Pillole di SpiritualiTà
Coltiva l'intimità con lo Spirito Santo — il Grande Sconosciuto — perché è Lui che ti deve santificare. (San Josemaría Escrivá)
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anniversario di Professione Religiosa
di P. Nicola Radomile icms
(testo integrale dell'estratto pubblicata sul MARIA DI FATIMA - n°1, Gennaio/Febbraio 2021)
“Dopo il battesimo la grazia più grande che Dio può fare ad un anima è la vocazione alla vita religiosa”
s. Teresa d’Avila
Ho scritto questo articolo dalla comunità di Ostuni in cui da poco sono stato trasferito, avendo terminato il 29 settembre il mio ministero nel Santuario di Pancole come membro della comunità e vice-parroco.
I miei confratelli mi hanno chiesto di scrivere qualche considerazione sul venticinquesimo di professione religiosa che da poco, assieme ad altri due confratelli di seminario, abbiamo festeggiato.
Domenica 20 settembre il Signore ci ha dato la grazia di poter celebrare ai piedi della miracolosa immagine della Madonna di Pancole l’anniversario di professione religiosa con una suggestiva e solenne celebrazione eucaristica in cui erano presenti, oltre ad alcuni confratelli di Istituto delle comunità vicine, anche alcune nostre suore che hanno animato la liturgia con i canti, i nostri novizi che hanno svolto con particolare cura la cerimonia liturgica, e ovviamente i due confratelli che hanno festeggiato con me l’avvenimento: padre Gianvito Prinzivalli, proveniente dalla vicina comunità dei Casciani, e padre Raffaele Montano, proveniente dalla nostra comunità di Birgi (TP).
La S. Messa, presieduta da padre Gianvito, ha caratterizzato la solennità della giornata a cui abbiamo voluto dare fin dall’inizio dell’organizzazione dell’evento un grande risalto per deporre nel sacro calice della Messa il nostro impegno di una rinnovata consacrazione al Signore. Padre Raffaele ha tenuto l’omelia ed ha sottolineato come l’evento che stavamo celebrando fosse un’occasione unica che il Cielo ci ha dato per concentrarci sull’essenzialità della consacrazione nella vita religiosa. A me invece è toccato il compito di fare, alla fine della celebrazione, un discorso di riepilogo di questi anni di grazia e per ringraziare quanti, nonostante il tempo inclemente, si sono dati da fare per essere presenti e per far sì che la festa riuscisse nel migliore dei modi.
Celebrare il proprio venticinquesimo di professione religiosa ci ha dato modo di pensare che in effetti un bel po’ di tempo è già passato: ce ne siamo accorti non solo perché abbiamo notato che sulle nostre teste i capelli bianchi cominciano ad avere una discreta presenza, ma anche perché soprattutto i ricordi che hanno caratterizzato gli anni di formazione del seminario ci hanno fatto andare indietro di parecchio tempo… gli ultimi anni ’90! Il Signore ci ha dato la grazia di vivere con intensità con gli altri confratelli tappe impegnative nel nostro cammino di vita religiosa, ma anche momenti di grande fraternità e di allegria.
Tra gli avvenimenti più belli non posso non menzionare quello accaduto sabato 16 settembre del 1995 quando, alla fine dell’anno di noviziato, finalmente giunse il momento tanto atteso della prima professione religiosa che facemmo nella parrocchia di san Giovanni Bosco di Badia a Elmi (San Gimignano). Quella mattina, un po’ piovigginosa, eravamo in cinque, arrivammo emozionatissimi col nostro pullmino poco prima della celebrazione col Padre Maestro, P. Castrenze, che ci portò subito in sagrestia per prepararci spiritualmente e senza distrazioni al grande passo che stavamo per compiere. Prima del rito di offertorio pronunciammo il nostro fatidico “si” al Signore che ci chiedeva di lasciare tutto e di seguirlo per tutta la vita emettendo i voti di povertà, castità e obbedienza ed impegnandoci a vivere il carisma nella Regola dell’Istituto dei Servi del Cuore Immacolato di Maria: l’abito religioso che il Vescovo ci consegnò e che indossammo ormai era il segno distintivo di una nuova missione che Dio voleva e si aspettava da noi per far conoscere la devozione al Cuore Immacolato di Maria.
Facemmo la professione per le mani del Vescovo di Subiaco Sua Ecc. Benito S. Andreotti, di venerata memoria, e alla cara presenza del nostro Fondatore, di tanti nostri confratelli e circondati dall’affetto e dalla curiosità di familiari, amici e conoscenti che assistevano per la prima volta ad una celebrazione del genere. Le nostre suore Serve del Cuore Immacolato di Maria purtroppo non erano presenti perché dovevano ancora nascere come Istituto.
Santa Teresa D’Avila diceva: “dopo il battesimo la grazia più grande che Dio può fare ad un anima è la vocazione alla vita religiosa” perciò, a conclusione di questo mio breve articolo, non mi resta che approfittare, anche a nome di padre Gianvito e di padre Raffaele, di rinnovare i ringraziamenti al buon Dio e alla nostra cara Mamma Celeste per il dono della vocazione e della perseveranza; un grazie al nostro Fondatore e ai confratelli che hanno dedicato tempo ed energie per la nostra formazione; le consorelle e i confratelli della comunità di Pancole, specialmente padre Giuseppe Brocchi e padre Ennio Castellano, che hanno provveduto anche materialmente alla bella riuscita della festa, un grazie di cuore di cuore ai volontari del Santuario che con generosità si sono prodigati per la realizzazione della festa e a quanti con la presenza, le preghiere e la vicinanza ci sono stati e ci saranno sempre di sostegno e conforto.
Dio e la Madre della Divina Provvidenza ricompensino la generosità di ognuno! Un caro saluto a tutti!
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