Pillole di SpiritualiTà
La grazia di Dio sarà il vostro conforto. (dalle Memorie di suor Lucia)
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di Sr. M. Gloria Maalouf icms
Infanzia nel Libano
Sono nata nel Libano da una famiglia cattolica; i miei genitori erano di due riti orientali diversi: la mamma maronita, il papà melchita. Sono la terza figlia dopo due fratelli e sono stata battezzata secondo il rito melchita, quando avevo 40 giorni.
Tre mesi dopo la mia nascita, mio padre ha lasciato il Libano per lavorare nel Kuwait, a causa di una serie di conflitti politici e economici nel Medioriente. Sei mesi dopo, la mamma lo segue facendo una scelta difficile e dolorosa, quella di affidare noi tre figli alla custodia dei nonni e degli zii paterni.
Sono rimasta nel Libano fino all’età di dieci anni, cresciuta tra le montagne di Sannin e la scuola interna francese “La Saint Famille Française” a Bikfaya, diretta dalle suore.
Istruita bene nella fede cattolica, ho fatto la prima comunione all’età di 8 anni.
Adolescenza nel Kuwait
Con lo scoppiare della guerra civile nel Libano negli anni 1975 - 76, i miei erano sempre più scoraggiati nel ritornare a vivere in Libano e decisero di portare noi figli con loro, nel Kuwait.
Avevo dieci anni quando sono arrivata in quella società, che mi presentava un insieme di valori completamente diversi. Anche il contesto familiare era differente, perché mi trovavo a vivere quotidianamente con i mei genitori. Pian piano, come adolescente, ho iniziato ad avere e a vivere conflitti a tutti livelli: religiosi, sociali e famigliari. Ero in crisi e mi chiedevo quale fosse la verità.
Sentivo dire che Dio è Allah, che è solo Uno e non Tre! Che i cristiani erano bestemmiatori perché dicevano che Dio ha un Figlio, il quale ha una Madre e che è morto su una croce!
Mi chiedevo come facesse Dio a lasciare il suo “Inviato” morire su una croce.
Ho visto come negli ambienti musulmani le donne erano considerate da meno e maltrattate! E come l’uomo era “magnificato”! Vedevo anche tanti cristiani inchinare il capo di fronte all’Islam e al “dio denaro”, per mantenere una certa pace nel “quieto vivere” e poter guadagnare soldi!
Arrivata a 19 anni, ero in “rivolta” contro Dio, contro la Chiesa e contro la società e pensavo: “Se Dio è la causa di guerre e conflitti, la Chiesa, allora, è un “teatro” e la società vive in una grande ipocrisia”.
In Grecia, alla ricerca di sé
Mi sono iscritta al Collegio Americano in Grecia (“Deree College”) per seguire un corso di studi universitari, che mi hanno offerto i miei. Avevo bisogno di fare questa esperienza, non solo per approfondire gli studi, ma anche per vivere da sola, per scoprire me stessa e capire cosa volessi fare nella vita. Ero sempre più demotivata e fragile e non riuscivo a trovare la ragione della mia esistenza.
Mancava un pezzo importante nel quadro della mia vita, una certezza, una verità solida, un amore vero e disinteressato nel quale credere e sul quale costruire. Mi sembrava che la vita e soprattutto le relazioni interpersonali e lavorative fossero basate solo sulla carriera e sulla competizione.
Si ripeteva sempre la stessa storia: il forte prevale e schiaccia il debole e mi chiedevo dove fosse il senso in tutto questo.
Terminato il corso, ho conseguito la laurea in economia, sempre, però, animata da un forte desiderio di tornare alle mie radici per trovare quella verità che mi mancava e dalla consapevolezza profonda che la mia vita doveva essere spesa per gli altri.
Ritorno a casa e conversione
Dopo il ritorno alla casa in Kuwait, un giorno sono andata a Messa per accompagnare mio fratello. Durante la Messa ho ascoltato un’omelia sul vangelo di Matteo, che parlava della casa costruita sulla roccia: “Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia” (Mt.7 24-25).
Sono rimasta toccata profondamente da queste parole e da tutta l’omelia. Sentire parlare di una roccia era “curativo” per me: mi dava un senso di sicurezza e di fiducia. Era quello che cercavo: la roccia che serve come base per costruire la propria vita e che poi regge tutta la struttura.
Da quel giorno ho iniziato la mia “retromarcia” in relazione a Dio e alla Chiesa. Era come se ci fosse qualcuno a darmi una luce particolare nel vedere le cose vecchie con uno sguardo nuovo! Mi sono lasciata alimentare e illuminare dalla Parola di Dio. Avevo 25 anni e sentivo che questa luce era anche un grande Amore. Mi sembrava di aver finalmente trovato la Verità che cercavo: Dio era - ed è - nella Chiesa ed è un grande Amore!
Successivamente mi sono inserita in un gruppo di giovani e, insieme, ci siamo consacrati al Cuore Immacolato di Maria, di fronte alla statua di Nostra Signora Regina di Arabia.
Invasione del Kuwait e la fuga nel deserto
Il 2 Agosto 1990 Saddam Hussein, all’epoca Presidente dell’Iraq, decise di invadere il Kuwait e di prendere possesso di tutto il paese, abbattendo il governo, l’identità politica e finanziaria. La nostra famiglia si è ritrovata in una situazione tragica, senza sapere come agire. La nuova autorità che ci stava invadendo concesse ai residenti un periodo di 15 giorni per decidere se rimanere nel paese o uscire. Noi decidemmo di abbandonare il paese in macchina, attraverso il deserto, per raggiungere la Giordania, la Siria, per poi, un giorno, tornare in Libano.
Attraversare il deserto dopo aver lasciato tutto era un’esperienza unica e drammatica: eravamo indifesi, esposti a tutto; di giorno si camminava in macchina sotto il sole, di notte si dormiva sotto le stelle! Proprio sotto le stelle meravigliose del cielo dell’Iraq, una notte, ho fatto “i miei conti” con la vita. Mi sono posta queste domande: “Visto che si può perdere tutto, qual è la persona o la cosa che nessuno ci può togliere, né la guerra e né la morte? Che non si può mai perdere? Dove è la roccia che non crolla, sulla quale si può costruire una vita che rimane salda? Chi merita il dono della vita? Per che cosa vale la pena vivere?”
Le domande erano tante, ma la risposta era una sola: Gesù Cristo Nostro Signore, Lui è la Verità, Lui è L’Amore, Lui solo merita il dono della vita, Lui è la Roccia vera!
In quella notte ho fatto una promessa a Gesù nel mio cuore: se mi concedi di restare viva, la mia vita sarà per te!
Lascia tutto e seguimi
E Lui mi concesse di vivere e di tornare in Libano con la mia famiglia, sani e salvi. Dopo questa forte esperienza che mi segnò parecchio, cercavo di rafforzare la mia fede con una vita sacramentale e di preghiera più regolare. In questo mi è stato di aiuto un Padre Servo del Cuore Immacolato di Maria che si trovava in Libano in vacanza e, attraverso di lui, ho conosciuto il nostro Fondatore. Dopo un primo discernimento avevo bisogno di decidere: o vivere per Dio o per il mondo!
La risposta era una sola: vivere per Dio! Animata dal salmo 26, 4 “Una cosa ho chiesto al Signore questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita, per gustare la dolcezza del Signore ed ammirare il suo santuario”, ho trovato un’altra strada da percorrere, un cammino in un altro deserto, il cammino dell’anima che cerca il suo Signore: la vita religiosa!
Sono stata invitata a due campi vocazionali, nel primo ho conosciuto il Fondatore e sono rimasta segnata della sua figura di autentico religioso. Pochi mesi dopo, in seguito al secondo campo vocazionale, ho fatto il mio ingresso nell’Istituto delle Serve del Cuore Immacolato di Maria nel quale continuo a seguire il cammino per cercare, ogni giorno, il volto del Signore.
SAN BERNARDINO E IL CRISTOGRAMMA IHS
La devozione per il Santo Nome di Gesù
LA VERGINITÀ PERPETUA DI MARIA
PRIMA PARTE
LA VERGINITÀ PERPETUA DI MARIA
SECONDA PARTE
LA VERGINITÀ PERPETUA DI MARIA
TERZA PARTE
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La Rivista ufficiale della
Famiglia del Cuore Immacolato di Maria
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