua Passione e Morte – che Maria SS.ma è la Prima dei redenti. Per singolare privilegio, infatti, Lei non è stata toccata dalla colpa di Adamo ed Eva, come ogni altra creatura: dovendo essere la Mamma di Gesù, è stata concepita senza peccato originale. Ringraziamo Dio, che ci ha dato una Mamma così bella e così pura, ma contempliamoLa anche ai piedi della Croce, quando offre all’Eterno Padre il Sangue del Suo adorato Figlio per la nostra salvezza. Il Suo Cuore Immacolato è trafitto dalla spada del dolore e le sue lacrime sono le più amare che una mamma abbia mai versato sulla terra. Guardiamo con quanto amore accoglie in san Giovanni ognuno di noi! Contempliamo come il Sangue di Gesù, che sgorga dal Suo Cuore trafitto, ricade anche su di Lei, perché Lo riversi su di noi poveri peccatori! Ringraziamo Dio che ce L’ha donata, come Mediatrice di ogni grazia e nostra potente Avvocata! Chiediamo a Maria SS.ma, Regina del Prez.mo Sangue, che ci ottenga dal Sangue del Suo Figlio, in ogni confessione, il dolore sincero per i nostri peccati e la perseveranza finale.

 

 

 

 

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