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I SEGNI DEL GIUBILEO 2025

IL GIUBILEO APRE UN «TEMPO FAVOREVOLE»

di Deborah Cabiddu

Il 24 dicembre 2024, Papa Francesco, con il l’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro, ha aperto ufficialmente il Giubileo della Speranza, un evento di grande rilevanza spirituale ed ecclesiale.

Il Santo Padre ci ricorda che il Giubileo è un dono speciale di grazia caratterizzato dal perdono dei peccati e, in particolare dall’Indulgenza plenaria, espressione dell’infinita misericordia di Dio. L’attuale anno giubilare si celebra in un momento in cui l’umanità deve affrontare grandi difficoltà come le tante guerre sparse su tutta la Terra. Papa Francesco ha sentito la necessità di infondere coraggio attraverso un messaggio di speranza che susciti nelle persone il desiderio del bene nonostante l’incertezza del futuro. Per noi cristiani la speranza è l’incontro vivo e personale con il Signore Gesù, Porta di salvezza: Gesù è la nostra speranza.

Nei secoli si sono avvicendate varie modalità di celebrare il Giubileo: in origine coincideva con la visita alle Basiliche romane dei santi Pietro e Paolo, poi con un pellegrinaggio. Successivamente si sono aggiunti altri segni molto significativi:

- il Pellegrinaggio

- la Porta Santa

- la Professione di Fede

- la Carità

- la Riconciliazione

- l'Indulgenza plenaria

- la Preghiera.

PELLEGRINAGGIO

Il pellegrinaggio è un’esperienza di conversione, di cambiamento della propria esistenza per orientarla verso la santità di Dio. Simboleggia il cammino della vita che, per noi cristiani, attraverso la grazia di Dio, ha come meta il Cielo. Quindi il Giubileo ci chiede di metterci in cammino e sperimentare la misericordia di Dio che ci salva.

PORTA SANTA

L’apertura della Porta Santa da parte del Papa costituisce l’inizio ufficiale dell’Anno Santo. “Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato” (Gv 10,9): nell’attraversare questa soglia, il cristiano esprime la decisione di lasciarsi guidare da Gesù abbandonando la vita di prima. Per il cristiano la porta è anche passaggio che introduce all’interno di una chiesa, da varcare con rispetto, con comportamenti e con vestiti adeguati, segno della comunione che lega ogni credente a Cristo.

PROFESSIONE DI FEDE

La Professione di Fede (il Credo) esprime le principali verità che un credente accetta e testimonia nel giorno del Battesimo e condivide con tutta la comunità cristiana per il resto della sua vita. «Recitare con fede il Credo significa entrare in comunione con Dio, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, ed anche con tutta la Chiesa che ci trasmette la fede e nel seno della quale noi crediamo» (CCC 197).

CARITÀ

La Carità è indispensabile nella vita cristiana e dà senso ed efficacia reale al pellegrinaggio e alla celebrazione dell'indulgenza giubilare. Nel contesto del Giubileo non sarà da dimenticare l'invito dell’apostolo Pietro: “Soprattutto conservate tra voi una grande carità, perché la carità copre una moltitudine di peccati” (1Pt 4,8).

RICONCILIAZIONE

Il Giubileo apre un «tempo favorevole» (cfr. 2Cor 6,2) per la propria conversione attraverso il sacramento della riconciliazione. Il cristiano può approfittare di questo tempo per riscoprire il valore sacramentale della confessione e ricevere il perdono di Dio. Le chiese giubilari offrono con continuità questa possibilità anche con percorsi guidati.

INDULGENZA

Secondo la dottrina cristiana cattolica per indulgenza si intende la remissione, davanti a Dio, della pena procurata dai peccati, già cancellati con la confessione sacramentale. Questo tesoro di grazia ci è dato per i meriti di Gesù attraverso determinate condizioni stabilite dalla Chiesa, in modo speciale durante l’anno giubilare.

Le norme della Penitenzieria spiegano che l’indulgenza viene «annessa anche alle opere di misericordia e di penitenza». Dunque con la visita a malati, carcerati, anziani soli, diversamente abili, e ancora, continua il documento, riscoprendo «il valore penitenziale del venerdì» con l’astensione «almeno durante un giorno» da distrazioni «reali ma anche virtuali» come quelle indotte da media e social network, da «consumi superflui», praticando ad esempio il digiuno come indicato dalla Chiesa, «devolvendo una proporzionata somma in denaro ai poveri» o «sostenendo opere di carattere religioso o sociale», a favore della difesa e protezione della vita, dell’infanzia abbandonata, della gioventù in difficoltà, degli anziani bisognosi o soli, dei migranti, o ancora «dedicando una congrua parte del proprio tempo libero ad attività di volontariato».

PREGHIERA

Vi sono molti modi e molte ragioni per pregare; alla base vi è sempre il desiderio di aprirsi alla presenza di Dio e alla sua offerta di amore. Il cristiano si rivolge al Padre, lo loda e lo ringrazia e con il dono dello Spirito Santo, che suggerisce ai cuori ciò di cui hanno bisogno. Ed è, infatti, Gesù ad aver affidato ai suoi discepoli la preghiera del Padre Nostro, che racchiude ciò che è essenziale chiedere. La tradizione cristiana offre altri testi, come l’Ave Maria, che aiutano a trovare le parole per rivolgersi a Dio: «È attraverso una trasmissione vivente, la Tradizione, che, nella Chiesa, lo Spirito Santo insegna ai figli di Dio a pregare» (CCC 2661).

 

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