MENU

NEWS

Le Radici della vita

Vita interiore: questa sconosciuta!

di sr. Francesca Fera icms

(estratto dal MARIA DI FATIMA - n°9, dicembre 2021)

Da come una persona fissa il suo sguardo sulla realtà, da come si comporta e da come si esprime, si comprende se abbia o meno ha una vita interiore forte. Basta poco per misurarne lo spessore, la profondità e per capire su cosa abbia fondato la sua esistenza: se su sé stessa, sulla sua autosufficienza, sul giudizio degli altri oppure su Dio.

 

Quando, con troppa facilità, assecondiamo i nostri istinti e i “moti” della nostra natura ribelle, quando non riusciamo a dominare gli scatti della nostra impazienza, quando formuliamo dei giudizi troppo affrettati, quando ci lasciamo coinvolgere in discorsi superficiali che rischiano di scivolare in vani pettegolezzi, allora la nostra cartina tornasole rivela che la nostra umanità somiglia a quel terreno di cui parla S. Luca Evangelista nella Parabola del Buon Seminatore: “Il seminatore uscì a seminare la sua semente. Mentre seminava (…) un'altra parte cadde sulla pietra e appena germogliata inaridì per mancanza di umidità.” Di quali semi si tratta? Ce lo spiega lo stesso Gesù: “Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, accolgono con gioia la parola, ma non hanno radice; credono per un certo tempo, ma nell'ora della tentazione vengono meno.” (cfr Lc 8, 4-18)

Dice l’Evangelista: “non hanno radice”. Come sappiamo, la radice di una pianta è quella parte sotterranea che ha la funzione di ancorarla al terreno, assorbendo i sali minerali e l’acqua. Senza radici una pianta non può vivere, inevitabilmente secca e non produce frutto. Le radici sono le parti più importanti di una pianta, eppure sono le più nascoste; “lavorano” nel buio e nel silenzio, ma sono esse che, aggrappandosi alla terra, permettono alla pianta di crescere e di irrobustirsi.

 

VITA INTERIORE: CHE COS’È?

Noi siamo abituati a dare importanza solo alle cose che si vedono, che risaltano e si distinguono per la loro bellezza o efficienza, dimenticando che la parte più importante è quella che sta dentro: questa, pur rimanendo nascosta, determina ogni azione esterna. Di fronte alla bellezza e alla prestanza di un’automobile, dobbiamo pensare che all’interno c’è un motore altamente sofisticato che la fa camminare. Di fronte all’armonia del corpo umano e alle sue molteplici capacità, dobbiamo pensare al perfetto funzionamento degli organi interni e delle miliardi di cellule dalle quali è composto. Guardiamo una casa: sia che si tratti di una semplice abitazione di campagna o che si tratti di un grattacielo, sono le fondamenta quelle che ne determinano la stabilità.

Lo stesso si può dire di noi e della nostra vita. Di solito, quando parliamo di “vita”, ci viene in mente la vita naturale, quella fisica, biologica. Ma c’è un’altra vita, invisibile, ma più importante: la vita interiore. Che cos’è? È la vita soprannaturale, la vita di Dio che opera nell’anima di ogni battezzato che vive in stato di Grazia. Questa vita “scorre” nelle vene di ciascuno di noi, così come la linfa scorre nel tronco e nei rami di un albero.

 

VIVERE ALLA SUA PRESENZA

La vita interiore è sentirsi tutt’uno con Cristo, perché figli di uno stesso Padre. È vivere inabissati nel suo Cuore, come un bambino che si sente costantemente protetto dal papà. La vita interiore è la vita in Cristo: è pensare come pensa Gesù, agire come agisce Gesù, guardare con i Suoi occhi, amare con il Suo Cuore. Nel momento in cui trascuriamo la nostra interiorità, perché troppo assorbiti dalle nostre occupazioni, ci svincoliamo da questo Abbraccio Divino, rimanendo in balìa di noi stessi: vengono meno le sollecitazioni e le ispirazioni del Signore e con esse anche le nostre forze spirituali, finendo così per agire d’istinto, non più secondo la Grazia.

Chiedendo a Dio la grazia di vivere sempre alla Sua presenza, tutta la nostra giornata viene trasformata in un atto d’amore. Al mattino, appena svegli, ci ricorderemo subito di ringraziare il Padre Eterno per averci dato la vita e, col segno della Croce, offriremo a Lui ogni respiro, ogni battito del cuore, ogni passo, ogni movimento. Nelle preghiere del mattino, che si possono recitare anche mentre ci dirigiamo a lavoro o accompagniamo i figli a scuola, possiamo già affidare al Signore tutte le persone che incontreremo, perché sia Lui ad ispirare i nostri gesti e le nostre parole. E se sappiamo già che ci attende un collega che ha un brutto carattere e che il dover collaborare con lui è un vero martirio, affidiamolo alla Madonna perché sia Lei a toccare il suo cuore.

Anche durante le nostre occupazioni eleveremo, di tanto in tanto, il pensiero a Dio. Tra una telefonata e l’altra in ufficio, mentre si cucina o in qualsiasi altro tipo di lavoro, basta un attimo per sollevare i nostri occhi al Cielo e dire: “Mio Dio, ti amo!” e Gesù, che è amore infinito, colmerà il nostro cuore della Sua presenza e della Sua pace.

 

LA “CHIAVE” GIUSTA

Questa unione con Dio ci aiuterà a vedere in tutto la sua volontà, anche quando le situazioni intorno a noi sembrano veramente pesanti e umanamente insostenibili: il marito che torna a casa stanco e affamato dal lavoro o la moglie che è esausta e nervosa perché ha dovuto tutto il giorno seguire i figli con le loro esigenze... tutto può essere o un peso schiacciante e insopportabile o un’occasione di offerta e di crescita. Tutto dipende da noi e da quale chiave scegliamo per aprire la porta della vita.

Anche se il peso della croce grava sulle nostre spalle, l’amore che Dio infonde nel nostro cuore, ci permette di assaporare anche la dolcezza in fondo al calice che ogni giorno ci porge. Lo Spirito Santo ci insegnerà tante cose, anche attraverso le situazioni più assurde.

La vita interiore è anche questo: cogliere quello che il Signore ci vuole comunicare anche in quelle esperienze che siamo portati a scartare. Può essere un’incomprensione, un malinteso, una persona che ci chiama in continuazione perché ha bisogno di qualcuno che l’ascolta, un ammalato da visitare, un anziano da assistere. A volte basta un sorriso, una semplice parola di incoraggiamento, uno sguardo benevolo, un silenzio che sa fare spazio all’altro.

Coltivare la propria vita interiore significa, fondamentalmente, coltivare il proprio rapporto filiale con Dio. È radicarsi ogni giorno di più in Lui. È sentire che Lui è il nostro Compagno fedele che ci è sempre accanto, anche se invisibile agli occhi umani. Niente di ciò che viviamo Gli è estraneo, anzi, se fossimo meno distratti e dissipati, ci accorgeremmo come la Sua mano guida tutti gli avvenimenti della nostra vita. Lasciamolo fare, lasciamolo agire in noi e attraverso di noi: ci accorgeremo, così, come tutte le nostre azioni quotidiane formeranno il mosaico della nostra santificazione, in insieme di tante piccole pietre preziose che il Signore raccoglie e unifica, quando con amore e semplicità, facciamo della nostra vita un continuo atto d’amore.

 

***

Per ricevere una copia omaggio della Rivista Maria di Fatima,
abbonarsirinnovare l’abbonamento o qualsiasi informazione,
contattaci al 06 66541875 (lun – ven 9.30-12.00),
o inviaci una mail all’indirizzo: rivista@mariadifatima.it

 

in Evidenza

CALENDARIO EVENTI

Prossimi eventi

DONA ORA

Con una piccola donazione puoi riaccendere la speranza di uomini, donne e bambini in Brasile e, anche in Italia...

Dona alla fondazione

La Rivista ufficiale della
Famiglia del Cuore Immacolato di Maria

ABBONATI ALLA RIVISTA |

NEWSLETTER

La newsletter è uno strumento per rimanere sempre in contatto con noi e per essere sempre aggiornati sulle principali attività della Famiglia del Cuore Immacolato di Maria. Iscrivendoti riceverai gratuitamente notizie brevi, links ad articoli.

Pillole di SpiritualiTà

La grazia di Dio sarà il vostro conforto. (dalle Memorie di suor Lucia)