Pillole di SpiritualiTà
Coltiva l'intimità con lo Spirito Santo — il Grande Sconosciuto — perché è Lui che ti deve santificare. (San Josemaría Escrivá)
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Meditando i misteri gloriosi consoliamo il Cuore Immacolato di Maria
MISTERI GLORIOSI
4 maggio 2024
1. Gesù risorge da morte.
Sul Calvario, uno dei soldati aveva aperto il costato a Gesù con la lancia. Essendone usciti sangue e acqua, subito quel soldato aveva esclamato: “Davvero costui era Figlio di Dio!” (Mt 27,54). Dopo la Sua Risurrezione, “Gesù venne… e disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!». Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!»”. (Gv 20,27-28). Tommaso stende la sua mano come un mendicante – egli vuole toccare per credere – e la mette nel Cuore di Gesù, per attingere a piene mani da quella sorgente di Amore e di Misericordia. Quanto grande è la ferita del Cuore di Gesù, se Egli invita Tommaso a metterci la sua mano? Infinitamente più grande, però, è la sua e nostra incredulità, che Gesù viene a sanare. Solo dopo aver guardato quelle ferite, solo dopo esserci entrato con la sua mano, Tommaso può pronunciare il suo: “Mio Signore e mio Dio!”. Quelle piaghe, quella ferita nel costato di Gesù Risorto, sono oggi ancora aperte, perché noi non abbiamo mai a dimenticare quanto grande è il Suo Amore, tanto da dare la Sua vita per noi. Maria SS.ma è lì, nel Cenacolo, e contempla tutta la scena, come aveva assistito alla conversione del centurione romano sul Calvario, pregando nel silenzio del Suo Cuore perché finalmente Tommaso abbia a lasciarsi conquistare dall’Amore di Cristo. Ella, che non ha mai smesso di credere, neanche di fronte alla Croce, prega e intercede perché anche noi abbiamo ad arrenderci all’Amore di Dio. Come Mamma buona, a Fatima, ci invita a pregare e ad offrirci a nostra volta, perché tanti abbiano a credere in Lui e a cambiare la loro vita.
2. Gesù ascende al Cielo.
“Poi li condusse fuori verso Betània… mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato verso il cielo. Ed essi, dopo averlo adorato, tornarono a Gerusalemme con grande gioia” (Lc 24,50-52). I discepoli tornano a Gerusalemme con grande gioia; eppure, sappiamo che per tanti di loro la vita non sarà facile, inizieranno le persecuzioni e, per la maggior parte, saranno martirizzati. Oggi come allora, Gesù continua ad affidare ai Suoi la missione di ammaestrare le genti; oggi, come allora, tanti subiscono persecuzioni e martirio. Dove, allora, si fonda la gioia del discepolo di Gesù? Su questa promessa che Gesù, ascendendo al Cielo, fa ai Suoi discepoli: “Ecco io sono con voi fino alla fine del mondo” (Mt 28,20), assicurandoli che avranno “forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra” (At 1,8). Alla piccola Lucia di Fatima la Madonna dirà: “Tu resti qui ancora per qualche tempo. Gesù vuole servirsi di te per farMi conoscere e amare. Egli vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato” Ma Lucia Le chiederà rattristata: “Resterò qui da sola?”. Allora, la Madonna le risponderà: “«No, figlia. E tu ne soffri molto? Non ti scoraggiare. Io non ti lascerò mai. Il Mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e il cammino che ti condurrà fino a Dio». Fu nel pronunciare queste ultime parole, che aprì le mani e ci comunicò, per la seconda volta, il riflesso di quella luce immensa, nella quale ci vedevamo come immersi in Dio”. Il discepolo di Gesù, anche quando è solo, non è mai solo, perché, se coltiva il suo rapporto con Dio, se si impegna a vivere in grazia di Dio, è sempre immerso in Dio e Dio è nel suo cuore. È questa la fonte della nostra gioia, è questa la nostra forza.
3. Lo Spirito Santo discende su Maria SS.ma e gli Apostoli riuniti nel Cenacolo.
“Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui” (At 1,14). “Maria ha seguito con discrezione tutto il cammino di suo Figlio durante la vita pubblica fino ai piedi della croce, e ora continua a seguire, con una preghiera silenziosa, il cammino della Chiesa… Le tappe del cammino di Maria, dalla casa di Nazareth a quella di Gerusalemme, attraverso la Croce dove il Figlio le affida l’apostolo Giovanni, sono segnate dalla capacità di mantenere un perseverante clima di raccoglimento, per meditare ogni avvenimento nel silenzio del suo cuore, davanti a Dio… comprendere la volontà di Dio e divenire capace di accettarla interiormente... Tra l’Ascensione del Risorto e la Pentecoste, gli Apostoli e la Chiesa si radunano con Maria per attendere con Lei il dono dello Spirito Santo, senza il quale non si può diventare testimoni. Lei, che L’ha già ricevuto per generare il Verbo incarnato, condivide con tutta la Chiesa l’attesa dello stesso dono, perché nel cuore di ogni credente «sia formato Cristo». Se non c’è Chiesa senza Pentecoste, non c’è neanche Pentecoste senza la Madre di Gesù, perché Lei ha vissuto in modo unico ciò che la Chiesa sperimenta ogni giorno sotto l’azione dello Spirito Santo” (Benedetto XVI, 14/3/2012). Ringraziamo Dio per il dono di questa Madre; affidiamoci a Lei ogni giorno con la preghiera del Santo Rosario. Maria SS.ma ci otterrà da Dio il dono dello Spirito Santo e ci sarà Mamma e Maestra nell’aiutarci ad incarnare Gesù nella nostra vita, così come ha fatto Lei.
4. Maria SS.ma è assunta in Cielo in anima e corpo.
“Maria è assunta in cielo in corpo e anima. Nel cielo abbiamo una Madre. E la Madre di Dio, la Madre del Figlio di Dio, è la nostra Madre. Egli stesso… ne ha fatto la nostra Madre, quando, sulla Croce, ha detto al discepolo e a tutti noi: «Ecco tua Madre!». Nel Magnificat, questa grande poesia venuta dalle labbra, anzi dal cuore di Maria, ispirata dallo Spirito Santo… si riflette tutta l’anima, tutta la personalità di Maria. Possiamo dire che questo suo canto è un ritratto, una vera icona di Maria, nella quale possiamo vederla proprio così com'era. Maria era «a casa» nella parola di Dio, viveva della parola di Dio, era penetrata dalla parola di Dio. Nella misura in cui parlava con le parole di Dio, pensava con le parole di Dio, i suoi pensieri erano i pensieri di Dio, le sue parole le parole di Dio. Era penetrata dalla luce divina e perciò era così splendida, così buona, così raggiante di amore e di bontà. Maria vive della parola di Dio, è pervasa dalla parola di Dio. E questo essere immersa nella parola di Dio, questo essere totalmente familiare con la parola di Dio le dà poi anche la luce interiore della sapienza. Chi pensa con Dio pensa bene, e chi parla con Dio parla bene. Ha criteri di giudizio validi per tutte le cose del mondo. Diventa sapiente, saggio e, nello stesso tempo, buono; diventa anche forte e coraggioso, con la forza di Dio che resiste al male e promuove il bene nel mondo. E, così, Maria parla con noi, parla a noi, ci invita a conoscere la parola di Dio, ad amare la parola di Dio, a vivere con la parola di Dio, a pensare con la parola di Dio” (Benedetto XVI, 15/8/2005).
5. Maria SS.ma è incoronata Regina del Cielo e della terra.
“Maria… con Dio e in Dio è Regina del cielo e della terra. Proprio perché è con Dio e in Dio, è vicinissima ad ognuno di noi. Quando era in terra poteva essere vicina solo ad alcune persone. Essendo in Dio e con Dio, è vicina ad ognuno di noi, conosce il nostro cuore, può sentire le nostre preghiere, può aiutarci con la sua bontà materna e ci è data proprio come «madre», alla quale possiamo rivolgerci in ogni momento” (Benedetto XVI, 15/8/2005). Ma Lei può rivolgersi a noi sapendo di trovare in noi un cuore di figli? Gesù sulla Croce, dice a Giovanni: “Ecco tua Madre!”. Egli ce La dona come Mamma, ma, allo stesso tempo, ce La affida perché La amiamo e ne abbiamo cura, come un figlio ama e ha cura della sua mamma. E ci chiede di proteggerLa da chi potrebbe procurarLe altro dolore. Il 10 dicembre 1925, a Suor Lucia di Fatima “apparve la Santissima Vergine e, al Suo fianco, sospeso in una nuvola luminosa, un Bambino. La Santissima Vergine, mettendole la mano sulla spalla, le mostrò parimenti un cuore coronato di spine che teneva nell’altra mano”. Sarà proprio il Bambino Gesù a rivolgersi con tono accorato a sr Lucia, dicendole: “Abbi compassione del Cuore Immacolato della tua Santissima Madre, che sta coperto di spine che gli uomini ingrati in tutti i momenti Vi infiggono, senza che ci sia chi faccia un atto di riparazione per strapparle”. È l’ingratitudine degli uomini verso questa nostra Mamma che trafigge il Suo Cuore Immacolato, ma anche il Cuore di Gesù, Suo Figlio. Quanti rifiutano la verità della Sua perpetua Verginità; negano la Sua maternità divina; profanano le Sue immagini, La bestemmiano. Ma quanti, anche tra noi cattolici, pensano che amare la Madonna come Mamma è una devozione inutile. Ripariamo, allora, a tante offese che Le vengono fatte, a tanta indifferenza verso il Suo Cuore di Mamma. E ascoltiamo la richiesta che la Vergine stessa fa a Suor Lucia: “Tu, almeno, cerca di consolarMi…”. AmiamoLa, insegniamo ai bambini ad amarLa come Mamma e diffondiamo la devozione dei “primi cinque sabati del mese” in onore del Suo Cuore Immacolato.
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La Rivista ufficiale della
Famiglia del Cuore Immacolato di Maria
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