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L'AVVENTO: SILENZIO E ASCOLTO

"SPERA NEL SIGNORE, SII FORTE, SI RINSALDI IL TUO CUORE E SPERA NEL SIGNORE " (SAL 27,14).

di Carolina Quartulli

In quest’ultimo periodo, a conclusione dell'anno liturgico, la liturgia ci ha presentato una serie di eventi che potrebbero trasmettere timore; ma è tutt'altro! Gesù ci mette in guardia, sì, ma, come un personal trainer, ci stimola anche a reagire positivamente, perché niente è perduto: il nostro obiettivo è la vita eterna.

L’Avvento (arrivo, venuta) per la liturgia cristiana è il periodo di quattro settimane destinate all'ascolto, al raccoglimento, alla meditazione della venuta del Signore, di cui ogni anno facciamo memoria. Una venuta che ci sorprende sempre!

La nascita di Gesù, il Figlio di Dio, poteva essere la più sorprendente (e lo è stata, in effetti!), ma nessuno mai avrebbe potuto immaginarla così, come si è manifestata! Gesù è nato in una grotta, in un ricovero per animali, fuori dal paese… messaggio nel messaggio!

Andremo a vivere il nostro cammino di Avvento, dunque, cercando di fare tutto quello possa farci rivivere la venuta di Gesù. Entrare nella storia, ma soprattutto nello spirito, per aprirci all'incontro personale con Lui.

Come vivere in modo particolare questo Avvento? La Chiesa ci propone di vivere nella fede questo tempo di attesa, con riferimento al Signore che nascerà per noi, “pellegrini di speranza” (come dice Papa Francesco).

Come sempre, arriva in nostro soccorso Maria di Nazaret, la Donna dell'ascolto e del silenzio per eccellenza. "Ascolta Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze. questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore”. (Dt6,4-9).  Ella conosceva bene queste parole!

L’ascolto, il silenzio. Maria di Nazaret, la donna scelta da Dio, entra proprio così nella storia, mentre è in ascolto di un Angelo, e ci mostra come si può entrare in un vero rapporto con Dio e con il suo disegno. Ci insegna così che, per ascoltare il silenzio di Dio, è necessario essere noi “silenzio”. Maria è donna di poche parole. Nei Vangeli si fa sentire solo sei volte, due volte all'annuncio dell'Angelo, quando canta il Magnificat, quando ritrova Gesù nel Tempio e a Cana di Galilea. Poi, dopo aver raccomandato di dare ascolto all'unica parola che conta, lei tace per sempre.  (Lc1,34; Lc1,38; Lc 1,46-56; Lc2,48; Gv2,3; Gv2,3). "Serbava tutte queste cose nel suo cuore " (Lc 2,51).

Nel silenzio, Maria ha protetto Gesù, nel suo grembo; era con Lei Giuseppe, anche lui sempre teso all'ascolto di Dio. Hanno atteso nel silenzio quello che Dio aveva pensato per loro, e che aveva pensato anche per noi: "salvarci attraverso Gesù Cristo".  In quella notte, in quella grotta è arrivata la nostra salvezza, tutto è stato attesa fiduciosa: " ... Il Signore è venuto nel mondo per dare al Suo popolo la conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccati ... e dirigere i nostri passi sulla via della pace" (Cantico di Zaccaria)

Mi piace pensare che il buon Dio, mandando Suo Figlio sulla terra, ci abbia donato un “Giubileo permanente”. Tutto iniziato nella semplicità, con il passaparola, con i segni, e questo in tutto il mondo. Vedi i Magi: arrivano da lontano per adorare un piccolo essere; loro, che erano re, si sono inginocchiati davanti a un Bambino. Hanno prestato ascolto, la loro mente è stata pronta all'ascolto.

I rumori in questo periodo della storia sono tanti: le guerre che devastano, con distruzione e sangue; le battaglie per cercare il dominio personale, etc. Ma nulla è perduto: "io non vi lascerò mai". La nostra risposta deve essere la nostra fede. Penso a quello che hanno dovuto affrontare Maria e Giuseppe: il buon Dio li ha affiancati, li ha aiutati; hanno ascoltato e hanno accolto.

Il 24 dicembre 2024, il nostro Santo Padre Papa Francesco darà inizio all'anno Giubilare, con l'apertura della Porta Santa: "Spes non confundit", la Speranza non delude.

La Speranza è la fiduciosa attesa delle promesse di Gesù, la Fede è la virtù teologale per cui l'uomo crede in Dio e nella sua parola, la Carità è la virtù teologale per la quale l'uomo ama Dio sopra ogni cosa e il suo prossimo come se stesso, per amore di Dio. Il nostro cammino, cominciato con l'Avvento, continuerà percorrendo, come pellegrini di speranza, la ricerca dell'incontro con il Signore Gesù, porta della nostra salvezza.

"Spera nel Signore, sii forte, si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore " (Sal 27,14).

 

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