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La devozione riparatrice dei "PRIMI CINQUE SABATI DEL MESE"

Meditando i misteri gaudiosi consoliamo il Cuore Immacolato di Maria

MISTERI GAUDIOSI

 

PRIMO MISTERO: L’annuncio dell’angelo Gabriele a Maria SS.ma

“«Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto” (Lc 1,28-29). Maria SS.ma è turbata perché l’Angelo La chiama piena di grazia. È il timore dettato dall’umiltà di sentirsi solo serva - e niente di più - che La fa trasalire, perché si scopre, invece, oggetto di un Amore e di un’attenzione particolari da parte del Suo Dio. E capisce che quel Suo essere piena di grazia è davvero solo un dono gratuito di questo Amore. Ecco perché l’Angelo Le dice “Rallegrati… non temere, … il Signore è con te”: Lui L’ha scelta e Le affida una missione, ma non La lascia da sola a compierla. Lei chiede “come avverrà questo”, perché vuole fare “al meglio” quello che Dio Le affida, vuole aderire con “tutto il Suo Cuore, con tutta la Sua anima e con tutte le Sue forze” a questa Volontà. E l’Angelo Le spiega che, Lei, dovrà fare anzitutto proprio questo: accogliere la Volontà di Dio, perché, poi, sarà lo Spirito Santo che “scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo” (Lc 1,35). Questa è la vera Verginità di Maria SS.ma: la Sua totale disponibilità ad accogliere con fede il progetto di Dio. In questo Avvento, guardando a Maria SS.ma, impegniamoci anche noi a cogliere la presenza di Dio nelle nostre giornate, ad essere vigilanti nell’attesa, per saper ascoltare i Suoi inviti. Anche noi siamo, come Maria SS.ma, amati e visitati da Lui. E Lui vuole entrare nel mondo anche attraverso di noi, vuole far conoscere il Suo Amore a chi ci sta accanto proprio attraverso i nostri gesti, le nostre parole, la nostra vita, così come ha fatto anche con i Pastorelli di Fatima, ai quali l’Angelo aveva detto: “I Cuori di Gesù e di Maria hanno su di voi disegni di misericordia”.

 

SECONDO MISTERO: La visita di Maria SS.ma alla cugina S. Elisabetta

Beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto” (Lc 1,45). Maria SS.ma ci insegna ad avere davvero fede in Dio e a vivere, di conseguenza, quello che Lui ci chiede. Gesù stesso dirà: “Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre” (Lc 12,49-50). Guardando a Maria SS.ma e vivendo come Lei nella piena disponibilità alla Parola di Dio, anche ciascuno di noi può diventare Madre di Gesù: Lo può generare, cioè, nella sua vita e in quella degli altri. Allora, la nostra vita è redenta, è santificata perché Lui può incarnarsi in noi, può vivere davvero in noi. Fino a dire, con S. Paolo, “non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me” (Gal 2,20). E Dio può generare Gesù nella nostra vita se viviamo da figli Suoi, come ha fatto Maria SS.ma, fidandoci e affidandoci al Suo Amore di Padre. Noi pure potremo vedere e toccare con mano “il compimento di ciò che il Signore le ha detto”. Ciò accadrà, nella nostra vita, anche quando non sempre tutto ci è chiaro o non comprendiamo fino in fondo quello che ci sta capitando. D’altra parte, è il medesimo cammino percorso da Maria Santissima. In questo Avvento, chiediamo a questa Madre di ottenerci una viva fede nella Provvidenza di Dio, che ci viene in soccorso nelle piccole e grandi necessità di ogni giorno.

 

TERZO MISTERO: Gesù nasce nella povera grotta di Betlemme

E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi» (Gv 1,1). «Non c’era posto per loro nell’albergo» (Lc 1,7)… Perché nasce dalla Vergine Colui che è eternamente nato dal Padre, Dio da Dio, Luce da Luce? Perché nella notte, quando è nato da Maria Vergine, non c’era posto per loro nell’albergo? Perché i suoi non l’hanno accolto? Perché il mondo non l’ha riconosciuto? Il Mistero della notte di Betlemme dura senza intervallo. Esso riempie la storia del mondo e si ferma alla soglia di ogni cuore umano. Ogni uomo, cittadino di Betlemme, ha potuto… guardare Giuseppe e Maria e dire: non c’è posto, non posso accogliervi. E ogni uomo di tutte le epoche può dire al Verbo, che si è fatto carne: non ti accolgo non c’è posto. Il mondo fu fatto per mezzo di Lui, ma il mondo non l’ha accolto. Perché il giorno della nascita di Dio è giorno di non-accoglienza di Dio da parte dell’uomo?” (S. Giovanni Paolo II, Messaggio Urbi et Orbi, Natale 1981). In questo Avvento prepariamo il nostro cuore a diventare una mangiatoia pulita e accogliente, dove la Madonna possa adagiare il piccolo Gesù, attraverso la preghiera e una buona confessione. Offriamo anche piccoli sacrifici per riparare a quanti, anche in questo Natale, non riusciranno ad aprire la porta del loro cuore a Gesù e al Suo Amore.

 

QUARTO MISTERO: Gesù Bambino è presentato al Tempio

“«Quaranta giorni dopo la sua nascita, Maria e Giuseppe lo portano al tempio» (Lc 2,23)… È l’annuncio di tutte le esperienze, le sofferenze e le prove alle quali egli stesso si sottoporrà per venire in aiuto all’umanità... Sarà lui, misericordioso, unico ed eterno Sacerdote della nuova ed immutabile Alleanza di Dio con l’umanità, a rivelare la misericordia divina. Lui, il rivelatore del Padre, che «ha tanto amato il mondo» (Gv 3,16). Lui luce, luce che illumina ogni uomo, nel succedersi delle varie fasi della storia. Ma, sempre per questo motivo, in ogni epoca Cristo diventa «segno di contraddizione» (Lc 2,34). Maria che oggi, come giovane madre, lo porta in braccio, diventerà, in modo singolare, partecipe delle sue sofferenze: l’anima della Vergine sarà trapassata da una spada, e questo suo soffrire insieme al Redentore servirà a portare la verità nel cuore degli uomini… Dio si dona all’uomo in Gesù e nello Spirito Santo. Per mezzo di Cristo ogni persona, uomo o donna, è chiamata a diventare un tempio vivo nello Spirito Santo: tempio in cui realmente abita Dio” (S. Giovanni Paolo II, Omelia, 2/2/1994). In questi giorni, prepariamoci alla nascita di Gesù, al Suo venire ad abitare in mezzo a noi, con frequenti comunioni spirituali e con qualche momento di adorazione silenziosa ai piedi del Tabernacolo, dove Lui è davvero e sempre presente per noi.

 

QUINTO MISTERO: Gesù è ritrovato fra i dottori del Tempio

"«Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?» (Lc 2,49). Nella risposta alla Madre angosciata, il Figlio rivela subito il motivo del suo comportamento… Egli intende ribadire che soltanto la volontà del Padre è per lui norma che vincola la sua obbedienza… Ai suoi genitori, dunque, è chiesto di lasciarlo andare per compiere la sua missione là dove lo conduce la volontà del Padre celeste… Maria «serbava tutte queste cose nel suo cuore» (Lc 2,51). La Madre di Gesù collega gli eventi al mistero del Figlio, rivelatole nell'Annunciazione, e li approfondisce nel silenzio della contemplazione, offrendo la sua collaborazione nello spirito di un rinnovato «fiat». Inizia così il primo anello di una catena di eventi che porterà Maria a superare progressivamente il ruolo naturale, che Le deriva dalla maternità, per porsi al servizio della missione del suo divin Figlio. Nel Tempio di Gerusalemme, in questo preludio della sua missione salvifica, Gesù associa a sé sua Madre; Ella non sarà più soltanto Colei che lo ha generato, ma la Donna che, con la propria obbedienza al Disegno del Padre, potrà collaborare al mistero della Redenzione” (S. Giovanni Paolo II, Catechesi, 15/1/1997). Offriamo, in questo Avvento, il S. Rosario perché davvero, ancora una volta, per mezzo del Cuore Immacolato di Maria Gesù possa entrare in ogni famiglia e nel cuore di ogni uomo.

 

 

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