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La devozione riparatrice dei "PRIMI CINQUE SABATI DEL MESE"

Meditando i misteri luminosi consoliamo il Cuore Immacolato di Maria

MISTERI LUMINOSI

1. Gesù è battezzato nel Giordano.

Giovanni indica Gesù come “l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo” (Gv 1,29), portando su di Sé tutto il peso dei nostri peccati, delle nostre debolezze e delle nostre miserie. Nella S. Messa, noi, per ben tre volte, preghiamo: “Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo…” guardando a quell’Ostia e a quel Calice consacrati. E il Sacerdote, elevandoli al Cielo, ci offre Gesù come l’“Agnello di Dio”. Ma ci crediamo che in quel piccolo pezzetto di pane, con la consacrazione, è davvero presente Gesù in Corpo, Sangue, Anima e Divinità? Lo riceviamo nelle dovute disposizioni, con tutto l’affetto e tutta la riverenza dovuti? Ci crediamo che, nel Tabernacolo, il nostro Dio è sempre presente nel SS. Sacramento per Amore nostro e perché noi, in qualsiasi momento, possiamo andare da Lui per ricevere il Suo Amore e la Sua Grazia? Quante volte sembra che ci creda di più chi cerca, in tutti i modi, di sottrarre le Ostie consacrate per commettere orribili sacrilegi! L’Angelo, a Fatima, appare ai tre Pastorelli “tenendo in mano un calice e su di esso un’Ostia, dalla quale cadevano nel calice alcune gocce di sangue” e dice ai tre fanciulli: “Prendete il Corpo e bevete il Sangue di Gesù Cristo, orribilmente oltraggiato dagli uomini ingrati. Riparate i loro crimini e consolate il vostro Dio»”. In questa Settimana Santa, meditiamo sulla Passione che Gesù ha sofferto a causa dei Giudei e dei Romani, ma impegniamoci anche a riparare a tutti gli oltraggi, ai sacrilegi e, soprattutto, alle indifferenze con cui anche oggi Egli è continuamente offeso nel SS. Sacramento.

2. Gesù compie il primo miracolo alle nozze di Cana.

Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora»” (Gv 2,3-4). Siamo giunti alla Settimana Santa, l’ora di Gesù è arrivata. Quell’acqua, che Lui ha trasformato in vino, ha portato gioia a quegli sposi; ora sarà il Suo Sangue, versato fino all’ultima goccia, a portare la gioia della salvezza alle anime di tutti i tempi. Proprio perché questo Suo primo miracolo è accolto con gratitudine da alcuni, ma guardato con ostilità da altri, Gesù è consapevole che è già iniziata l’ora della Sua Passione e della Sua Croce. E, come per Lui, è arrivata anche l’ora di Sua Madre, Maria SS.ma. Ella ha chiesto a Suo Figlio di anticipare la Sua ora con questo miracolo; Gesù chiede a Lei, proprio perché Sua Madre, di partecipare, fin da quel momento, a questa ora. La Madonna, a Fatima, chiede “prendendo un aspetto più triste: «Non offendano più Dio Nostro Signore, che è già molto offeso»”. Sì, Dio è molto offeso, ancora oggi. È un Padre che ci ama infinitamente, ma che, proprio per questo, soffre infinitamente quando vede il Suo Amore rifiutato e rigettato da noi uomini. E con Lui soffre Maria SS.ma. Eppure, subito prima della Sua Passione, Gesù rivela: “Ora l'anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest'ora? Ma per questo sono giunto a quest'ora!” (Gv 12,27). Meditiamo, in questi giorni, sui Vangeli della Passione. Chiediamo a Maria SS.ma di aiutarci a fare nostri i sentimenti di Suo Figlio Gesù, per ringraziarLo di tanto Amore che ha per noi e per riparare a coloro che ancora non riescono ad amarLo.

3. Gesù annuncia il Regno di Dio e invita alla conversione.

Quante volte Gesù, nel corso dei Suoi tre anni di “Vita pubblica”, chiede a chi Lo segue di essere fedele alla Legge di Dio, di far sì che la fede e l’amore, che Gli manifestano, diventino vita vissuta, secondo quella Verità che Lui rivela. E raccomanda loro: “Sia il vostro parlare: «Sì, sì», «No, no»” (Mt 5,37). Forse, a noi Gesù non chiederà mai di morire su una Croce, come Lui, o di versare il nostro sangue per non rinnegare il nostro amore e la nostra fedeltà a Lui. Ma ci chiede il coraggio della testimonianza, nelle piccole scelte di tutti i giorni. Ci chiede di dire no al mondo, quando ci propone di vivere l’amore a modo nostro. Ci chiede di dire no a mode e comportamenti che offendono la sacralità e dignità del nostro corpo. Ci chiede di dire no a programmi tv, siti internet, giornali che già sappiamo essere offensivi della purezza del nostro cuore e, soprattutto, dell’innocenza del cuore dei nostri figli. Non basta criticare quegli spettacoli dopo che li si è guardati: il no va detto prima, evitandoli! Ed è proprio la fedeltà e coerenza in queste cose che, tante volte, costa di più, perché il Signore ci chiede di andare oltre il rispetto umano e la paura di essere giudicati bigotti.

Chiediamo a Maria SS.ma di aiutarci ad essere coraggiosi ma gioiosi testimoni di Gesù, come lo sono stati i Pastorelli di Fatima.

4. Gesù si trasfigura sul monte Tabor.

Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte” (Mt 17,1-3). Pietro, Giacomo e Giovanni sono gli stessi discepoli che Gesù porterà con Sé a pregare nell’orto degli Ulivi, prima della Sua Passione. Ma lì, nel Getsemani, Pietro non dirà come sul Tabor che era “bello restare qui” (Mt 17,4): sperimenterà invece tutta la fatica di seguire Cristo anche nei momenti difficili. In questa Settimana Santa Gesù chiede anche a noi di lasciarci portare in disparte con Lui. Ci chiede di farGli compagnia, ma non solo quando il pregare e l’andare a Messa ci fanno stare bene o quando otteniamo le grazie che Gli chiediamo. Gesù vuole che stiamo con Lui soprattutto quando viene la tentazione – come accadde a Giuda e a Pietro – di tradirLo o di rinnegarLo. Perché Lui sa che è proprio in questi momenti che lo stare con Lui ci aiuta a essere forti, a non tornare indietro nelle nostre scelte. E ci chiede di farGli compagnia perché anche Lui, vero Uomo, ha provato paura e angoscia nell’ora della Sua Passione; anche Lui chiede di essere amato quando tutti, ancora di più  oggi, Lo cercano per ucciderLo.

Ho sete” dirà dall’alto della Croce: con Francesco e Giacinta di Fatima, impegniamoci a saziare la sete di amore che ha Gesù, impegniamoci a trascorrere ogni giorno un po’ di tempo con Lui e così Lo consoleremo per tante anime che vivranno nell’indifferenza questa Settimana Santa.

5. Gesù istituisce la SS.ma Eucaristia nell’Ultima Cena.

Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati” (Gv 15,12) Gesù, nell’ultima Cena, chiama i Suoi, e ciascuno di noi, non solo ad “amare il prossimo come noi stessi” (Mt 22,39), ma ad amare come Lui ci ha amati, perché “nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv 15,13). Gesù ci chiede di plasmare il nostro cuore sul Suo, di avere in noi i Suoi stessi sentimenti (Fil 5,2). Desidera che nel nostro cuore bruci la stessa passione d’amore che Lui vive per ogni anima. Gesù ci invita ad offrirci, come ha fatto Lui, per la salvezza delle anime. È quello che ha fatto Lui, è quello che ha fatto Maria SS.ma, è quello che hanno fatto i Pastorelli di Fatima. E lo possiamo fare anche noi! Amare come Lui ci ha amato è una misura ancora più alta dell’amare il prossimo come noi stessi, e a volte ci può sembrare umanamente impossibile. Ed è così: solo se ci nutriamo del Suo Corpo e del Suo Sangue, solo se Lo adoriamo crocifisso e annientato in quella piccola Ostia consacrata, solo se contempliamo e meditiamo sull’infinito Amore che Lui ha per ognuno di noi, allora niente ci sembrerà troppo impegnativo o faticoso, pur di cooperare con Lui alla salvezza anche di una sola anima.

 

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