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La devozione riparatrice dei "PRIMI CINQUE SABATI DEL MESE"

Meditando i misteri gloriosi consoliamo il Cuore Immacolato di Maria

MISTERI GLORIOSI

1. Gesù risorge da morte.

Ed egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti!»” (Lc 24,25). È proprio Gesù Risorto che appare ai due discepoli di Emmaus, per dare una risposta alle loro domande, esortandoli, in maniera forte, a “rileggere” l’esperienza della Sua Passione, Morte e Risurrezione proprio alla luce delle Scritture. Le Scritture, infatti, il Vangelo, ci aiutano a riconoscere la presenza di Dio nella nostra vita, anche e soprattutto là, dove ci sembra di non riuscire a coglierla. Solo Lui può dare un senso alla nostra vita, solo Lui riesce a scrivere dritto anche sulle righe storte. Quando, come accade ai due discepoli, sentiamo di nuovo “ardere” il nostro cuore, allora significa che davvero abbiamo lasciato entrare Gesù nella nostra vita e nella nostra storia, Lo abbiamo ascoltato e Lui può donarci la Sua grazia; ancora di più, poi, se anche noi Lo invitiamo a rimanere con noi sempre e a spezzare di nuovo il Suo Pane per noi.

Come Maria SS.ma, che “serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore” (Lc 2,19), impegniamoci a leggere la Parola di Dio, per meditarla nel nostro cuore. Accostiamoci frequentemente all’Eucaristia e saremo aiutati a vivere riconoscendo e fidandoci dell’Amore di Dio, per abbandonarci alla Sua paterna Provvidenza.

 2. Gesù ascende al Cielo.

Mentre li benediceva, … (Gesù) veniva portato su, in cielo. Ed essi… tornarono a Gerusalemme con grande gioia” (Lc 24,50-52). Gli Apostoli non sono sopraffatti dalla tristezza, “non si sentono abbandonati; … sono certi di una presenza nuova di Gesù...” (Benedetto XVI, Gesù di Nazareth). Allo stesso tempo, sono pieni di gioia, perché sono consapevoli che tutti siamo chiamati a questa comunione eterna con Dio, in anima e corpo, proprio in virtù della Redenzione operata da Cristo. La “santità” è questa comunione eterna con Dio, che il nostro cuore desidera profondamente e che già qui iniziamo a gustare, se viviamo da figli di Dio. È la domanda che rivolse la piccola Lucia di Fatima alla Vergine, quando le disse di venire “dal Cielo”. Lucia chiese: “E io andrò in Cielo? ... E Giacinta? ... E Francesco?”. Alla risposta della Madonna: “Anche lui. Ma dovrà recitare molti rosari”, il piccolo Francesco, pieno di gioia, Le prometterà: “O Madonna mia! Rosari ne dico quanti ne volete!”. Da quel giorno si impegnò a pregare ogni volta che poteva il Santo Rosario. Questi bambini erano davvero disposti a tutto, pur di poter andare in Paradiso, perché lì avrebbero potuto finalmente vedere e continuare ad amare Dio, per sempre.

Impegniamoci anche noi, allora, a “essere santi” amando Dio e la Madonna, osservando i Dieci Comandamenti, partecipando alla Santa Messa la domenica. Come i Pastorelli di Fatima, sacrifichiamoci con tanto amore e generosità, perché tante anime possano andare in Cielo e non cadere nel fuoco eterno dell’Inferno.

3. Lo Spirito Santo discende su Maria SS.ma e gli Apostoli riuniti nel Cenacolo.

Gesù è risuscitato, è apparso ai Suoi discepoli, ha mangiato con loro, ha fatto loro toccare le Sue piaghe per convincerli che Lui è davvero vivo. Eppure, loro sono ancora lì, chiusi in quel Cenacolo, prigionieri delle loro paure. È l’irrompere impetuoso dello Spirito Santo che riesce a vincere i loro tentennamenti e a spingerli fuori da quelle quattro mura, dando loro la grazia e la forza per compiere la missione che Gesù aveva loro affidato. Dio ci ama così come siamo, con i nostri limiti e con le nostre debolezze, nonostante i peccati che abbiamo già fatto o che potremo commettere. Non ha bisogno che siamo perfetti per inviarci nel mondo, perché è la Sua grazia che ci rende Apostoli, è il Suo Amore che ci trasforma e che trae il bene anche da dove noi non vedremmo che il male. Noi dobbiamo solo lasciarci condurre da Lui, come figli tra le mani del Padre. Anche a Maria SS.ma l’Angelo aveva detto: “Lo Spirito Santo scenderà su di te” (Lc 1,35), perché anche in Lei, pur Immacolata, ha operato la grazia di Dio. Lo Spirito L’ha resa Madre di Dio, lo Spirito Le ha dato la grazia e la forza di “stare” sotto la Croce. Lei, da parte Sua, in ogni istante, ha rinnovato il Suo “eccomi”.

Invochiamo lo Spirito Santo, durante la giornata. Chiediamo a Maria SS.ma, Lei che è la Sua Sposa, di ottenerci la docilità alle Sue ispirazioni.

 4. Maria SS.ma è assunta in Cielo in anima e corpo.

È dall’intimità di una casa che Maria SS.ma è assunta in Cielo, così come nella quotidianità della Sua casa di Nazareth l’angelo Gabriele Le aveva chiesto di diventare la Madre di Dio. Ora è assunta in Cielo, accanto a Dio Padre. Lui L’ha pensata e creata “piena di grazia”, perché fosse la Madre di Suo Figlio; ora La vuole con Gesù. Lei, che ha fatto del Suo Cuore e del Suo grembo una dimora immacolata per tutta la SS. Trinità, ora è accolta da Dio Trinità nella Sua comunione d’Amore.

Lei -l’unica creatura ad essere come Dio aveva voluto e creato l’uomo, prima del peccato originale- non toccata dalle conseguenze del peccato stesso, muore senza dolore e il Suo corpo è santificato e glorificato insieme alla Sua anima. I discepoli hanno contemplato Gesù ascendere al Cielo; ora, contemplano Maria SS.ma, creatura come loro, seppur Immacolata, raggiungere quella beatitudine che è la mèta di tutti coloro che amano Dio e vivono, come Lei, la loro esistenza come una continua risposta d’amore al Suo Amore di Padre. Proprio perché Lei ci ha mostrato che la santità è possibile ed è una chiamata per tutti, è a Lei che possiamo e dobbiamo guardare, per percorrere anche noi questa strada. È Lei che ci ricorda, con la Sua vita, che siamo figli di Dio, “creati a Sua immagine e somiglianza”, amati da Lui. E, proprio per questo, resi capaci, con la Sua grazia, di amare, donarci e perdonarci, come Lei ha fatto.

Anche a Fatima lo ricorda alla piccola Lucia: “Il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e la via sicura che ti condurrà a Dio”. E, se è “via”, diamoLe la mano, lasciamoci guidare e non sbaglieremo la mèta.

5. Maria SS.ma è incoronata Regina del Cielo e della terra.

Chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti” (Mc 10,43-44). Ecco perché, a Maria SS.ma, spetta il titolo di Regina: all’angelo Gabriele Lei risponde il Suo “eccomi, sono la serva del Signore” (Lc 1,38) e riconosce che Lui “ha guardato all’umiltà della sua serva” (Lc 1,48). Lei è “serva” del Suo Dio quando accoglie la maternità divina; è “serva” quando rimane per tre mesi con la cugina Elisabetta per aiutarla; è “serva” alle nozze di Cana, quando si accorge che “non hanno più vino” (Gv 2,3) e chiede a Gesù di intervenire.

Maria SS.ma è “serva” perché è Madre attenta ai Suoi figli, Madre che si fa vicina agli ultimi, ai dimenticati, ai sofferenti. E loro sanno che, se ricorrono alla loro Regina, tutto possono ottenere, tutto possono sperare. Perché Lei è una Regina che è vicina a Dio nel Cielo ma è, soprattutto, Mamma sempre accanto a noi, ancora pellegrini sulla terra. Affidiamoci, allora, a questa Mamma Regina, come la piccola Giacinta di Fatima ci suggerisce: “Dio vuole istituire nel mondo la devozione al Cuore Immacolato di Maria… Di’ a tutti che Dio ci concede le grazie per mezzo del Cuore Immacolato di Maria; che le domandino a Lei, che il Cuore di Gesù vuole che, vicino a Lui, sia venerato il Cuore Immacolato di Maria. Chiediamo la pace al Cuore Immacolato di Maria; Dio la mise nelle mani di Lei. Se io lo potessi, metterei nel cuore di tutti il fuoco che mi brucia qui nel petto e mi fa amare tanto il Cuore di Gesù e il Cuore di Maria!

 

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