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FARE DEL BENE CON LA PAROLA

di Michela Novara

Sin dall’inizio Dio creatore aveva pensato all’uomo come a un essere che realizza pienamente la sua vita, se stesso, nelle relazioni. “Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda” e fu così che, facendo cadere un torpore su di lui e staccandogli una costola, creò la donna. La relazione, quindi, in primis dirige l’uomo verso l’alto, cioè Dio stesso, ma anche verso i suoi pari, intrecciando una vita sociale.

La nostra vita è intessuta di gesti, ma anche e soprattutto di parole. Abbiamo mai pensato alla potenza della parola?

Con il sacramento del Battesimo, noi cristiani abbiamo ricevuto il sigillo di Dio che ci ha segnati come re, sacerdoti e profeti; e successivamente, con la Santa Cresima, lo Spirito Santo ci ha confermato nella fede e, con i suoi doni, ci dà la forza di attuare questi ministeri.

Nella vita dell’uomo, in generale, e del cristiano in particolare, quindi, la parola ha un valore importantissimo. Ma quante volte le nostre giornate sono piene di parole distratte, vuote?

Come facciamo a dare contenuto e valore alle nostre parole, con le quali intrecciamo le nostre relazioni? Attingendo alla Parola per eccellenza!

Attingendo al Vangelo, Parola di Dio che è “viva ed efficace, affilata come una spada a doppio taglio, penetra fino a dividere l’anima dallo spirito e giudica i sentimenti e i pensieri del cuore” e “non ritorna a vuoto senza aver compiuto ciò per cui è stata mandata”.

Se ci accostiamo alla lettura della Parola con immenso rispetto, con lo stesso atteggiamento di Mosè che si avvicinava al roveto ardente, mettendoci alla presenza di Dio, invocando il dono dello Spirito Santo ci poniamo nelle migliori condizioni perché questa Parola operi in noi e porti frutto.

E poi c’è il miracolo più grande che Dio, nel Suo Amore infinito, si è “inventato”, per stare con noi sempre, fino alla fine del mondo, e concretamente in corpo Sangue, Anima e Divinità: la Santa Eucarestia. La Parola incarnata che ci nutre, ci sostiene nel cammino della vita e che ci fa addentrare sempre più nel Mistero. Il nostro essere viene plasmato da Dio, che lavora con la sua grazia e così diventiamo più simili a Lui, strumenti utili per la salvezza dei nostri fratelli.

Ecco che la Parola agisce in noi! Agisce in una mamma, che insegna al figlio piccolino le prime preghiere, lo educa con i gesti ma anche con le parole. Con le parole consoliamo un’amica che sta attraversando un periodo difficile; esortiamo chi è demoralizzato e bloccato dalle difficoltà della vita. Sempre con la parola annunciamo Gesù a chi è un po’ lontano e ancora non lo conosce; benediciamo (cioè: diciamo bene di…) i nostri cari e, con l’aiuto del Signore, anche di chi non ci apprezza.

Quanto bene si può fare con l’uso delle parole, ma anche quanto male! Un detto popolare recita: “la lingua non ha ossa, ma può spezzare le ossa” e ricordiamoci che nel Vangelo sta scritto: “chi dà dello stupido al fratello dovrà essere sottoposto al sinedrio e chi gli dice pazzo sarà destinato al fuoco della geenna” (Matteo 5,21-24). Gesù, come sempre, è molto chiaro.

Come tralci, allora, sotto lo sguardo materno di Maria, rimaniamo attaccati alla vite che è Gesù, perché la Sua parola viva sempre in noi e come una linfa ci rinnovi e sia luce, sostegno e benedizione per chi sta accanto. Soltanto così saremo dei veri evangelizzatori.

 

 

 

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