Pillole di SpiritualiTà
La grazia di Dio sarà il vostro conforto. (dalle Memorie di suor Lucia)
NEWS
Meditando i misteri dolorosi consoliamo il Cuore Immacolato di Maria
ROSARIO MEDITATO
1° marzo 2025
1. Gesù prega e suda sangue nell’orto degli ulivi.
“Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsemani, e disse ai discepoli: «Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare». E presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza e angoscia. Disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me». E, avanzatosi un poco, si prostrò con la faccia a terra e pregava dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!»” (Mt 26,36-39). “C’è una scorciatoia per la santità: quella che Maria ha scelto nell’Annunciazione, quella che Nostro Signore ha scelto nel Getsemani, quella che il buon ladrone ha scelto sulla Croce: l’abbandono alla Volontà Divina. Facciamo sempre l’errore fatale di pensare che quello che conta è ciò che facciamo noi, quando in realtà, quello che importa davvero, è ciò che lasciamo che Dio faccia in noi” (Fulton Sheen). Quanto è difficile, però, lasciar fare a Lui, lasciare che sia Lui a guidare i nostri passi, a stabilire le nostre mete. Eppure, anche i Pastorelli, una volta detto a Maria SS.ma il loro “Sì, lo vogliamo”, non si sono più tirati indietro: anzi, ogni giorno di più sono diventati strumenti docili nelle mani di Dio per la salvezza di tante anime. La piccola Giacinta, poco prima di morire, dirà a Lucia: “La Madonna… a me chiese se volevo convertire ancora altri peccatori. Le risposi di sì. Mi disse che andrò in un ospedale e là soffrirò molto… Quel che più mi costa è andarci senza di te! E io me ne sto lì a soffrire tutta sola! Ma non m’importa: soffro per amore del Signore, in riparazione al Cuore Immacolato di Maria, per la conversione dei peccatori e per il Santo Padre. - Quando arrivò il momento per il suo fratellino di partire per il Cielo, lei gli fece le sue raccomandazioni: Porta tanti saluti al Signore e alla Madonna, di’ Loro che soffrirò tutto quello che vorranno, per convertire i peccatori e riparare al Cuore Immacolato di Maria”.
2. Gesù è flagellato alla colonna.
“Pilato, allora, rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso” (Mt 27,25-26). Anche Maria SS.ma è lì, tra la gente, a soffrire e offrire con Gesù. Non può mettersi al Suo posto, per ricevere Lei i colpi dei soldati, ma unisce le Sue lacrime ai dolori di Suo Figlio, al Suo Sangue innocente che sgorga copioso dalle ferite. “Benché Gesù abbia voluto patire per ogni specie di peccato da noi commesso, nella flagellazione la sua carne è stata lacerata per espiare particolarmente le impurità della nostra carne. Per punire questo peccato Dio aveva già mandato due diluvi, uno d’acqua e uno di fuoco; ora manda anche un diluvio di frustate su suo Figlio, solo perché Lo vede rivestito di una carne simile alla nostra, corrotta dal peccato. Chi d’ora in avanti potrà ancora considerare il peccato impuro un male non grave? Quanto devono rimanere sbalorditi gli Angeli nel vedere il Verbo incarnato fare una penitenza così orribile nella Sua carne immacolata per i peccati fatti da noi nella nostra! Ma ancora più attoniti dovremmo rimanere noi nel pensare che è un Dio colui che viene torturato per la nostra concupiscenza. Benché non sia Dio che patisce, ma solo la carne unita a Lui, la pena di questa, comunque, si riversa su Dio stesso. Quindi il peccato d’impurità deve essere veramente un male enorme, se viene punito con tanto rigore nella carne pura di un Dio. E devono essere mortali le ferite che esso produce nell’anima, se per curarle non c’è altra medicina che il sangue uscito dalle piaghe di un Uomo-Dio” (p. G. da Bergamo).
3. Gesù è coronato di pungentissime spine.
“I soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora; quindi gli venivano davanti e gli dicevano: «Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi” (Gv 19,2-3). “Gesù soffre per compiere la Volontà del Padre. E tu, che pure vuoi compiere la Santissima Volontà di Dio, seguendo i passi del Maestro, potrai lamentarti se trovi per compagna di viaggio la sofferenza? GuardaLo, guardaLo a lungo… Avrai ancora paura della penitenza? Gesù ha dato Se stesso, offrendosi in olocausto per Amore. E tu, discepolo di Cristo; tu, figlio prediletto di Dio; tu, che sei stato riscattato al prezzo della Croce; anche tu devi essere disposto a rinunciare a te stesso. Pertanto, in qualunque circostanza concreta ci veniamo a trovare, né tu né io possiamo comportarci da egoisti, da pigri, da dissipati, da stolti! Se ambisci alla stima degli uomini, se brami rispetto e apprezzamenti, se non cerchi altro che una vita piacevole, sei fuori strada. Nella città dei santi è consentito entrare, riposare e regnare con Gesù per l'eternità dei secoli, soltanto a chi ha percorso la via difficile, angusta e stretta delle tribolazioni. Mettiti nelle piaghe di Cristo Crocifisso. Lì apprenderai a custodire i tuoi sensi, avrai vita interiore, e offrirai continuamente al Padre i dolori del Signore e quelli di Maria, per pagare i tuoi debiti e tutti i debiti degli uomini” (J. M. Escrivá). Maria SS.ma ci conceda la grazia di poter com-patire davvero i dolori del Suo Cuore Immacolato e del Cuore di Gesù per crescere nel desiderio di consolare i Loro SS.mi Cuori, così come hanno fatto, con tanta generosità, i Pastorelli di Fatima.
4. Gesù porta la pesante croce al Calvario.
“Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato” (Lc 23,27-29). Quanto di più, oggi, Gesù ripeterebbe questo monito a tanti papà e mamme che non custodiscono con fermezza l’innocenza e la purezza dei loro figli, lasciandoli in balia di tante teorie e di tanti programmi diseducativi sulla sessualità e sull’amore umano! Quanto, oggi, la Madonna, che è la tutta Pura, soffre nel vedere tante ragazze abbandonate a se stesse, senza nessuno che le aiuti a non cedere a tante mode immodeste, a tanti comportamenti imprudenti. Quanto, davvero, dobbiamo pregare e sacrificarci perché nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità si torni a vivere il santo pudore e la santa modestia, che sono il decoro più prezioso per il nostro corpo e per la nostra anima! La Madonna lo diceva alla piccola Giacinta di Fatima: “Verranno certe mode che offenderanno tanto Nostro Signore”. Ripariamo a tanto lassismo nei costumi e nella morale con piccole mortificazioni. Ripetiamo spesso, durante la giornata, la preghiera che l’Angelo ha insegnato ai tre Pastorelli: “Mio Dio, io credo, adoro spero e Vi amo… Vi domando perdono per tutti quelli che non credono, non adorano, non sperano, non Vi amano…”
5. Gesù è crocefisso e muore in croce.
“Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero Lui e i due malfattori… i capi lo schernivano dicendo: «Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto». Anche i soldati lo schernivano… e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!».”. (Lc 23,33-39). Consolare un malato che soffre, compatire un cuore che piange “è spiegare la sofferenza e metterla in relazione con l’Amore, non ignorarla; renderla un’espiazione per il peccato, non un altro peccato. Ma chi lo capirà se non guarda una Croce e ama il Cristo Crocifisso? È difficile per noi vedere negli incidenti della vita, nelle malattie, nei lutti uno scopo divino. Ecco perché Gesù ha dovuto prendere su di Sé la sofferenza. Egli vedeva il Calice della Sua Passione donato a Lui, non da Giuda o Pilato o Caifa o dal popolo, ma da Suo Padre. Il dolore senza Cristo è sofferenza; il dolore con Cristo è sacrificio. Ogni lacrima, delusione, e cuore addolorato è un assegno in bianco. Se ci scriviamo sopra il nostro nome, non ha valore. Se lo firmiamo con il nome di Cristo, il suo valore è infinito. Nella prosperità, Cristo ti dà i Suoi doni; nella sofferenza con fede, Cristo ti dona Se stesso. La rassegnazione a questo tipo di croce è una delle forme più alte di preghiera. La tragedia di questo mondo non è tanto il dolore che c’è; la tragedia è che tanto di esso è sprecato. Solo quando il buon ladrone è stato nel fuoco di una croce ha cominciato a trovare Dio. È solo nel dolore che alcuni cominciano a scoprire dov’è l’Amore.” (F. J. Sheen).
SAN BERNARDINO E IL CRISTOGRAMMA IHS
La devozione per il Santo Nome di Gesù
LA VERGINITÀ PERPETUA DI MARIA
PRIMA PARTE
LA VERGINITÀ PERPETUA DI MARIA
SECONDA PARTE
LA VERGINITÀ PERPETUA DI MARIA
TERZA PARTE
Con una piccola donazione puoi riaccendere la speranza di uomini, donne e bambini in Brasile e, anche in Italia...
La Rivista ufficiale della
Famiglia del Cuore Immacolato di Maria
La grazia di Dio sarà il vostro conforto. (dalle Memorie di suor Lucia)