Pillole di SpiritualiTà
Coltiva l'intimità con lo Spirito Santo — il Grande Sconosciuto — perché è Lui che ti deve santificare. (San Josemaría Escrivá)
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DI TUTTO QUELLO CHE POTETE OFFRITE UN SACRIFICIO
di Paola M. Gargano
L’ Angelo del Portogallo si manifestò ai tre Pastorelli di Fatima, Lucia, Francesco e Giacinta in tre occasioni: nella primavera, nell’ estate e nell’ autunno del 1916. Aveva le sembianze di un giovane adolescente, più bianco della neve, “più brillante d’un cristallo attraversato dai raggi del sole”, di una bellezza ineffabile.
Nelle sue tre apparizioni l’Angelo prepara l’anima dei tre bambini alle successive apparizioni della Madonna.
Tutti e tre gli incontri sono colmi di una grazia particolare, che rivela un’intensa presenza di Dio, capace di catturare completamente l’attenzione dei veggenti, che rimangono quasi del tutto privi dell’uso dei sensi corporali. I Pastorelli, infatti, durante e dopo le apparizioni, si sentivano fisicamente molto stanchi ma, al tempo stesso, avvertivano una grande pace e felicità e le loro anime erano completamente assorte in Dio.
Le loro menti vengono illuminate e sono pronte a recepire gli insegnamenti che vengono dal Cielo, messaggi pieni d’amore, e il loro desiderio di conoscere le cose di Dio diventa sempre più grande.
Proprio a tal riguardo possiamo far riferimento alla seconda apparizione dell’Angelo, nella quale i pastorelli capiscono “chi è Dio, come ci ama e come vuole essere amato e in particolare il valore del sacrificio e quanto gli è gradito e quanto sia importante per la conversione dei poveri peccatori”. (cfr Memorie di Sr. Lucia)
L’insegnamento che ci viene da questi tre fanciulli mi ha colpito tantissimo e mi ha aiutato ad affrontare le difficoltà della mia vita con la gioia di poterle offrire a Gesù e alla Madonna, come atto di amore nei loro confronti e in aiuto di tutti coloro che sono lontani da Dio nostro Padre, che non riescono a vedere la sua luce e non si accorgono della sua presenza.
Il Signore gradisce ogni piccolo nostro sacrificio. Possiamo offrire a Lui le fatiche quotidiane legate al lavoro, alle faccende domestiche, alle cure che prestiamo alle persone ammalate. Possiamo, ad esempio, rinunciare ad andare una volta al cinema o a teatro o magari non comprare quel paio di scarpe o quel vestito che ci piace tanto.
Si tratta di piccoli gesti che, se ripetuti quotidianamente, ci fanno star bene, ci donano serenità e riempiono i nostri cuori di un amore vero e profondo.
Anche i nostri momenti di gioia possono essere occasioni di offerta.
Spesso, infatti, l’essere umano si accorge della presenza del Signore solo nei momenti più tristi e dolorosi e non abbiamo, in generale, l’abitudine di ringraziarlo e di offrirgli le cose belle che ci ha donato e che ogni giorno ci mette a disposizione.
Non abbiamo l’abitudine di guardarci intorno e ammirare la meraviglia dei paesaggi: le montagne, le colline, il mare, i bellissimi colori delle piante e dei fiori: tutto è perfetto e ogni cosa è al posto giusto.
Personalmente voglio ringraziare Gesù e la mia Mamma Celeste per avermi donato due splenditi figli che hanno reso la mia vita piena di gioia ed emozioni.
La vocazione alla vita religiosa di mio figlio Andrea mi ha dato la possibilità, nei primi mesi di quest’ anno, di vivere bellissimi momenti di grazia legati alla sua Professione Perpetua e alla sua Ordinazione Diaconale.
Offrire al Signore la felicità di questi splendidi giorni mi ha donato una serenità indescrivibile: è meraviglioso e immenso l’amore che viene da Dio e noi non dobbiamo fare altro che ricambiarlo, aprendo il nostro cuore ed affidandoci completamente a Lui.
Infine che dire della chiamata che ho ricevuto a diventare “Figlia” all’interno della Famiglia del Cuore Immacolato di Maria?
Un altro dono del Signore, che mi ha chiamato a servirlo e a offrirgli tutta la mia vita cristiana, animata dal desiderio di farlo conoscere a tutte le persone che incontro. Tutto questo ha reso ancor più bella la mia vita.
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