Pillole di SpiritualiTà
La grazia di Dio sarà il vostro conforto. (dalle Memorie di suor Lucia)
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FINO ALL'ULTIMA GOCCIA DI SANGUE
di P. Carlo Gili icms
San Giuseppe era falegname, lo sanno tutti; ma non tutti sanno perché la Provvidenza divina abbia stabilito che il Verbo incarnato dovesse crescere tra chiodi e martelli. Forse una risposta ce l’ho: il Signore voleva avere quanto più spesso possibile tra le mani quel legno, da cui sarebbe stata tratta un giorno la Croce. Voleva ricordarsi continuamente della propria morte – cioè del modo in cui avrebbe finalmente potuto mostrarci l’infinita ricchezza del suo amore.
Come è bello questo dialogo scritto da Santa Giuliana di Norwich: «Allora il nostro buon Signore mi domandò: “Sei contenta che io abbia sofferto per te?” Io dissi: “Sì, buon Signore, e ti ringrazio moltissimo; sì, buon Signore, che Tu sia benedetto”. Allora Gesù, il nostro buon Signore, disse: “Se tu sei contenta, anch’io lo sono. L’aver sofferto la passione per te è per me una gioia, una felicità, un gaudio eterno; e se potessi soffrire di più lo farei”».
Gesù ha dato tutto, fino all’ultima goccia di sangue; di più, non si può. Addirittura, si lascia trafiggere il Cuore, quel Cuore che simboleggia la sua vita intima e che Egli ha mostrato a tante anime sante. Bella è la visione avuta dalla Beata Camilla da Varano, la quale vide un giorno, nella propria stanza, entrare il divin Redentore con in mano il proprio Cuore, dove campeggiava incisa una parola: Camilla. La ragazza si sentì morire d’amore a quella vista. E perché non pensare che vi può essere inciso anche il mio nome?
Dio, però, a pensarci, ha osato ancora di più, mi ha fatto dono del suo tesoro più prezioso: la sua Mamma. Lei è lì sotto la croce, bella nel suo dolore, regale nella sofferenza, silenziosa compagna per il Figlio in quella tragica e insieme gloriosa avventura. Gesù, ormai senza fiato, raccoglie le poche forze rimaste per riuscire a dirmi una parola: “Ecco tua madre”. Mia Madre. Io e Dio abbiamo la stessa Madre. Come posso non commuovermi?
Giovanni ormai non guarda più nessun altro se non la Vergine a lui affidata. La sera prima, nell’orto degli ulivi, si era miseramente addormentato, lasciando solo il Maestro. Ora si trova sotto la Croce, non è fuggito, eppure capisce ciò che gli viene raccomandato dal Dio morente: se non vuoi lasciarmi di nuovo, tieniti stretto a Lei. Amala, custodiscila, affidati a Lei. Se vuoi essermi di consolazione, studiati di consolare la nostra Mamma.
Santa Madre deh, Voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore!”
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