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EUCARISTIA: AMORE INEFFABILE DI DIO PER L’UMANITA’!

di Maria Rosaria Giordano              

Il mese di Giugno, dedicato al Sacro Cuore di Gesù, ci riporta all’essenza del messaggio cristiano: l’amore senza riserve di Dio per l’umanità, che ha tanto amato il mondo da donare Suo Figlio per la redenzione e la salvezza di tutti gli uomini. Non a caso, in questo stesso mese, si celebra anche la solennità del Corpus Domini, proprio perché esiste un legame profondissimo tra l’Eucaristia e il Cuore di Cristo: L’Eucaristia è sgorgata dal Cuore trafitto di Gesù e dalla sua volontà di rimanere sempre con noi.

L’Eucaristia è uno dei sette sacramenti della Chiesa Cattolica, istituito da Gesù Cristo durante l’Ultima Cena e rappresenta il Corpo, il Sangue, l’Anima e la Divinità di Gesù stesso, offerti in sacrificio per noi, mediante la transustanziazione del pane e del vino. Rispetto a tutti gli altri sacramenti, L’Eucaristia è sacramento “permanente”, perché costante è la presenza di Dio sotto le specie del Pane consacrato e noi possiamo nutrirci costantemente – anche ogni giorno – di quel dono.

La parola Eucaristia deriva dal greco e significa Ringraziamento: la Chiesa celebra l’atto sacramentale proprio come un gesto di ringraziamento per il sacrificio di Cristo compiuto per l’umanità intera. L’Eucaristia, dunque, è il sacramento per eccellenza, il cuore pulsante della vita cristiana e della Chiesa, strettamente connesso alla Pasqua e alla morte e risurrezione di Gesù. Come ricorda il Concilio Vaticano II, “Nella Santissima Eucaristia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè lo stesso Cristo, nostra Pasqua, Lui il pane vivo”. E ancora, “L’Eucaristia è il compendio e la somma della nostra fede” (Catechismo della Chiesa Cattolica,1327). Questo ci fa comprendere meglio il valore infinito della Santa Messa e il tesoro immenso che possiamo ricevere, ogni volta che lo desideriamo!

Attraverso l’Eucaristia, Gesù Vivo e Vero si dona a noi, ci purifica, ci rende più forti contro le tentazioni; in cambio, ci chiede solo di ricambiare il suo amore come possiamo, con tutti i nostri limiti, le nostre debolezze e le nostre miserie. Tutti i Santi hanno amato infinitamente l’Eucaristia, perché hanno compreso la meraviglia dell’incontro e dell’unione con Gesù che si dona nel Santissimo Sacramento dell’altare e, pur di riceverLo quotidianamente, hanno affrontato anche grandi sacrifici!

Gesù, presente nella Santissima Eucaristia, va amato, visitato e adorato anche nei tabernacoli delle nostre chiese. Quando non è possibile partecipare alla Santa Messa quotidiana o trattenersi in adorazione, è bene ricorrere alla Comunione Spirituale, che suppone la fede nella presenza reale di Gesù nei tabernacoli, comporta il desiderio della Comunione Sacramentale e esige il Ringraziamento per il dono ricevuto da Gesù. A tal proposito, San Pio da Pietrelcina si esprimeva così, con una sua figlia spirituale: “Nel corso del giorno, quando non ti è permesso di fare altro, chiama Gesù, anche in mezzo a tutte le tue occupazioni, con gemito rassegnato dell’anima, ed Egli verrà e resterà sempre unito con l’anima mediante la sua grazia e il suo santo amore”.

Dei tre Pastorelli di Fatima, Francesco era un piccolo contemplativo e amava trascorrere tante ore in Chiesa, vicino al Tabernacolo, accanto a “Gesù nascosto”. Quando la malattia lo immobilizzò a letto, la sua più grande sofferenza era quella di non poter più andare a visitare Gesù! Dalla fede viva e da un amore ardente per Gesù nell’Eucaristia nasce il desiderio di riparazione, perché il Santissimo Sacramento viene spesso offeso e profanato: come cristiani, abbiamo il compito e il dovere di chiedere perdono.  Nel messaggio di Fatima – e, dunque, nel nostro Movimento e nel cammino di fede proposto – l’aspetto della Riparazione eucaristica è di fondamentale importanza e costituisce l’essenza della nostra spiritualità.  Questa esigenza riparatrice viene affermata anche dall’Angelo, apparso nel 1916 ai tre Pastorelli di Fatima.

Suor Lucia racconta che, mentre si trovavano in ginocchio, con la faccia a terra e ripetevano la preghiera riparatrice insegnata dall’Angelo, sollevandosi, videro l’Angelo che aveva un calice nella mano sinistra al di sopra del quale stava sospesa un’Ostia, da cui cadevano alcune gocce di sangue che finivano nel calice. L’Angelo disse: “Mangiate il Corpo e bevete il Sangue di Gesù Cristo, orribilmente oltraggiato dagli uomini ingrati. Riparate i loro crimini e consolate il vostro Dio!” (Memorie di Suor Lucia).  Dunque, accanto alla devozione alla Vergine Santissima e alla preghiera del Santo Rosario, i membri della Famiglia del Cuore Immacolato di Maria vivono questa speciale missione di “riparazione”, amando e consolando Dio anche per i figli ingrati e lontani, tanto cari ai Cuori Sacratissimi di Gesù e Maria, sempre attenti alle loro suppliche!       

 

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