Pillole di SpiritualiTà
Comprendi per credere, e credi per comprendere. Comprendi la mia parola, affinché tu possa credere; credi alla parola di Dio per poterla comprendere. (Sant'Agostino)
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Meditando i misteri luminosi consoliamo il Cuore Immacolato di Maria
ROSARIO MEDITATO
1° febbraio 2025
1. Gesù è battezzato nel Giordano.
“E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento»” (Mc 1,11). Con il sacramento del Battesimo, noi diventiamo figli e figlie di Dio e anche ad ognuno di noi Egli dice: “Tu sei mio figlio, l’amato”. Ma quanta fatica facciamo a sentirci figli e non schiavi. Quanto difficile ci viene amare Dio come un Padre e non temerLo come un Giudice impietoso. Eppure, non ci mancano le prove attraverso le quali Lui ci dimostra quanto ci ama e quanto siamo preziosi ai Suoi occhi. “In questo si è manifestato per noi l’amore di Dio: che Dio ha mandato il suo Figlio unigenito nel mondo, affinché, per mezzo di lui, vivessimo. In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che Egli ha amato noi, e ha mandato suo Figlio per essere il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati” (1Gv 4,9-10). Ma se noi riusciamo a vivere davvero da figli, Dio può trovare il Suo compiacimento, la Sua consolazione anche in noi, come in Gesù. Quanto, il piccolo Francesco di Fatima aveva fatto sua la richiesta che l’Angelo del Portogallo aveva fatto ai tre Pastorelli: “Prendete e bevete il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo, orribilmente oltraggiato dagli uomini ingrati. Riparate i loro crimini e consolate il vostro Dio”. A Lucia che gli chiedeva se gli piaceva di più consolare Dio o convertire i peccatori, lui rispose: “Mi piace di più consolare il Signore. Non hai notato come la Madonna, anche nell’ultimo mese, diventò così triste quando disse di non offendere più il Signore Dio, che è già tanto offeso? Io vorrei consolare il Signore e poi convertire i peccatori, affinché non l’offendessero più”.
2. Gesù compie il primo miracolo alle nozze di Cana.
“Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli” (Gv 2,1-2). “Contempliamo te, Gesù che dici ai servi: «Riempite d'acqua le anfore». Tu hai l'iniziativa, quella che dà un senso, un significato alla nostra vita. Fino a qualche istante prima Tu eri un semplice invitato: per Amore ti sei nascosto. Chissà se gli sposi di Cana si erano accorti di aver invitato proprio Te. Avevano cercato di far tutto da soli, avevano creduto che bastasse amarsi, nel senso banale del termine, cioè che bastasse l'intesa, il dialogo, l'attesa che l'altro che capisca, che funzioni come me...” (www.misterogrande.org). Ma l’amore umano da solo non basta. Ci vuole la grazia di Dio. Ecco perché è importante che gli sposi celebrino il sacramento del Matrimonio, che invitino Gesù e Maria SS.ma a essere presenti nelle loro famiglie. Il matrimonio è una vocazione, tanto quanto il sacerdozio e la vita consacrata e, in quanto tale, è una chiamata alla santità. La grazia, che Gesù stesso dona agli sposi attraverso i sacramenti della Confessione e dell’Eucaristia, li aiuta a rinnovare e accrescere l’amore reciproco. Ed è importante che gli sposi si affidino a Maria SS.ma che, in quanto Mamma, sarà la prima ad accorgersi quando non hanno più vino, per intercedere da Suo Figlio il miracolo del vino nuovo e buono. Quanto, oggi Maria SS.ma soffre nel vedere tante famiglie in difficoltà non tanto perché mancano i soldi, il lavoro, la casa, ma perché non hanno più il vino buono della presenza di Gesù in mezzo a loro. Quanto il Suo Cuore di Mamma soffre nel vedere tanti figli crescere senza essere accompagnati a conoscere e ad amare Gesù. E ancora una volta, come a Fatima, torna a chiederci di ritornare a pregare il Rosario nelle nostre famiglie e per le nostre famiglie.
3. Gesù annuncia il Regno di Dio e invita alla conversione.
“Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo»” (Mc 1, 14-18). “Le parole di Gesù non sono affatto una minaccia, ma un lieto annuncio… quella che Lui porta è la Buona Notizia della salvezza, e a partire da essa Egli chiama a convertirsi. Gesù annuncia questa grazia: Dio, il Padre, ci ama, ci è vicino e ci insegna a camminare sulla strada della santità. Gesù è venuto; però il mondo è ancora segnato dal peccato, popolato da tanta gente che soffre, da persone che non si riconciliano e non perdonano. È soprattutto in queste situazioni che sulle labbra del cristiano affiora la seconda invocazione del «Padre nostro»: «Venga il tuo regno!». Che è come dire: «Padre, abbiamo bisogno di Te! Gesù, abbiamo bisogno di te, abbiamo bisogno che ovunque e per sempre Tu sia Signore in mezzo a noi!». E Gesù viene… tutti i giorni. Abbiamo fiducia in questo!” (Papa Francesco, 6/3/2019). A Fatima, anche Maria SS.ma ci chiede di pregare il Rosario tutti i giorni, promettendoci che “il Suo Cuore Immacolato trionferà”. “«La Santissima Vergine, unita con Cristo da un legame strettissimo e indissolubile, poté esprimere, con Lui e per mezzo di Lui, un’eterna inimicizia contro il velenoso serpente… scelta e preparata dall’Altissimo da tutta l’eternità e da Lui preannunciata quando disse al serpente: “Porrò inimicizia fra te e la donna”, schiacciò veramente la testa di quel velenoso serpente» (Pio IX, Ineffabilis Deus). “Beato chi, nelle battaglie con l’inferno, invoca sempre il bel Nome di Maria. Quante vittorie su questi nemici hanno riportato i devoti di Maria con il Suo SS.mo Nome” (s. A. M. de’ Liguori). Ecco quanto è potente il Suo Cuore Immacolato!
4. Gesù si trasfigura sul monte Tabor.
“Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro… Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: «Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende…»… Ed ecco una voce che diceva: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo»” (Mt 17,1-6). La richiesta di Pietro di fare qui tre tende esprime quello che è il desiderio più profondo di ogni cuore umano: stare con Dio, amare Dio! Andiamo anche noi in disparte, con Gesù; sostiamo in silenzio davanti al Tabernacolo, dove Lui è presente in Corpo, Sangue, Anima e Divinità ed è lì che ci aspetta, ci vuole parlare, ci vuole donare il Suo Amore e la Sua grazia. Lì c’è Gesù, il Figlio prediletto che il Padre ci chiede di ascoltare. E lì c’è anche Sua Madre, Maria. Anche Lei, come Mamma buona, ci invita a fare tutto quello che Egli ci dirà. “Quando siamo davanti al Santissimo Sacramento”, scriveva San Pietro Giuliano Eymard, “inginocchiamoci come se fossimo accanto alla Madonna, presentando la stessa adorazione che Lei ha offerto tante volte a suo Figlio. E diciamoGli: «O Gesù, non so adorare; ma Ti offro le parole, gli impulsi del Cuore di Tua Madre, che è anche la mia. Non so adorare, ma ripeterò la preghiera di Maria Santissima per i peccatori, per la conversione del mondo e per tutte le necessità della Chiesa». Se lo faremo, rallegreremo il Cuore della Madonna ed Ella presenterà a Dio la nostra adorazione: «Vedi, o Figlio mio, come vivo nuovamente in quest’anima; come Ti adoro in essa e attraverso di essa». E Nostro Signore Gesù Cristo accetterà la nostra adorazione come se fosse quella di Sua Madre. Non importa quanto debole sia la nostra fede o quanto povero il nostro amore, Maria Santissima ci accoglie nel Suo Cuore Immacolato e Gesù Cristo accetta il nostro atto di adorazione, come se venisse direttamente da sua Madre”.
5. Gesù istituisce la SS. Eucaristia nell’Ultima Cena.
“Poi prese il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me». E, dopo aver cenato, fece lo stesso con il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per voi»” (Lc 22,19-20). “Lo sguardo rapito di Maria nel contemplare il volto di Cristo appena nato e nello stringerlo tra le sue braccia, non è forse l’inarrivabile modello di amore a cui deve ispirarsi ogni nostra comunione eucaristica? (Ecclesia de Eucharistia, 55). Cosa avrà sentito Maria all’udire dalla bocca di Pietro, Giovanni, Giacomo e gli altri Apostoli, le parole pronunciate nell’ultima Cena: «Questo è il mio Corpo che è dato per voi» (Lc 22, 19)? Quel Corpo dato come sacrificio e presente nei segni sacramentali, era lo stesso Corpo che aveva concepito nel Suo seno! Per Maria, ricevere l’Eucaristia doveva voler dire accogliere di nuovo nel Suo seno il Cuore che aveva palpitato all’unisono con il Suo e rivivere ciò che aveva sperimentato ai piedi della Croce. L’Eucaristia è mistero di fede che supera in tal modo la nostra comprensione che ci chiama al più puro abbandono alla parola di Dio. Allora non ci può essere nessuno come Maria che ci sia di sostegno e guida nell’acquisire questa disposizione. Nel ripetere ciò che Cristo fece nell’Ultima Cena, a compimento del suo mandato: «Fate questo in memoria di me», accettiamo anche l’invito di Maria di obbedire a Lui senza esitazioni: «Fate ciò che Lui vi dirà» (Gv 2,5). Con la sollecitudine materna che dimostra alle nozze di Cana, Maria ci sembra dire: «Non dubitate, fidatevi delle parole di mio Figlio. Se Lui fu capace di cambiare l’acqua in vino nel Suo Corpo e Sangue è per mezzo di questo mistero che si fa così Pane di Vita. Maria, in tutte le nostre celebrazioni eucaristiche, è presente con la Chiesa e come Madre della Chiesa. Così come Chiesa ed Eucaristia sono un binomio inseparabile, lo stesso si può dire del binomio Maria e Eucaristia.” (p. Lo Feudo MSE).
V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - 09 febbraio 2025 - ANNO C -
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