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Festa della PRESENTAZIONE del SIGNORE

Cristo è la «Vita» del mondo e di ogni uomo, «Luce» che illumina, «Verità» che salva, «Amore» che porta alla pienezza

di Padre Andrea Ruggin icms

La Legge prescriveva che, trascorsi 40 giorni dalla nascita, il figlio primogenito venisse presentato al Signore e riscattato, e che la madre si purificasse dall’impurità legale che aveva contratto. Nel libro dell’Esodo è scritto: «Il Signore disse a Mosè: “Consacrami ogni primogenito, il primo parto di ogni madre tra gli Israeliti - di uomini o di animali -: esso appartiene a me”» (Cfr. Es 13,2; Lv 12,2-8). L’offerta di ogni primogenito ricordava la liberazione miracolosa del popolo di Israele dalla prigionia in Egitto. Pertanto, tutti i primogeniti erano presentati a Dio e poi restituiti al popolo.

Guardiamo, anzitutto all’umiltà profonda con cui Maria, benché consapevole della sua verginità, si mette alla pari delle altre donne e, confusa tra loro, si presenta al sacerdote per il rito della purificazione accompagnata da Giuseppe. Gesù non doveva essere riscattato, Maria non doveva essere purificata e tuttavia si assoggettano a queste leggi per insegnare agli uomini il rispetto e la fedeltà ai precetti del Signore, il valore dell’umiltà e dell’obbedienza.

La Madonna preparò il suo cuore per presentare a Dio il suo Figlio a Dio Padre e offrire se stessa insieme con Lui. Rinnovava il suo “fiat” e, ancora una volta, metteva la vita nelle mani di Dio.

Questo mistero della vita del Signore Gesù e della Madonna presenta la vita del cristiano come un’offerta a Dio, raffigurata nei ceri accesi che si vanno consumando a poco a poco, mentre danno luce. Cristo è profetizzato come la Luce che libera dall'oscurità il mondo immerso nelle tenebre. La luce, nel linguaggio abituale, è simbolo di «vita» («dare alla luce», «vedere la luce», sono modi di dire strettamente legati alla nascita); è simbolo di «verità» («essere all’oscuro» è sinonimo di ignoranza e di confusione), di «amore» (si dice che ci «si accende» d’amore quando due persone cominciano ad amarsi con più intensità). Le tenebre, al contrario, indicano solitudine, disorientamento, errore.

Cristo è la «Vita» del mondo e di ogni uomo, «Luce» che illumina, «Verità» che salva, «Amore» che porta alla pienezza. Il piccolo Bambino che Maria Santissima ha tra le braccia è la «Luce» inviata da Dio Padre per illuminare le genti e per essere gloria del suo popolo Israele.

Questo mistero è intimamente legato all'offerta che si sta compiendo. Anche la nostra partecipazione alla missione di Cristo ricevuta nel Battesimo è strettamente unita alla nostra donazione personale. Il mistero che meditiamo è un invito a darci senza misura, ad ardere di fronte a Dio come la lucerna che si mette sul candeliere per illuminare gli uomini immersi nelle tenebre; come i ceri che bruciano vicino all'altare, e che illuminando si consumano fino in fondo.

È così la nostra donazione al Signore? È incondizionata e totale? Signore, la mia vita è per te; non la voglio se non per spenderla accanto alla tua Vita. Per quale altra cosa dovrei volerla?

San Bernardo ci ricorda che «è proibito presentarsi al Signore a mani vuote». Poiché ci rendiamo conto di avere solo cose piccole da offrire (il lavoro della giornata, un sorriso in mezzo al dolore, alla fatica, lo sforzo di essere affabili, comprensivi), meditiamo come la Vergine accompagni quest'offerta straordinariamente pregiata con un'altra di valore così infimo come quei colombi che la Legge comandava di offrire, affinché impariamo a unire i nostri poveri servizi a quelli di Cristo, in tal modo che col valore e il prezzo dei Suoi siano ricevuti e apprezzati i nostri. Uniamo, dunque, le nostre preghiere alle Sue, le nostre lacrime alle Sue, i nostri digiuni e veglie ai Suoi, e offriamoli al Signore, affinché ciò che di per sé ha poco pregio, per Lui sia di molto valore.

La Madonna ci sollecita a purificare il cuore affinché l’offerta di tutto il nostro essere sia gradita a Dio e sappiamo scoprire Cristo, nostra «Luce», in tutte le circostanze. La purificazione di Maria, connessa alla presentazione di Gesù, è simbolo di quella purificazione di cui l’uomo è sempre tanto bisognoso e che può essere ottenuta solo per i meriti di Cristo presentato al Padre «per espiare i peccati del popolo» (Eb2,1).

A Lei oggi chiediamo che purifichi la nostra anima, e ci uniamo a Lei per offrire il suo Gesù e insieme a Lui offrire noi stessi: «Padre santo: tramite il Cuore immacolato di Maria io vi offro Gesù, il vostro Figlio amatissimo, e offro me stesso in Lui e per mezzo di Lui a tutte le sue intenzioni e in nome di tutte le creature».

 

 

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