Pillole di SpiritualiTà
Il vero spirito di fede porta una persona a staccare lo sguardo da se stessa, per volgerlo verso Dio. (Beato John Henry Newman)
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Meditando i misteri luminosi consoliamo il Cuore Immacolato di Maria
ROSARIO MEDITATO
3 agosto 2024
1. Gesù è battezzato nel Giordano.
“In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!»” (Gv 1,35). Giovanni indica Gesù come l’Agnello di Dio perché lui Lo ha battezzato ed ha visto lo Spirito di Dio “discendere come una colomba e venire sopra di Lui e… una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'amato: in Lui ho posto il mio compiacimento»” (Mt 3,16-17). Gesù è quel Servo del Signore, che porta su di sé i peccati del mondo, di cui canta il profeta Isaia: “Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto in cui mi compiaccio… Egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori, e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti” (Is 42,1; 53, 4-5). Eppure, quanti, ancora oggi, disprezzano quel Sangue che Gesù ha versato per noi; quanti rendono vana la Sua Passione e Morte, perché non vogliono arrendersi all’Amore di Dio; quanti oltraggiano con messe in scena sacrileghe e blasfeme il Mistero grande dell’Eucaristia. E continuiamo imperterriti e indifferenti a caricare le spalle di Gesù delle nostre iniquità e dei nostri peccati.
Chiediamo davvero perdono e facciamo riparazione per tanti oltraggi, sacrilegi e indifferenze perpetrate contro Dio e contro il Cuore Immacolato di Maria, Sua SS.ma Madre.
2. Gesù compie il primo miracolo alle nozze di Cana.
“Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù… La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà»” (Gv 2,1-5). “La Madonna, che pure è sempre Madre, sa mettere i suoi figli di fronte alle loro specifiche responsabilità. A coloro che si avvicinano a Lei e ne contemplano la vita, Maria fa sempre l'immenso favore di portarli alla Croce, di porli di fronte all'esempio del Figlio di Dio. E in questo confronto in cui si decide la vita cristiana, Maria intercede perché la nostra condotta culmini nella riconciliazione del fratello minore — tu e io — col Figlio primogenito del Padre. Molte conversioni, molte decisioni di dedizione al servizio di Dio sono state precedute da un incontro con Maria. E così quel «fate ciò che Lui vi dirà» si è trasformato in opere di amorosa donazione, in vocazione cristiana che illuminerà, da quel momento in poi, tutta la vita. Il segreto è tutto qui: condurre le anime a porsi davanti a Gesù e a chiedergli: «Signore, che cosa vuoi che io faccia?»” (S. Escrivá). È quello che è successo anche nella vita dei Pastorelli di Fatima. Ad ogni apparizione, la piccola Lucia chiedeva alla bianca Signora: “Che cosa volete da me?” E la Madonna le manifestava quella che era la Volontà di Dio, prontamente e generosamente vissuta dai tre bambini. Ecco perché “l'apostolato di un comune cristiano è una grande catechesi in cui, mediante il rapporto personale, l'amicizia leale e autentica, si risveglia negli altri la sete di Dio e li si aiuta a scoprire orizzonti nuovi: con naturalezza, con semplicità, con l'esempio di una fede ben vissuta, con la parola amabile, ma piena della forza della verità divina. Siate audaci” (s. Escrivá).
3. Gesù annuncia il Regno di Dio e invita alla conversione.
“Gesù… predicando il Vangelo di Dio… diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo»… vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare... Gesù disse loro: «Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito, lasciate le reti, lo seguirono” (Mc 1, 14-18). Gesù invita Simone e Andrea a seguirLo: la conversione che Lui ci chiede di vivere è proprio questo nostro “accompagnarlo così da vicino, da vivere con Lui, come i primi dodici; così da vicino, da poterci identificare con Lui. Non tarderemo ad affermare, se non avremo posto ostacoli alla grazia, che ci siamo rivestiti di Gesù Cristo, nostro Signore. Il Signore si riflette nella nostra condotta, come in uno specchio. Se lo specchio è quale deve essere, accoglierà il volto amabilissimo del nostro Salvatore senza sfigurarlo, senza caricature: e gli altri avranno la possibilità di ammirarlo, di seguirlo»” (S. Escrivá). È necessario, però, avere il coraggio di lasciare le reti delle nostre sicurezze: non è facile, perché Gesù ci chiede di tagliare con tutto ciò che invece di con-vertirci a Lui, ci dis-toglie da Lui e dalla Verità, che Lui ci chiede di conoscere e di vivere. Il rispetto umano, i nostri vizi e le nostre debolezze ci fanno spesso cercare scorciatoie o compromessi e perdiamo di vista l’essenziale. E, intanto, Gesù rimane lì, alla porta del nostro cuore, con la mano tesa come un mendicante, che chiede solo di poter entrare, ma non può, perché noi non riusciamo a dirGli il nostro sì. Ma “il tempo è compiuto”: è in ogni istante che si compie il tempo di Dio, se io credo che è nel qui e ora della vita quotidiana che Lui si manifesta e mi chiama. È nel qui delle piccole cose offerte per amore che ora – e non dopo, quando ne avremo voglia – la nostra vita si converte a Dio, anche per la salvezza di tante anime. Come ha fatto Maria SS.ma, come hanno fatto i Pastorelli di Fatima, come possiamo fare anche, noi se solo lo vogliamo.
4. Gesù si trasfigura sul monte Tabor.
“Egli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo». All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò e, toccatili, disse: «Alzatevi e non temete»” (Mt 17,5-7). Quando i discepoli, nell’ascoltare la voce di Dio che parla dalla nube, cadono a terra per il timore grande, Gesù li invita a non temere. Nell’annunciazione, Maria SS.ma era rimasta turbata nell’ascoltare le cose grandi che Dio voleva fare per lei e l’angelo Gabriele Le aveva detto: “Non temere, perché hai trovato grazia presso Dio”. Quante volte, ascoltare la voce di Dio che ci parla incute timore anche a noi, perché ci sentiamo troppo piccoli, troppo incapaci, senza le qualità e i requisiti che ci sembrano indispensabili per poter fare quello che Dio ci chiede. E ci affatichiamo a trovare soluzioni, a cercare rimedi. Eppure, a Dio basta la nostra disponibilità, il nostro esserci: poi, è Lui che farà il resto. Lui non ci sceglie perché siamo capaci, ma ci affida una missione e ci rende capaci di compierla con quella stessa grazia che Maria SS.ma aveva trovato presso di Lui. Maria SS.ma all’angelo Gabriele aveva chiesto: “Com’è possibile? Non conosco uomo!” Ma, una volta che l’angelo Le aveva risposto: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo”, Lei aveva detto il Suo “Eccomi!”, perché davvero credeva che “Nulla è impossibile a Dio!”. E aveva aggiunto: “Avvenga di me secondo la tua parola!” Maria SS.ma non ha cercato, da se stessa, la soluzione al Suo non conoscere uomo, ma si è liberamente e totalmente messa nelle mani di Dio, perché Lui Le indicasse la via. Affidiamoci a Lei, come un bimbo si affida alla sua mamma, perché ci aiuti a vivere nell’umiltà e nella docilità alla Volontà di Dio, come ha fatto Lei.
5. Gesù istituisce la SS. Eucaristia.
Nell’Ultima Cena, Gesù così prega il Padre per i Suoi Apostoli: “Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi… Io ho dato a loro la tua parola e il mondo li ha odiati perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità” (Gv 17,3-18). Gesù sa che non sarebbe stato facile per i Suoi Apostoli – e neppure per noi – restare fedeli a Lui e a quello che Lui ci ha insegnato, in un mondo che odia la Verità e, di conseguenza, odia chiunque segue la Verità. Lui, però, non è venuto a liberarci dalle prove o dalle persecuzioni: ci ricorda, invece, che “Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo” (Gv 17,2). “Consacrali nella verità. La tua parola è verità”: è solo rimanendo ascoltatori fedeli della Parola di Dio, che è l’unica Verità, che il maligno non potrà avere l’ultima parola su di noi. “Noi siamo pieni di parole nostre, di ragionamenti nostri, di propositi nostri. Confondiamo Dio con i ragionamenti su di Lui. Un cristiano che funziona è un cristiano che ritorna alla Parola di Dio. Prova nostalgia di questa Parola. La legge. La medita. Cerca di viverla. La frequenta. Se non torniamo alla Parola di Dio la Verità non sarà in noi” (L.M. Epicoco). Anche i Sacramenti, la preghiera, lo studio del Catechismo ci aiutano a custodire e ad accrescere la nostra comunione con il Signore, per vivere le esigenze del Vangelo fino in fondo. Altrimenti, se Dio non è in noi, non potremo neanche portarLo agli altri e non saremo strumenti di salvezza per le anime.
Chiediamo, allora, a Maria SS.ma, Serva fedele della Parola, di aiutarci a conoscere davvero Dio per amarLo, generarLo in noi e portarLo agli altri, così come ha fatto Lei.
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Famiglia del Cuore Immacolato di Maria
Il vero spirito di fede porta una persona a staccare lo sguardo da se stessa, per volgerlo verso Dio. (Beato John Henry Newman)