IL TRIDUO PASQUALE A ROMA

di Samuele Volpi

Quest’anno ho preso parte, per il terzo anno di fila, al “Triduo pasquale”, organizzato e proposto dai Servi del Cuore Immacolato di Maria, presso la Comunità di Villa Troili, a Roma. La domanda, con cui sono partito e su cui volevo riflettere, era: “perché lo sto facendo?”

Il programma è sempre lo stesso e sempre lo sarà, come afferma padre Davide; le persone più o meno anche e sono sempre felice di rincontrare amici di altre regioni, che non vedo da tanto tempo. Ma non può essere solo questo il motivo: il Triduo pasquale è un’esperienza forte, nella quale veniamo chiamati a vivere la Passione di Nostro Signore intensamente, accompagnandolo in un dolore immenso, di cui noi stessi siamo la causa. Ma, allo stesso tempo, grazie all’infinito amore di Dio, siamo sempre noi a goderne il beneficio, che consiste nel dono della Vita eterna.

Perciò, durante le riflessioni dei Padri, nei momenti di preghiera e di meditazione, mi sono concentrato sul chiedermi perché fossi lì e, piano piano, soprattutto grazie all’aiuto della preghiera durante la Via Crucis, ho capito che il modello del Vangelo, che culmina con la morte di Gesù, è il punto massimo, inarrivabile, ma a cui bisogna comunque aspirare; ogni aspetto della Sua vita, che ci è stato tramandato, deve essere fonte di ispirazione, per condurre la nostra vita sulla via della luce. In modo particolare la Passione svolge il ruolo di “maestra” nella vita, perché ci insegna ad affrontare i momenti peggiori della nostra esistenza, ci ricorda che la soluzione non è fuggire, ma combattere: combattere una guerra già vinta, vinta da Gesù grazie alla Sua morte e Resurrezione. Quale soldato non partirebbe per la guerra, per quanto dura essa possa essere, consapevole di aver già vinto, perché Dio è con lui?

Dunque, il senso del “Triduo” l’ho trovato nella Parola di Dio, che però non basta ascoltare una volta sola. Come diceva il filosofo greco Eraclito: “Nessun uomo entra mai due volte nello stesso fiume, perché il fiume non è mai lo stesso, ed egli non è lo stesso uomo”.

Infatti, nel corso della nostra vita, cambiamo il nostro carattere e il nostro fisico e, di conseguenza, cambiano le esigenze e i problemi: l’unica cosa che non cambia e che non cambierà mai è “il posto” e il Cuore dove cercare e trovare le risposte: Gesù.