Pillole di SpiritualiTà
Il vero spirito di fede porta una persona a staccare lo sguardo da se stessa, per volgerlo verso Dio. (Beato John Henry Newman)
NEWS
Tratto dal Maria di Fatima n.5 - 2023
di Melissa Maioni
Certamente almeno una volta abbiamo sentito utilizzare l’espressione: “famiglia chiesa domestica”. È un concetto molto bello, ma forse lontano dalla sensibilità delle famiglie di oggi. Per capirlo propongo di “rovesciarlo”.
Vivere la fede come una cosa statica, rigida, fatta di norme, divieti, viverla in modalità “istituzionale”, che si pratica “facendo” certe cose, in certi luoghi, non fa altro che allontanarci da quello che essa veramente è, ma anche e soprattutto dalla realtà.
QUASI UNA “LITURGIA” DI CASA
Vivere la famiglia come chiesa domestica significa cercare di preparare bene la tavola, magari aggiungendo un dettaglio come un fiore, pensando che ogni gesto è un’espressione di amore per coloro che poi usufruiranno di quel servizio.
Ma questo non è, in fondo, quello che si fa per accogliere la Santa Eucaristia sull’Altare? Preparare la liturgia con il calice più bello, la tovaglia ricamata dalle sante mani di una donna devota, con i paramenti migliori per lo Sposo che si incarna nell’Eucaristia?
Significa stirare bene, anche se è faticoso e quel giorno non ho voglia. Ma questo non è quello che Gesù ha fatto per noi, quando ha offerto la sua vita morendo sulla croce per noi?
Significa ascoltare i nostri bambini anche se i loro discorsi hanno a che vedere con lo stesso gioco che fanno tutti i giorni all’asilo? Ma non è questo quello che Dio fa con noi quando preghiamo incessantemente per un desiderio insistente del nostro cuore?
GENITORI CREDIBILI O INCREDIBILI
C’è una differenza, però, tra coloro che lo fanno e coloro che lo fanno come figli di Dio. È una differenza abissale, essenziale e profonda, che cambia radicalmente la vita di coloro che agiscono.
Qui, infatti, non si tratta di essere “genitori credibili”, perché credibili non saremo mai visto che siamo peccatori e certamente sbaglieremo con i nostri figli (mettiamoci l’anima in pace)! Qui si tratta di essere “genitori incredibili”! E per essere dei “genitori incredibili” dobbiamo dimostrare ai nostri figli come si vive da figli, ossia fidandoci di un Padre “fichissimo”, il Padre dei cieli, che è l’unico a non deludere e a salvarci.
Significa non escludere mai il suo amore dalla nostra vita, anche dal momento più insignificante della giornata, offrendogli tutto, il bello e il brutto, le virtù e i peccati. E vivere tutto questo con una gioia travolgente e contagiosa, propria di coloro che credono di poter essere salvati!
FATE TUTTO COME PER IL SIGNORE…
Significa cercare di vivere con Gesù ogni momento. Ogni singolo momento, che caratterizza la vita famigliare: quindi, non solo il tempo che dedichiamo alla preghiera, che a volte, tra l’altro, è carico delle fatiche della giornata.
Significa salutarsi, vestirsi, coccolarci, parlare, litigare, mangiare, dormire, cucinare, pulire, cantare, guardare la tv, divertirci, cambiare i pannolini, pregare, studiare, lavorare al computer come se il Signore abitasse in casa nostra. Non è qualcosa di straordinario, ma è vivere l’ordinarietà di una famiglia qualsiasi con la consapevolezza
che in casa nostra c’è un Padre, Dio, che con il suo sguardo amorevole, e non giudicante, ci sta guardando e ci ama. Significa vivere da figli amati e perdonati, che hanno gustato un amore così dolce che non ne possono fare a meno, nemmeno per un istante e che, pertanto, lo cercano in ogni cosa, rifiutando tutto ciò che si discosta da esso. Significa gustare il Paradiso già da qui e non accontentarsi della mediocrità.
Come farlo? Vi posso assicurare che ho visto tantissimi modi di farlo e la cosa meravigliosa e misteriosa è che ogni famiglia è chiamata a inventare il proprio, unico e speciale.
L’importante è lasciare nei cuori dei nostri bambini un’impronta di bellezza, di cura e di allegria tale che un giorno, quando saranno grandi, ne avranno una profonda nostalgia e si domanderanno cosa ci animava a “vivere l’amore” in ogni cosa.
Se nelle piccole cose sapremo trasmettere questo ai nostri figli, quando loro andranno in Chiesa e cominceranno ad ascoltare la Parola e a vivere la vita sacramentale, che certamente è la più intima via di incontro con il Signore, riconosceranno un linguaggio a loro molto familiare (l’amore cristiano), che non sarà diverso da quello che hanno utilizzato fino ad allora.
Sarà allora la Chiesa a essere “una Famiglia”, e non soltanto la loro famiglia ad essere una chiesa domestica.
Ovunque loro andranno, saranno “a casa”, in famiglia e nella Chiesa nello stesso tempo, perché il Padre, il loro unico Padre, sarà con loro e loro lo riconosceranno.
ATTUALITÀ DELLA “HUMANAE VITAE”
Congresso tenuto a Roma – maggio 2023
«È stato un Convegno meraviglioso e appassionante (organizzato dalla Cattedra Internazionale di Bioetica Jérôme Lejeune) perché il Cardinal Ladaria ha magnificamente ribadito la validità dell’enciclica Humanae Vitae; ma soprattutto perché ha fatto sentire la voce della Chiesa, dagli Stati Uniti alla Francia, dal Giappone al Costa Rica, passando per l’Africa, con dei relatori spettacolari, che hanno denunciato come nei villaggi africani si chiedano antibiotici e si ricevano invece contraccettivi, che le donne africane non vogliono, a riprova del fatto che all’OMS non interessa curare la vita delle persone, ma portare avanti “un progetto” di umanità.
Aveva predetto anche questo Paolo VI, che la Chiesa ha proclamato santo: se noi permetteremo alle coppie di risolvere in questo modo la questione della fecondità, “chi impedirà ai governanti di favorire e persino imporre ai loro popoli, se lo ritenessero necessario, il metodo di contraccezione da essi giudicato più efficace?”
E queste voci, riunitesi a Roma da tutto il pianeta, hanno detto tutte la stessa cosa. Il no di Paolo VI alla contraccezione è valido ancora, e lo sarà sempre, perché corrisponde alla Verità dell’uomo, è per il suo vero bene...
Va bene ascoltare il mondo, ponendosi il problema della pastorale, ma qualche volta va ascoltata anche la Chiesa, intesa come persone che vi hanno qualche ruolo, ma anche semplici fedeli. Siamo rimasti gli unici, infatti, a proporre una visione diversa dell’uomo.
Le voci di chi Humanae Vitae prova a viverla vanno ascoltate, valorizzate, diffuse, perché la felicità è contagiosa, e si diffonde solo così, per inseguimento, per invidia: devi vedere la bellezza dell’amore fra due sposi che si fidano di Dio, e così ti viene voglia di imitarli.
Al di là delle polemiche ecclesiali, due giorni di bellezza e intelligenza, due giorni per sentirci Chiesa, da tutti gli angoli del mondo a confermare la stessa Verità, che Dio ha messo nel cuore di tutti. Due giorni per ricordarci che la Chiesa è viva, perché è vivo il suo Sposo, e che la voce della Verità non verrà mai soffocata».
IL NOSTRO CAMMINO DI VITA INSIEME
Dio è sempre presente nella nostra famiglia
XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - 08 settembre 2024 - ANNO B -
"Fa udire i sordi e fa parlare i muti"
LA MIA ESPERIENZA AL CAMPO VOCAZIONALE
IL SEGRETO DELLA SANTITÀ È L’ABBANDONO DELLA NOSTRA VOLONTÀ NELLE MANI DI DIO
La devozione riparatrice dei "PRIMI CINQUE SABATI DEL MESE"
Meditando i misteri gaudiosi consoliamo il Cuore Immacolato di Maria
Con una piccola donazione puoi riaccendere la speranza di uomini, donne e bambini in Brasile e, anche in Italia...
La Rivista ufficiale della
Famiglia del Cuore Immacolato di Maria
Il vero spirito di fede porta una persona a staccare lo sguardo da se stessa, per volgerlo verso Dio. (Beato John Henry Newman)