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La devozione riparatrice dei "PRIMI CINQUE SABATI DEL MESE"

Meditando i misteri gloriosi consoliamo il Cuore Immacolato di Maria

MISTERI GLORIOSI

1. Gesù risorge da morte.

Maria di Màgdala, Maria di Giacomo e Salòme…  il primo giorno dopo il sabato, vennero al sepolcro al levar del sole. Esse dicevano tra loro: «Chi ci rotolerà via il masso dall'ingresso del sepolcro?»” (Mc 16,1-8). Quante volte, anche noi, ci chiediamo chi ci rotolerà via il masso dal sepolcro delle nostre debolezze, dei nostri peccati, perché continuamente facciamo esperienza della nostra poca fede, delle nostre cadute e della nostra incapacità a vivere secondo la Verità che Gesù ci ha insegnato. Eppure, anche a noi, come alle tre donne, l’Angelo chiede di non aver paura, di non lasciarci sopraffare dallo scoraggiamento, perché Gesù è risorto! Con la Sua Passione e la Sua Morte in Croce, Lui ha vinto ogni nostro peccato, ogni nostra debolezza; Lui ha davvero redento la nostra vita! Ora tocca a noi attingere a questa sorgente di grazia che sono le piaghe gloriose di Cristo, perché Lui possa guarire ogni nostra infermità. Ora, tocca a noi lasciare che il Sangue, che Lui ha sparso copioso dal Suo costato trafitto, lavi le nostre anime e le rinvigorisca. Gesù stesso dirà a Santa Faustina Kolwaska: “Le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa Passione. Squarciai il mio cuore come sorgente di misericordia, affinché tutte le anime vi attingano la vita. S'accostino, dunque, tutti con fiducia illimitata a questo oceano di pura bontà. I peccatori ne conseguiranno la giustificazione e i giusti saranno confermati nel bene. Nell'ora della morte, colmerò con la mia divina pace l'anima che avrà collocato la sua fiducia nella mia pura bontà. Ai sacerdoti, che annunceranno la mia misericordia, concederò una forza singolare e darò efficacia alle loro parole, commuovendo i cuori di coloro ai quali essi si rivolgeranno. Nessun’anima abbia paura di accostarsi a me, anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto”. E a lei, come a ciascuno di noi, chiede: “Onora il Mio Cuore, che nel SS.mo Sacramento è pieno di Misericordia”.

 

2. Gesù ascende al Cielo.

Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato… Gesù si avvicinò e disse loro: «Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo»” (Mt 28,26-11). Dal fuoco del roveto ardente, Dio aveva detto a Mosè: “Io sono Colui che sono”, cioè “Io sono Colui che c’era, che c’è e che ci sarà” e più volte al popolo d’Israele aveva ricordato che Lui è il “Dio dei vostri padri, di Abramo, di Isacco, di Giacobbe”, perché, davvero, per Lui, ognuno di noi è Suo figlio. “Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se queste donne si dimenticassero, io non ti dimenticherò mai. Ecco, sulle palme delle mie mani ti ho disegnato” (Isaia 49, 14-16). Ora Gesù conferma le parole del Padre, promettendo ai Suoi discepoli: “Io sono con voi tutti i giorni”. Dio è sempre accanto a noi, il Suo Cuore di Padre è sempre attento alle nostre preghiere. Ecco perché, anche nella Bibbia, tantissime volte ci ricorda che non dobbiamo temere. Le difficoltà ci saranno, le croci da portare non mancheranno, ma Lui sarà con noi, Lui le porterà con noi. In che modo Lui è con noi? Nel Sacramento dell’Eucaristia, dove noi troviamo grazia e forza; nel Sacramento della Riconciliazione, dove noi troviamo il perdono, quando cadiamo. Negli altri Sacramenti, che Lui ha voluto e istituito per essere con noi sempre, per donarci la Sua grazia e guarirci dalle nostre infermità. È quello che ci ricorda anche l’Angelo a Fatima quando, ai tre Pastorelli, dice: “Pregate così. I Cuori di Gesù e di Maria stanno attenti alla voce delle vostre suppliche”. Rinnoviamo la nostra fede in questo Amore di Dio per noi, pregando con le parole che l’Angelo ha insegnato ai tre santi fanciulli: “Mio Dio, io credo, adoro, spero, Vi amo…

 

3. Lo Spirito Santo discende su Maria SS.ma e sugli apostoli, riuniti nel Cenacolo.

Gesù disse loro: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, alitò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati»” (Gv 20,19-23). Ai Suoi discepoli Gesù affida la missione di annunciare il Suo Vangelo e di amministrare i Sacramenti. È nelle loro mani consacrate che Lui, in ogni Santa Messa, nasce, patisce, muore e risorge. È attraverso le loro mani consacrate che Lui assolve i nostri peccati e ci lava con il Sangue della Sua Misericordia. Ma anche a ciascuno di noi Lui chiede di essere strumento di salvezza. A Fatima, l’Angelo così si rivolge ai tre Pastorelli: “Cosa fate? Pregate! Pregate molto! I Cuori di Gesù e di Maria hanno su di voi disegni di misericordia. Offrite costantemente all’Altissimo orazioni e sacrifici. Di tutto quello che potete, offrite un sacrificio in atto di riparazione per i peccati con cui Egli è offeso e di supplica per la conversione dei peccatori… Soprattutto, accettate e sopportate con sottomissione le sofferenze che il Signore vi manderà”. E lo stesso invito lo ripeterà la Madonna, quando chiederà ai tre bambini di offrirsi per la salvezza di tante anime, che altrimenti cadrebbero nell’inferno. Quanto è grande la Misericordia di Dio, quanto è forte il Suo Amore che Egli, che è Dio, non disdegna di abbassarsi fino a noi, Sue creature, per chiederci di collaborare alla Sua opera di salvezza! Non lasciamo cadere invano il Suo appello, ma mettiamoci davvero a Sua disposizione per aiutarLo a salvare quante più anime possibile, consolando così anche il Suo Cuore di Padre.

 

4. Maria SS.ma è assunta in Cielo in anima e corpo.

Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia»” (Lc 1,46-50). Quando, nel Credo, professiamo la nostra fede nella risurrezione della carne e nella vita eterna, méta ultima della nostra vita, lo facciamo con la certezza che questa promessa è già compiuta in Maria SS.ma, quale “segno di consolazione e di sicura speranza”. Maria SS.ma è assunta in Cielo perché Madre di Gesù, ma questo privilegio singolare, di cui Lei gode, ci ricorda che il Paradiso è anche la nostra méta e che Gesù si è incarnato, è morto e risorto proprio perché le porte del Cielo, chiuse a noi dal peccato di Adamo ed Eva, ci fossero riaperte per i meriti della Sua Redenzione. Nel Magnificat Maria SS.ma canta questo Amore gratuito di Dio per Lei, ma anche per ogni creatura, di generazione in generazione. E se Lei è assunta in Cielo in anima e corpo è per dirci quanto non solo l’anima ma anche il corpo, con la Redenzione operata da Gesù, sia ritornato ad essere cosa molto buona (Gn 1,31), così com’era nel progetto creatore di Dio. Dunque, se è vero che la nostra méta è il Paradiso e che non abbiamo una dimora stabile su questa terra, è anche vero che è in questa vita che ci dobbiamo impegnare a vivere proprio guardando al Cielo che ci aspetta. Se è vero che è la Redenzione di Cristo che ci ha riaperto le porte del Paradiso, è anche vero che “Dio, che ti ha creato senza di te, non può salvarti senza di te” (S. Agostino). Allora, consapevoli della grandezza di questa nostra chiamata alla santità, preghiamo e sacrifichiamoci anche per chi ancora non ha compreso la bellezza di essere figlio di Dio e che “non con cose corruttibili, con argento o con oro, siamo stati riscattati… ma con il prezioso sangue di Cristo” (1Pt 1,18-19).

 

5. Maria SS.ma è incoronata Regina del Cielo e della terra.

Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle” (Ap 12, 1). “La beatissima Vergine si deve proclamare regina non soltanto per la maternità divina, ma anche per la parte singolare che, per volontà di Dio, ebbe nell'opera della nostra salvezza eterna… fu Lei che, esente da ogni colpa personale o ereditaria, strettissimamente sempre unita al suo Figlio, lo ha offerto sul Golgota all'eterno Padre, sacrificando insieme l'amore e i diritti materni… è da questa stessa unione con Cristo che nasce quella regale potenza, per cui Ella può dispensare i tesori del regno del divin Redentore; ha origine l'inesauribile efficacia della sua materna intercessione presso il Figlio e presso il Padre. Con animo veramente materno… Ella è sollecita di tutto il genere umano, essendo costituita dal Signore Regina del cielo e della terra… con le sue materne suppliche impetra efficacissimamente, ottiene quanto chiede, né può rimanere inesaudita… alla beata vergine Maria è stato concesso un potere «quasi immenso» nell'elargizione delle grazie. Godano dunque tutti i fedeli cristiani di sottomettersi all'impero della vergine Madre di Dio, la quale, mentre dispone di un potere regale, arde di materno amore”. (Pio XII). Il titolo di Regina non sostituisce certo quello di Madre: la sua regalità rimane un corollario della sua peculiare missione materna, ed esprime semplicemente il potere che le è stato conferito per svolgere tale missione. Assunta alla gloria celeste, Maria si dedica totalmente all'opera della salvezza per comunicare ad ogni vivente la felicità che le è stata concessa. È una Regina che dà tutto ciò che possiede, partecipando soprattutto la vita e l'amore di Cristo” (S. Giovanni Paolo II).

 

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