In VACANZA… con un LIBRO in mano!

di Lucia Viero

Finalmente, dopo un anno di corse, scadenze da rispettare, giornate troppo corte per riuscire a fare tutto... sono arrivate le tanto agognate (e penso da tutti meritate) vacanze! Alcuni più fortunati hanno un paio di mesi a disposizione per riposare e riprendersi, altri solo qualche settimana.

In ogni caso, questa pausa, breve o lunga che sia, è sempre tanto attesa e desiderata.

Tuttavia, è importante vivere bene questo periodo di ferie, non sprecarlo, perdendo tempo in cose futili, ma cercando di sfruttare ogni momento per fare quelle “cose belle”, per le quali non si ha tempo durante il resto dell’anno.

 Generalmente ci lamentiamo del fatto che, durante l’anno, siamo oberati di cose da fare: portare i bimbi a scuola, a calcio, a catechismo, andare al lavoro, riuscire a rispettare tutte le scadenze che il lavoro e la vita ci impongono. Così facendo, talvolta, mettiamo in secondo piano tante cose buone che potremmo fare: non sempre riusciamo a ritagliarci un po’ di tempo per pregare o per curare la nostra vita spirituale, anche attraverso delle letture edificanti e che possano aiutare la nostra crescita umana.

Io stessa, durante l’anno di lavoro, arrivo a sera talmente stremata che non mi passa neppure per l’anticamera del cervello di prendere un buon libro, perché ho a malapena il tempo di arrivare al letto. Mi vergogno di dire che non prendo in mano un libro (a parte quelli universitari) da diversi mesi. Amo follemente leggere, eppure non ho il tempo di farlo.

Ora che siamo in estate, con meno impegni e più tempo per rilassarci, potremmo approfittarne per leggere qualcosa di utile, che ci aiuti a progredire anche nella nostra vita di fede.

 Inoltre, sarebbe bene abbandonare lo smartphone (che è diventato ormai un’appendice del nostro corpo) e prendere in mano un buon libro, magari uno di quelli che abbiamo iniziato e poi abbandonato da qualche mese sul comodino della nostra stanza.

È vero che all’interno dei nostri smartphone possiamo scaricare tanti libri; è altrettanto vero, però, che guardare continuamente lo schermo – oltre a rovinare la vista e a contribuire a far venire il mal di testa – ci impedisce di poter gustare alcune caratteristiche, proprie di un libro fatto di carta: poter sfogliare le pagine, poterle “annusare” e – perché no- versarci sopra anche qualche lacrima.

Spesso ci dimentichiamo, oppure non ne siamo a conoscenza, del fatto che alcuni Santi hanno iniziato la loro conversione proprio leggendo la vita di altri Santi (ad esempio Sant’Ignazio di Loyola): questo li ha spronati, aiutati, convinti a iniziare un cambiamento radicale di vita.

Quante volte anche noi, leggendo la vita di alcuni Santi o anche di qualche donna o uomo “comuni”, ci siamo commossi, vedendo come questi avevano lasciato entrare Dio nella loro vita? Talvolta abbiamo bisogno di capire che le vite dei “Santi della porta accanto” non sono caratterizzate per forza da eventi soprannaturali o da chissà quali carismi o doni; sono vite di persone del nostro tempo, che hanno scelto di affrontare la malattia senza disperazione o che si sono sacrificate per la vita del proprio bimbo, o che hanno fatto del bene agli altri. Il filo comune, che percorre la vita di queste persone “speciali”, è la presenza forte di Dio nella loro vita.

Il mio augurio, per questi giorni di vacanza al mare, in montagna o semplicemente a casa, è quello di riuscire a dedicare del tempo alla lettura di un libro spirituale, non fermandoci a una lettura superficiale, ma lasciandoci commuovere e toccare il cuore!