Pillole di SpiritualiTà
La grazia di Dio sarà il vostro conforto. (dalle Memorie di suor Lucia)
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Meditando i misteri dolorosi consoliamo il Cuore Immacolato di Maria
MISTERI DOLOROSI
1. Gesù prega e suda sangue nell’orto degli ulivi.
“Giuda, uno dei Dodici, e si accostò a Gesù per baciarlo. Gesù gli disse: «Amico, con un bacio tradisci il Figlio dell'uomo?»” (Lc 22,48). Poche ore dopo, anche Pietro, nel cortile del sommo sacerdote, rinnegherà il Suo Maestro. “Vedutolo seduto presso la fiamma, una serva fissandolo disse: «Anche questi era con lui». Ma egli negò: «Donna, non lo conosco!» … un altro lo vide e disse: «Anche tu sei di loro!». Ma Pietro rispose: «No, non lo sono!» … un altro insisteva: «In verità, anche questo era con lui». Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici». E in quell'istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. Allora il Signore, voltatosi, guardò Pietro, e Pietro si ricordò delle parole che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte». E, uscito fuori, pianse amaramente” (Lc 22,55-62) “Nostro Signore non gli rinfacciò: «Te lo avevo detto!». Nessuna parola di bruciante condanna uscì dalle sue labbra. Ebbe appena uno sguardo, un unico sguardo di Amore ferito. Tale è la misericordia di Nostro Signore quando Gli siamo infedeli e sleali!” E questa misericordia ce la dimostrerà anche sulla Croce, quando pregherà per ognuno di noi: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno” (Lc 23,34). Impegniamoci, in questo tempo di Quaresima, a fare una buona Confessione; chiediamo umilmente perdono a Dio dei nostri peccati, piangiamoli come ha fatto Pietro, ma non disperiamo del perdono di Dio, come, invece, ha fatto Giuda. Lui è un Padre buono, sempre pronto a darci il Suo perdono, quando, pentiti, torniamo a Lui.
2. Gesù è flagellato alla colonna.
“Pilato domandò loro: «Chi volete che vi liberi, Barabba o Gesù detto Cristo?»” (Mt 27,17). “Come avrei risposto a questa domanda, se fossi stato nel cortile quel venerdì mattina? Non posso sottrarmi dal rispondere dicendo che la domanda appartiene solo al passato, perché è attuale ora come sempre. La mia coscienza è il tribunale di Pilato” (F. Sheen). In ogni scelta che ci troviamo a fare, in ogni situazione che ci troviamo a vivere, la nostra coscienza pone anche a noi questa domanda. Chi vuoi liberare: Gesù che ti ama davvero e vuole la tua felicità o il demonio che vuole portarti all’inferno con lui? Chi vuoi ascoltare: la sete di Dio che ha il tuo cuore o i tuoi istinti che ti portano più in basso degli animali? Chi vuoi seguire: l’unica Verità che Dio ti ha scritto nel cuore o quello che il mondo ti dice essere la sua verità? Gesù ha pregato il Padre nel Getsemani per aver la grazia e la forza di affrontare la Passione e Morte in Croce, perchè anche per Lui, vero Dio ma vero Uomo, è una sofferenza fisica e spirituale che va oltre le Sue capacità umane sopportare. Anche noi, a volte, ci troviamo di fronte a scelte difficili per non rinnegare Gesù, che ci chiedono di andare oltre il rispetto umano, le persecuzioni, gli scherni del mondo. Non laviamocene le mani, come Pilato, ma chiediamo luce e forza a Dio nella preghiera, nell’adorazione eucaristica, nella partecipazione alla s. Messa. Invochiamo lo Spirito Santo, chiediamo alla Madonna di starci vicina e, da buona Mamma, di aiutarci a fare la scelta giusta.
3. Gesù è coronato di pungentissime spine.
“Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me” (Gv 15, 18). Così aveva parlato un giorno Gesù con i Suoi. E ora quelle parole si stanno realizzando. “Intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, con una canna nella destra; poi mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano: «Salve, re dei Giudei!». E sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo” (Mt 27, 27-30). Coloro che stanno attorno a Gesù stanno vomitando tutto il loro odio addosso a Gesù, stanno manifestando tutto il loro disprezzo per Lui, senza neanche chiedersi quanto tutto questo odio, tutto questo disprezzo possa ferirLo nel Cuore ancora più profondamente delle spine che Gli hanno conficcato sul capo. E Lui sta accettando tutto questo proprio per loro, per salvare le loro anime, per poterli avere un giorno, con Sé in Paradiso. Già ora sta pregando: “Padre, perdona loro perchè non sanno quello che fanno”. Povero Gesù, il Suo Cuore non è stato ancora squarciato dalla lancia di Longino, ma Lui già sta donando tutto il Suo Amore. Un giorno, Lui stesso dirà a s. Margherita Alacoque: “Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini e che nulla ha risparmiato fino ad esaurirsi e consumarsi per testimoniare loro il suo amore. In segno di riconoscenza, però, non ricevo dalla maggior parte di essi che ingratitudini per le loro tante irriverenze, i loro sacrilegi e per le freddezze e i disprezzi che essi mi usano in questo Sacramento d’Amore. Ma ciò che più mi amareggia è che ci siano anche dei cuori a me consacrati che mi trattano così”. E la Madonna a Fatima, “assumendo un aspetto più triste”, chiederà ai Pastorelli: “Non offendano più Dio che è già tanto offeso!”. Consoliamo il Cuore di Gesù per tanto odio e tanto disprezzo che ancora oggi riceve da parte di tanti, soprattutto nel Santissimo Sacramento, e facciamoGli compagnia, ogni volta che possiamo, con tanti piccoli atti d’ amore, di fede e di speranza.
4. Gesù porta la pesante croce al Calvario.
“Incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a prender la croce su di lui” (Mt 27,32). Simone di Cirene è costretto dai soldati a prendere la croce di Gesù e vede in quel legno solo un inutile peso aggiunto alle già tante fatiche della sua giornata. Ma, prendendo la Croce sulle sue spalle, si rende conto che quel giogo non ricade tutto su di lui, perchè Gesù lo porta con lui. Incontrando lo sguardo riconoscente di questo Divino Condannato, soffrendo cuore a Cuore con Lui, capisce che quella Croce, in realtà, raccoglie il peso di tutti i peccati del mondo. Quella Croce è l’unico strumento di salvezza che Gesù vuole usare per conquistare il cuore dell’uomo, anche quello di Simone. E, guardando a Maria SS.ma, che con il Suo Amore di Madre è la prima Cirenea di Gesù, Simone accetta ora liberamente di continuare a portare quella Croce, per aiutare anche lui Gesù a salvare l’umanità. Anche noi, come Simone di Cirene, facciamo fatica a prendere la nostra croce e a seguire Gesù, come Lui ci chiede ogni giorno. Invece, restiamo stupiti e ammirati della generosità e prontezza dei Pastorelli di Fatima, nello spendere ogni istante della loro vita, a pregare e offrire sacrifici per la salvezza dei poveri peccatori. Eppure, anche a noi come a Simone di Cirene, anche a noi come ai tre Pastorelli, Gesù e la Madonna chiedono: “Volete offrirvi per sopportare tutte le sofferenze che il Signore vorrà mandarvi in atto di riparazione per i peccati con cui Egli è offeso e di supplica per la conversione dei peccatori?” Proviamo a dire il nostro “Sì, lo vogliamo!”. E Gesù ci darà la grazia, la Madonna ci aiuterà a vivere quel sì nelle piccole e grandi occasioni che la vita ci metterà davanti.
5. Gesù è crocefisso e muore in Croce.
“E quelli che passavano di là lo insultavano scuotendo il capo e dicendo: «Tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso! Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!». Anche i sommi sacerdoti con gli scribi e gli anziani lo schernivano: «Ha salvato gli altri, non può salvare se stesso. È il re d'Israele, scenda ora dalla croce e gli crederemo. Ha confidato in Dio; lo liberi lui ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: Sono Figlio di Dio!»” (Mt 27,38-43). Anche noi, tante volte, siamo tentati di credere in un Dio fatto a nostra misura, seguiamo un Vangelo di cui preferiamo non leggere le pagine troppo dure o esigenti, vogliamo una salvezza che non passi dalla Croce, ci diciamo seguaci di un Gesù che non vogliamo vedere crocifisso. “Sono molte quelle anime che desiderano che Dio le prenda così come sono e le lasci nella loro condizione. Vogliono che Lui distrugga il loro amore per la ricchezza ma non la loro ricchezza; vogliono che dia loro il disgusto del peccato senza privarle del piacere del peccato stesso. Alcune di esse mettono sullo stesso piano la bontà e l’indifferenza al male e credono che Dio sia buono se è tollerante nei riguardi del male” (F. Sheen). Maria SS.ma, invece, è la tutta pura che non ha mai conosciuto il peccato, ma che, insieme a Gesù, ne ha sperimentato tutto l’orrore e il dolore che provoca, perché ne ha subito le conseguenze. ChiediamoLe di aiutarci a stare anche noi lì presso la Croce con Lei, per ricordarci sempre tutto quello che questi due Sacratissimi Cuori hanno sofferto e offerto per ognuno di noi, soprattutto ogni volta che siamo tentati di cadere in peccato. E, se dovessimo essere caduti, chiedamoLe di intercedere anche Lei, con Gesù, per noi: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno” (Lc 23,46).
SAN BERNARDINO E IL CRISTOGRAMMA IHS
La devozione per il Santo Nome di Gesù
LA VERGINITÀ PERPETUA DI MARIA
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