Pillole di SpiritualiTà
Volete dire le lodi a Dio? Siate voi stessi quella lode che si deve dire, e sarete la sua lode, se vivrete bene. (Sant'Agostino)
NEWS
L’AMORE SENZA MISURA
di Sr. Rita Colombo icms
I soldati poi... presero le vesti di Gesù, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato – e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamola a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: “Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte” ... E i soldati fecero così. (Gv.19, 23–24)
Quando Gesù sta sul Golgota spogliato delle vesti, i nostri pensieri si rivolgono a sua Madre: ritornano indietro, all’origine di questo corpo, che già ora, prima della crocifissione, è tutto una piaga. Il mistero dell’Incarnazione: il Figlio di Dio prende il suo corpo dal seno della Vergine. Il Figlio di Dio parla al Padre con le parole del salmo: “Non hai voluto né sacrificio, né offerte... ma tu mi hai formato un corpo” (Sal 40, 8. 7; Eb 10, 6. 5).
Il corpo dell’uomo esprime la sua anima. Il corpo di Cristo esprime l’amore verso il Padre: “Allora ho detto: Eccomi, io vengo... per fare, o Dio, la tua volontà” (Sal 40, 9; Eb 10, 7). “Io faccio sempre quello che è di suo piacimento” (Gv 8, 29). Questo corpo spogliato compie la volontà del Figlio e quella del Padre con ogni piaga, con ogni brivido di dolore, con ogni muscolo strappato, con ogni rivolo di sangue che scorre, con tutta la stanchezza delle braccia, con le ammaccature del collo e delle spalle, con un terribile dolore alle tempie. Questo corpo compie la volontà del Padre quando è spogliato delle vesti e trattato come oggetto di supplizio, quando racchiude in sé l'immenso dolore dell'umanità profanata.
Il corpo dell’uomo viene profanato in vari modi.
In questa stazione dobbiamo pensare alla Madre di Cristo, perché sotto il suo cuore, nei suoi occhi, tra le sue mani il corpo del Figlio di Dio ha ricevuto un’adorazione piena.
San Giovanni Paolo II
Le parole di San Giovanni Paolo II ci fanno penetrare nel mistero di amore che traspare da questa stazione della via Crucis, quell’amore senza misura che muove Gesù in ogni suo gesto, in ogni sua scelta, in ogni suo pensiero. Partiamo da questa riflessione per trarne alcuni suggerimenti per la nostra vita concreta.
Gesù si consegna alla morte con la piena libertà dell’amore, rifiuta il narcotico che gli offrono, per abbracciare fino in fondo e in piena consapevolezza tutto il dolore della crocifissione. Poi i soldati lo spogliano di quelle vesti, intessute dalla Madre.
Gesù lascia fare, sembra, ma in piena libertà, il che dimostra quanto sia Lui in realtà a condurre gli eventi, dando senso a tutto con l’amore.
Gli vengono strappate le vesti con una brutalità tale da provocare il riaprirsi di tutte le ferite; ma, di fronte al dolore e alla sofferenza, tace: nemmeno un lamento.
Impariamo allora il silenzio, a non lamentarci per le piccole cose che ci capitano, a non protestare a ogni imprevisto che modifica i nostri programmi e non asseconda le nostre preferenze.
Ricordiamo e consideriamo che ogni peccato che l’uomo compie riapre le stesse ferite di Cristo, e non perdiamo occasione di fare il bene e riparare al male.
Gesù resta privo di tutto.
Ci insegna il distacco dalle cose, ad avere il cuore libero per amare ciò che conta. A non fondare la nostra vita sui beni materiali e sulle sicurezze terrene, perché ciò che è materiale è limitato e temporaneo. Fondiamo invece in Dio la nostra certezza, nella fede in Lui, nei beni che non passano, nell’esercizio delle virtù.
Ricordiamoci che nulla ci appartiene, e spogliamo il nostro cuore avido, senza pace, sempre desideroso di avere, di accumulare.
A Gesù vengono tolte le vesti. Il vestito conferisce all’uomo la sua posizione sociale, senza di esso è esposto al disonore, espulso dalla società. Gesù si carica della situazione di Adamo caduto, e la sana.
Ci ricorda che la nostra dignità si fonda sull’essere figli, sul riconoscersi e vivere da figli di Dio, sul rivestirsi dell’uomo nuovo, sul fare nostri i suoi sentimenti.
Spogliamoci delle cattive abitudini, delle nostre vanità, della nostra incoerenza, per rivestirci della mitezza e umiltà del Cuore del Redentore.
Gesù è umiliato, deriso, beffeggiato, per ricordarci che niente è ridicolo quando è nella linea della virtù e del bene. Siamo allora chiamati a vincere il rispetto umano quando si tratta di testimoniare la nostra fede e l’amore che abbiamo verso il Signore.
E poggiamo il nostro sguardo su Maria Santissima, che vive nel Cuore il dolore del Figlio e con lui offre amore al Padre.
O Vergine Addolorata, per lo strazio del tuo materno cuore nel vedere Gesù spogliato di quelle vesti che tu gli avevi con tanto amore intessute, spogliaci, ti preghiamo, delle nostre cattive abitudini e rivestici delle tue virtù.
II DOMENICA DI PASQUA O DELLA DIVINA MISERICORDIA - 27 aprile 2025 - ANNO C
"Otto giorni dopo venne Gesù"
La prima apparizione di CRISTO RISORTO fu per la MADRE
"BEATA COLEI CHE HA CREDUTO"
“UNA NUOVA LUCE, UNA MISSIONE POSSIBILE”
Giorni di preghiera, riflessione e conversione
GRAZIE PAPA FRANCESCO!
"Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede". (2 Tm 4,7)
Con una piccola donazione puoi riaccendere la speranza di uomini, donne e bambini in Brasile e, anche in Italia...
La Rivista ufficiale della
Famiglia del Cuore Immacolato di Maria
Volete dire le lodi a Dio? Siate voi stessi quella lode che si deve dire, e sarete la sua lode, se vivrete bene. (Sant'Agostino)