Pillole di SpiritualiTà
La grazia di Dio sarà il vostro conforto. (dalle Memorie di suor Lucia)
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"Il battesimo di Giovanni da dove veniva?"
di P. Ennio Castellano icms
Il “silenzio” di Dio!
Il dialogo di Gesù con i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo ci aiuta a rispondere a una domanda che molti si fanno al giorno d’oggi: Ma perché Dio tace? Perché Dio non si fa sentire?
In genere, chi si pone questa domanda si aspetterebbe che Dio, dinanzi alle vicende del mondo, così tragiche, così senza soluzione, dicesse, agisse, intervenisse in qualche modo. Il silenzio e l’assenza di Dio lo scandalizza, lo rattrista: perché Dio tace?
Ebbene, l’episodio del Vangelo è molto significativo. Si tratta di quella volta in cui i sommi sacerdoti e gli anziani si avvicinarono a Gesù e gli dissero: “Con quale autorità fai questo?”. Gesù, invece di rispondere in modo diretto, pose a sua volta una domanda. La domanda riguardava il Battesimo di Giovanni, e, poiché i suoi interlocutori, imbarazzati, valutarono che non conveniva confermare nessuna delle proposte, tacquero. Allora Gesù replicò: “Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose”.
In altre parole, Gesù rispose al silenzio con il silenzio. È questa l’indicazione molto precisa che ci viene data di fronte alla domanda: perché Dio tace?
Dio non tace, ma Dio è quel Dio che si è lasciato mettere in croce per amore nostro, e tuttavia non si lascia mettere “con le spalle al muro” dalla nostra astuzia o dalla nostra malafede. Dio è ben disposto a parlare, anzi parla di continuo, ma a condizione che noi accettiamo il suo discorso, e accettiamo, a nostra volta, di rispondere alle sue domande.
Le grandi domande a cui Dio attende risposta, ancora oggi, sono le stesse.
Quella che fece ad Adamo dopo il peccato: Perché ti sei nascosto? Perché senti vergogna e paura?
E quella che fece a Caino dopo il suo delitto: Dov’è Abele? Dov’è il tuo fratello?
Dio con queste due domande intende condurci alla salvezza, farci cioè capire che, se sentiamo vergogna e paura del nostro peccato, in Lui possiamo trovare soluzione.
Lui non tace, è sempre attento alla sua creatura, e desidera averla, in eterno, con sé. Ecco il Natale, giorno della speranza e della misericordia! Un Dio, il nostro, che vuole fino in fondo condividere con la sua creatura l’oggi terreno, ma la Sua venuta non deve limitarsi a un bell’evento: si incarna per una vera conversione di vita. Ecco che queste due domande devono spronarci a non chiuderci dinanzi alla sua misericordia, ma aprirci al suo grande amore di Padre.
Gesù è nato nel silenzio, senza clamore, in una stalla ...
L’umiltà è la via maestra per essere amati da Dio.
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