Pillole di SpiritualiTà
Il vero spirito di fede porta una persona a staccare lo sguardo da se stessa, per volgerlo verso Dio. (Beato John Henry Newman)
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Testimoni di un incontro
di Sr. M. Caterina Gatti icms
Nel cammino di Avvento, mi ha fatto riflettere uno dei Vangeli che si incontrano in questo tempo liturgico, in cui Gesù parla della testimonianza che il Battista gli ha reso. Proprio su tale argomento, discorrendo con i suoi discepoli, il Signore afferma: “Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato”.
Quando il Battista manda i suoi discepoli da Gesù a chiedergli: ”Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”, il Signore non risponde “sì” o “no”. Dice, invece, di riportare a Giovanni ciò che vedono e sentono: “I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo”. Come a dire: queste sono le opere che io faccio, i fatti concreti, per cui giudica tu stesso se il Messia sono io oppure no, valuta da te stesso se sono il Figlio di Dio o un semplice profeta. Chi rende testimonianza a Gesù, dunque, sono le sue opere, ciò che Egli compie. Gesù mette davanti ai discepoli del Battista i fatti concreti; a lui, poi, toccherà discernere su di essi per darsi una risposta.
Dopo questo incipit, veniamo a noi. Spesso diciamo che, in quanto cristiani, dobbiamo essere testimoni, dare testimonianza, ed è una cosa giustissima… ma attenzione! Il rischio è quello di puntare sul “fare”, sull’apparenza, sul giudizio degli altri nei nostri confronti, per cui mi comporto bene, sono sempre sorridente (a parte quando mi fanno arrabbiare!), sempre cortese e caritatevole (però, che non mi facciano uno sgarro, sennò…), recito le preghierine ogni giorno, vado a messa la domenica… quasi quasi, irreprensibile.
Ma chi è, in realtà, il testimone? Non è tanto colui che si comporta da bravo scolaretto, ligio al dovere, rispettoso delle regole religiose o civili che siano. Testimone è, anzitutto, colui che ha visto. Pensiamo, per esempio, al testimone di un incidente, al testimone in un tribunale o al testimone di nozze: si tratta di una persona che ha visto ciò che è accaduto, si è trovato presente vedendo coi propri occhi il fatto (l'incidente, il furto, lo sposalizio) e, proprio per questo, può raccontarlo agli altri.
Siamo chiamati ad essere testimoni perché, se siamo davvero cristiani, e se stiamo percorrendo un cammino spirituale, credo che non sia per educazione ricevuta, ma per le opere del Signore che abbiamo visto concretamente nella vita nostra o di altre persone, per cui, un giorno, abbiamo detto: "Dio esiste, ed io posso dire di averlo in qualche modo visto". Da questa esperienza concreta, poi, solo come conseguenza, vi sarà l’impegno per vivere con coerenza. Quando l’aver toccato con mano la presenza della Trinità nel nostro cammino avrà prodotto dei frutti di cambiamento nel nostro modo di agire, allora avremo la certezza di essere non solo testimoni, ma anche testimoni davvero credibili.
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