Pillole di SpiritualiTà
Il vero spirito di fede porta una persona a staccare lo sguardo da se stessa, per volgerlo verso Dio. (Beato John Henry Newman)
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PARLIAMO DELLA VERGINE MARIA
di padre Alberto Rocca icms
Il Verbo incarnato ha avuto anche il mandato di inviare coloro che, credendo in Lui, sono entrati in questa comunione salvifica e li fa suoi collaboratori: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato”.
C’è, quindi, stretto rapporto tra Gesù Cristo, Verbo incarnato, e il Vangelo da annunziare. L’incontro con il Salvatore non è riservato a chi lo ha incontrato di persona negli anni in cui ha camminato, insegnato e fatto miracoli nelle strade della Palestina, ma anche a chi ha creduto attraverso la testimonianza affidata agli Apostoli – e, attraverso di loro, a tutta la Chiesa –. «Durante il suo pellegrinaggio sulla terra la Chiesa è per sua natura missionaria, in quanto è dalla missione del Figlio e dalla missione dello Spirito Santo che essa, secondo il piano di Dio Padre, deriva la propria origine». (Concilio Vaticano II, Ad Gentes 2)
CRISTIANO = MISSIONARIO
Si potrebbe affermare allora, a ragion veduta, che dire “cristiano” coincida con dire “missionario”, “evangelizzatore”, ossia portatore della Buona Novella del Vangelo, non per semplice appartenenza, ma per natura. Nel DNA del credente c’è il diffondere l’amore infuso dal Padre in Cristo nello Spirito Santo, innanzitutto con l’agire: «Voi siete la luce del mondo… Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli».
Tra i credenti in Cristo spicca la figura della Vergine Maria. Se di lei celebriamo ed ammiriamo le prerogative di Madre di Dio e le virtù da imitare, tanto più la vediamo come “prima tra i credenti”, desiderosa nello Spirito Santo di portare al prossimo quel Cristo vivo in Lei per la grazia dello Spirito Santo. Quale “Tipo della Chiesa”, come le definì Sant’Ambrogio, la Madonna si può descrivere anche come “tipo del cristiano” e, quindi, come “tipo del missionario”.
METTERSI IN CAMMINO
Nel Vangelo di san Luca – che, tra gli evangelisti, è quello che ci racconta un po’ di più di Lei – sappiamo che la Vergine, dopo l’annuncio dell’arcangelo Gabriele e agli inizi della sua gravidanza, si mette in viaggio verso una regione montuosa per raggiungere una delle città della Giudea (Lc 1,39), dalla cugina Elisabetta, che sta per dare alla luce un bimbo, San Giovanni Battista.
Maria si pone in cammino e si reca in fretta da Elisabetta. È da notare che il verbo greco usato dall’Evangelista è eporeuthe, aoristo deponente di un verbo utilizzato nel Nuovo Testamento per indicare il viaggiare di Gesù e dei suoi discepoli. È il verbo utilizzato da Gesù nel discorso della missione in Matteo 10: “E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino”.
Così, anche in occasione del mandato missionario ai suoi discepoli in san Matteo: “Andate, dunque, e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt 28,19).
FRETTA SENZA AGITAZIONE
Nel Vangelo della Visitazione possiamo vedere la Vergine Maria come “prima missionaria”, la prima credente (“Beata Colei che ha creduto”) che fa compiere a Gesù il suo “primo viaggio missionario” portandolo in grembo per le strade polverose della Giudea, anticipando anche quella che sarà l’azione della comunità; per ora è Maria che conduce il Figlio, Lui che da adulto sarà sempre “in viaggio” e non avrà nemmeno dove posare il capo (cfr. Mt 8,20; Lc 9,58). Sembra quasi che la Madonna ponga le premesse del passare di Cristo di villaggio in villaggio, negli anni della sua vita pubblica.
L’evangelista Luca aggiunge anche dei particolari sull’andare di Maria: dice che cammina con zelo e sollecitudine. Sant’Ambrogio, commentando l’episodio evangelico della Visitazione, scrive che “Maria … si avviò in fretta verso la montagna
… perché era lieta della promessa e desiderosa di compiere devotamente un servizio, con lo slancio che le veniva dall’intima gioia … La grazia dello Spirito Santo
non comporta lentezze.” Quindi, si muove in fretta, perché spinta da un moto interiore, protesa verso la meta, senza distrarsi. A spingerla non è l’ansia, non la fretta dispersiva, l’agitazione ma, bensì, l’urgenza del Regno e il desiderio missionario di annunciare il compiersi delle promesse. È la stessa fede che richiama le sue urgenze e non ha luoghi e tempi privilegiati: ogni istante e situazione della vita sono campi fecondi di apostolato, a volte attivo a volte silenzioso, ma sempre con quel Gesù che si porta dentro e ci spinge ad agire senza indugi.
NON HANNO PIÙ VINO
Un altro brano del Vangelo, in questo caso san Giovanni al capitolo 2, ci può aiutare per entrare – almeno un poco – nel mistero di “Maria missionaria”.
È quello delle Nozze a Cana di Galilea, dove Gesù compie il suo primo miracolo e dà inizio ai “segni” che suscitano la fede dei suoi discepoli. È Maria Vergine che si accorge
della mancanza di vino alle nozze, è Lei che si rivolge al Figlio, è ancora Lei che, nonostante l’apparente diniego del Figlio (“Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora”. Gv 2), invita i servi a fare tutto quello che Lui avrebbe detto loro: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”.
La Vergine Maria invita i servi a fare proprio ciò in cui Lei eccelle: ascoltare la parola di Gesù e metterla in pratica (cfr. Lc, 11, 28), sapendo che obbedire a Dio vale più di tutti i sacrifici ed olocausti (cfr. 1Sam 15,22) e in Cristo Gesù è presente corporalmente la pienezza della Divinità (cfr. Col 2,9).
La Vergine Maria, in questo modo, fa con gli uomini l’esatto opposto di quello che fa il Nemico, che la Parola cerca di rubarla e soffocarla, di distorcerla e deviarla come nella parabola del Seminatore (cfr. Lc 8,4-18). Così continua a fare e farà sino alla fine dei tempi, desiderando che quella luce divina – che inabita in pienezza in Lei, per la presenza del Figlio di Dio – sia presente in tutti e ci sveli il “segreto” del suo essere missionaria.
Agli uomini, tentati di andarsene sfiduciati, perché Gesù sembra deludere le loro aspettative o perché sembra ritardare le sue promesse, la Vergine Maria ripete sempre nell’intimo: «Vuoi luce per conoscere la via che ti porterà in cielo? Vai da Lui. Vuoi consolazioni e conforto? Gesù è la fonte, vai da Lui. Vuoi la pace? Vai da Lui, è Lui che l’ha portata sulla terra. Vuoi aumento di grazia? È Gesù che la concede sempre, vai da Lui. Lui che, solo, ha parole di vita eterna (cfr. Gv 6).
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