Pillole di SpiritualiTà
Recitate il rosario tutti i giorni per ottenere la pace. (dalle Memorie di suor Lucia)
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Meditando i misteri dolorosi consoliamo il Cuore Immacolato di Maria
MISTERI LUMINOSI
I sabato - 5 aprile 2025
1. Gesù è battezzato nel Giordano.
“Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua… ed ecco una voce dal cielo che disse: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto»” (Mt 3,16-17). Nell’Orto degli ulivi, Gesù, con l’anima triste fino alla morte, si rivolgerà a Suo Padre, supplicandoLo che, se possibile, passi da Lui il Calice della Passione. Eppure, subito dopo, Egli stesso chiederà che non sia fatta la Sua volontà, ma quella di Suo Padre, perché ricorderà di essere il Figlio prediletto del Padre, in cui il Padre si com-piace, perché con Lui com-patisce. Infatti, “il Padre soffre-con il Figlio che soffre-con il Padre. Lo stesso Spirito Santo, Amore di Dio in persona, è anche, di conseguenza, dolore di Dio in persona. Gesù ha vissuto la Sua passione e morte come un’offerta di Amore verso il Padre. Ma anche il Padre soffre e la Sua sofferenza è una Passione d’Amore. Un Amore degno di questo nome deve lasciare libero l’amato di accoglierlo o rifiutarlo. E il rifiuto dell’amore è una delle sofferenze più strazianti per un cuore di carne umana. Ma non di meno è il dolore più atroce per un Dio che ha tanto amato il mondo da donarci il Suo Figlio unigenito. Al Calvario il Padre tace, ma il Suo non è un silenzio di indifferenza. È un silenzio di sofferenza e di impotenza. Ambedue dettate dall’Amore. Il Padre ha prestabilito Cristo «come strumento di espiazione» (Rm 3,25), ma si tratta di una ‘riparazione’ che non opera su Dio per placarLo, bensì sul peccato dell’umanità per eliminarlo. Chi espia è Dio stesso, non l’uomo” (mons. Lambiasi). Ricambiamo a tanto Amore di Dio per noi cercando, in questi ultimi giorni di Quaresima, di com-patire tutto il dolore che Gesù ha sofferto nella Sua Passione.
2. Gesù compie il primo miracolo alle nozze di Cana.
“Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora»” (Gv 2,3-4). Alle nozze di Cana, Gesù “operò sotto gli occhi degli uomini ciò che si era rifiutato di operare alla presenza di Satana nel deserto. Satana Lo aveva esortato a mutar le pietre in pane, così da poter divenire un Messia di natura economica; Maria SS.ma Lo esortò a mutare l'acqua in vino, così da poter divenire un Salvatore. Satana Lo aveva tentato di fuggire dalla morte; Maria Lo «tentò» di andare alla morte e alla Risurrezione. Satana aveva cercato di distoglierLo dalla Croce; Maria Lo mandò verso di essa. Nell’Ultima Cena, Egli avrebbe preso il pane che Satana aveva detto mancare agli uomini, e il vino che la Madre Sua aveva detto mancare agli invitati delle nozze di Cana, ed entrambi avrebbe mutato nel Suo Corpo e nel Suo Sangue, invitando poi gli uomini a rinnovare questo Sacrificio, «fino alla consumazione dei secoli». Chiunque altro sia venuto al mondo è venuto per vivere; Egli è venuto per morire” (F. Sheen). Lo stesso Gesù, subito prima della Sua Passione, rivelerà ai Suoi apostoli: “Ora l'anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest'ora? Ma per questo sono giunto a quest'ora” (Gv 12,27). Meditiamo, in questi giorni, sui Vangeli della Passione. Chiediamo a Maria SS.ma di aiutarci a fare nostro il Suo dolore di Madre nel contemplare Suo Figlio tradito da Giuda, rinnegato da Pietro, condannato a morte dalla folla, per essere pronti anche noi ad offrire i nostri dolori per la salvezza di tante anime.
3. Gesù annuncia il Regno di Dio e invita alla conversione.
“Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia” (Gv 15,19). Quando Gesù sarà inchiodato alla Croce, i soldati e la folla Lo inviteranno a salvare Se Stesso, a dimostrare la Sua potenza di Figlio di Dio scendendo da quella Croce. Quanto distante è l’esempio che ci ha dato Gesù da quello che ci propone il mondo! E quanta fatica facciamo, a convincerci che quella di Gesù è l’unica Via che possiamo percorrere per raggiungere il Cielo. “Oggi, per rendere la religione più popolare, troppi profeti l’hanno annacquata. Senza dubbio una religione che sia più permissiva con le debolezze umane, che neghi l’esistenza dell’inferno per chi ha sbagliato o che non dica nulla contro il divorzio e coloro che non tengono fede alle promesse fatte, può risultare più popolare. Tuttavia, non possiamo alterare il messaggio di Cristo; è Lui, non noi, che fonda la nostra fede. Molti si sentono così delusi dal Cristo senza croce che viene loro presentato, da guardare di nuovo alla Croce come l’unico punto di riferimento valido che dia un significato alla vita. La pace è là dove la nostra volontà coincide con il Volere di Dio. Quando disobbediamo al Suo volere, non stiamo affermando la nostra indipendenza. Siamo di Dio, e solo in Lui possiamo essere felici. La nostra infelicità ha la sua origine nella nostra ribellione. La nostra pace può solo venire se sapremo tornare con tutto noi stessi al Suo servizio. Di qui la Croce, simbolo del sacrificio per amore” (F. Sheen). Approfittiamo di questi ultimi giorni di Quaresima, per fare una santa confessione, prepariamoci a celebrare la Passione, Morte e Risurrezione di Cristo davvero come il culmine di tutta la Sua opera di Redenzione per noi.
4. Gesù si trasfigura sul monte Tabor.
“Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni… e fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce… mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse loro: «Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà»” (Mt 17,1-23). “La trasfigurazione orienta tutto al mistero della Croce in cui si realizza la Nuova Alleanza. Sotto la Croce, i testimoni non sono Pietro, Giacomo e Giovanni ma Maria e il discepolo prediletto. È questo il momento della grande trasfigurazione di Cristo. In essa Egli mostra «la sua gloria di unigenito del Padre pieno di grazia e di verità». Sul Tabor ci sono Mosè ed Elia, sul Calvario due ladri. Il Suo abito non è splendente come il sole, perché Gesù è nudo e il sangue Lo ha coperto come di un abito sacerdotale per l’offerta di Sé al Padre. Quel sangue non è bianco, ma è capace di rendere bianchi i cuori di coloro che lo contemplano con fede. Anche l’Eucarestia è la grande trasfigurazione di Cristo. In essa possiamo contemplare il Suo Cuore Aperto. Guardando nell’Ostia bianca si può penetrare nella gloria del Tabor e nella gloria del Calvario. Nella Consacrazione la nube avvolge il mistero dell’altare trasformando il pane in Corpo e il vino in Sangue di Cristo offerto al Padre mentre dice: «Questo è mio Figlio amato: ascoltatelo». Siamo nel cuore della Redenzione” (mons. G. Mani). Ringraziamo Dio per il dono grande dell’Eucaristia, pregando spesso durante la giornata la preghiera che l’Angelo ha insegnato ai tre Pastorelli di Fatima: “Mio Dio, io credo, adoro, spero, Vi amo; Vi domando perdono per tutti quelli che non credono non adorano, non sperano, non Vi amano…”
5. Gesù istituisce la SS.ma Eucaristia nell’Ultima Cena.
“Nell’Ultima Cena, quel Giovedì Santo, Nostro Signore disse ai Suoi Apostoli: «Questo è il Mio Corpo offerto in Sacrificio… Questo è il Mio Sangue… che sarà sparso per molti in remissione dei peccati». Egli fu ciò che sarebbe stato l’indomani sulla Croce: Sacerdote e Vittima. Venne poi il Divino comandamento: «Fate questo in memoria di Me». Sulla Croce, Gesù, in un certo senso, fu solo; nella Messa, invece, noi, membri del Corpo Mistico, siamo con Lui. Anche noi con Lui offriamo il nostro sacrificio morendo al peccato. In ogni Messa, noi possiamo pensare che Gesù dall’alto dei Cieli ci dica: «Questa natura umana ch’Io presi da Maria e che per voi ho offerto un giorno, Vittima Immacolata, è ora glorificata alla destra del Padre. Io non posso tornare a morire fisicamente in questo Sacrificio; posso però prolungare la mia Redenzione, renderla viva e personale per voi, se voi volontariamente mi darete la vostra natura. Allora Io potrò tornare a morire in voi, e voi in Me. Così la Croce non sarà più una cosa del passato; sarà qualche cosa che sta avvenendo al presente. Ricordatevi che Io vi dissi: prendete ogni giorno la vostra Croce sulle spalle. Qui venite a prenderla per morire con Me ed in Me. I vostri sacrifici non hanno valore se non sono offerti in Me e attraverso di Me, Unico Sacerdote e Unica Vittima». Nella Consacrazione, sarai capace di dirMi: «Mio Gesù, questo è il mio corpo, questo è il mio sangue. Prendilo, consacralo, crocifiggilo, fallo morire con Te, affinché tutto ciò che di male vi è in me perisca sulla Croce, e ciò che di buono vi possa essere continui a vivere soltanto in Te. Non mi importa che restino, o Signore, le specie della mia vita, le apparenze del pane e del vino, i doveri della mia monotona vita di ogni giorno e le fattezze di questo mio corpo. Lascia che queste restino pure davanti agli occhi degli uomini. Ma divinizza, cambia, transustanzia tutto ciò che io sono. Voglio che il Padre che abbiamo in Cielo, guardandomi dall’Alto, non veda più me stesso, ma Te, o meglio veda me nascosto in Te, morto a questo mondo corrotto di peccato e possa dirmi: “Tu sei il Figlio prediletto in cui mi sono compiaciuto»” (F. Sheen).
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Famiglia del Cuore Immacolato di Maria
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