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L’IMMENSO VALORE DELLA COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI

“Réquiem aetérnam dona eis, Dómine, et lux perpétua lúceat eis. Requiéscant in pace”

di Patrizia Capone

“Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morirà mai.” (Gv 11, 25-26)

Lo scorso 2 novembre abbiamo celebrato la “Commemorazione dei defunti”, una ricorrenza istituita nel 928 d.C. da Sant’Odilone, abate del monastero di Cluny (Francia), che era solito offrire preghiere, sofferenze, mortificazioni e Sante Messe per la liberazione delle anime dal Purgatorio. Poi, nel 1311, anche la Chiesa di Roma sancì ufficialmente la commemorazione dei defunti.

Noi cristiani viviamo nella certezza che la morte è solo un passaggio, una via necessaria che conduce a un’eternità vissuta nella gioia, alla presenza di Dio.

Dio, infatti, ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna.” (Gv 3,16)

Tuttavia, rinascere, dopo la morte, alla vita eterna ed essere accolti tra le braccia del Signore, non è sempre un passaggio immediato; molte anime, infatti, necessitano di un periodo di purificazione nel Purgatorio, che il Catechismo della Chiesa cattolica definisce “lo stato di quanti muoiono nell’amicizia di Dio, ma, benché sicuri della loro salvezza eterna, hanno ancora bisogno di purificazione, per entrare nella beatitudine celeste”.

Questo periodo di purificazione può essere abbreviato grazie alle nostre preghiere, ai nostri sacrifici e facendo celebrare delle Messe in suffragio delle anime del Purgatorio, per accompagnarle nel cammino di avvicinamento a Dio.

Ecco allora che preghiere, sacrifici, penitenze e Messe in suffragio, diventano “atti di amore” verso i nostri cari defunti, con cui chiediamo a Dio di perdonare i loro peccati, di concedere loro la pace eterna e di accoglierli alla Sua presenza.

Gesù, in un’apparizione a Santa Gertrude, disse: “Io provo un grandissimo piacere per le preghiere a Me rivolte a favore dei defunti; soprattutto quando sono fatte con devozione. Esse ridiscendono ad ogni istante sulle anime del Purgatorio, come una rugiada benefica che mitiga e addolcisce le loro pene ed abbrevia il tempo della loro prigionia”.

Commemorare i defunti, però, non solo significa ricordare coloro che ci sono cari e che hanno illuminato la nostra vita con il loro amore; ma, guidati dallo spirito di fraternità, dobbiamo ricordare anche tutti i defunti che non abbiano conosciuto e che, forse, non hanno nessuno che preghi per loro, come tutte le vittime delle guerre, le cui vite si sono tragicamente interrotte, magari prima di potersi riconciliare con il Signore.

Anche queste anime necessitano delle nostre preghiere, delle nostre penitenze e di essere ricordate nelle Sante Messe, affinché possano ricevere la misericordia divina e raggiungere la beatitudine eterna.

Sant’Agostino diceva “…la più fredda tomba dei morti è il cuore dei vivi quando li dimentica”.

Dunque, dovrebbe diventare per noi una necessità quotidiana venire in soccorso delle anime del Purgatorio “offrendo per loro preghiere di suffragio, in particolare il Sacrificio eucaristico, ma anche elemosine, indulgenze e opere di penitenza”. (Catechismo della Chiesa cattolica)

Attraverso queste “manifestazioni di amore” si viene a creare un legame tra la terra e il cielo, tra la nostra vita e le anime dei defunti; perché, se è vero che noi possiamo intercedere per la loro salvezza, è altrettanto vero che esse possano intercedere presso Dio, affinché ci preservi e ci custodisca da ogni male. Ne scaturisce un’interdipendenza d’amore, fonte di salvezza per i vivi e per i morti.

Tra le “opere di misericordia”, in suffragio delle anime del Purgatorio, la Chiesa propone anche la pratica delle "indulgenze", grazie alle quali si ottiene la remissione davanti a Dio della “pena temporale” dovuta per i peccati commessi. Infatti, i peccati (colpe), anche dopo l’assoluzione ottenuta nella confessione (perdono), lasciano nelle persone come un debito (pena) da saldare per il male fatto. Questo debito viene saldato dalle anime dei defunti nel Purgatorio. Tuttavia, attraverso le indulgenze, noi fedeli possiamo ottenere da Dio che Egli abbrevi o condoni alle anime dei defunti la pena che devono trascorrere nel Purgatorio.

Infatti, le indulgenze lucrate per le anime dei defunti possono essere “parziali”, se abbreviano la permanenza delle anime in Purgatorio o “plenarie”, se estinguono totalmente la pena, mandando l’anima immediatamente dal Purgatorio al Paradiso.

In particolare, in occasione della commemorazione dei defunti del 2 novembre, è possibile, dalle ore 12:00 del 1° novembre alle ore 24:00 del 2 novembre, lucrare lindulgenza plenaria per le anime del Purgatorio alle seguenti condizioni:

  • occorre fare una visita ad una Chiesa parrocchiale e recitare Il Padre Nostro e il Credo;
  • è necessario confessarsi (è possibile farlo anche nei giorni precedenti o successivi), perché è fondamentale essere in “stato di grazia”. Per essere in “stato di grazia”, la persona non solo deve aver ricevuto il perdono dei peccati, ma deve essere disposta ad abbandonare qualsiasi tipo di peccato, anche veniale;
  • è necessario fare la Santa Comunione (è possibile anche nei giorni precedenti o successivi).
  • ed infine, occorre pregare secondo le intenzioni del Papa.

Dunque, se dovesse mancare il rispetto delle predette condizioni e/o il distacco totale dal peccato, anche veniale, l’indulgenza è solamente parziale.

Un’ulteriore possibilità di lucrare l’indulgenza plenaria per i defunti richiede di visitare un cimitero, dall’1° all’8 novembre, e di pregare per la salvezza della loro anima.

In conclusione, ecco una bellissima giaculatoria, tratta dalla “Corona dei cento Requiem”, che possiamo recitare quotidianamente in suffragio delle anime del Purgatorio: “Anime sante, Anime del Purgatorio pregate Dio per me, ch’io pregherò per voi, perché vi doni la gloria del Paradiso”, ricordando che una preghiera è un atto di carità prezioso che dona gioia a chi la fa e sempre ritorna in benedizioni da parte di chi la riceve.

 

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