Pillole di SpiritualiTà
Coltiva l'intimità con lo Spirito Santo — il Grande Sconosciuto — perché è Lui che ti deve santificare. (San Josemaría Escrivá)
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UNITI NELL’AMORE E NELLA REDENZIONE DELL’UMANITÀ
di Marco Lepore
Nel percorso della Via Crucis, l’incontro di Gesù con la Sua Santissima Madre avviene fra la prima caduta e un provvidenziale intervento di aiuto, quello di Simone di Cirene. Gesù è stato caricato del patibolo della Croce e ha iniziato da poco il percorso verso il Calvario, ma è sfinito dalle sofferenze per le percosse e le sevizie subite già a partire dalla cattura nel Getsemani.
Maria, che sin dal momento in cui è stata avvisata dell’arresto, ha cercato di seguire Gesù, standogli più vicina possibile in ogni doloroso passaggio (processo, flagellazione, condanna a morte…), con l’aiuto dell’apostolo Giovanni percorre gli stessi passi del Figlio facendosi spazio fra la folla rumorosa e assetata di sangue, fino a raggiungerlo…Ed ecco, finalmente, riesce ad avvicinarsi a Lui.
L’incontro potrebbe essere avvenuto presso una delle porte della città di Gerusalemme: non certo alla porta principale della città, ma probabilmente ad una porta più piccola nella zona Nord-Ovest, dalla quale, uscendo, ci si avviava verso il Calvario.
Gesù, appena uscito dalla porta, appare con la tunica e il capo abbondantemente insanguinati, curvo sotto il peso del patibolo. La trave del patibolo è posta di traverso, legata alle spalle di Gesù, costringendolo forse ad attraversare la porta mettendosi di sbieco per non urtare con le estremità della trave contro i muri laterali del passaggio, non molto ampio. Ed è forse per questo movimento imprevisto, reso più complicato per le asperità del terreno e l’affanno, che appena uscito Egli cade sotto il peso della Croce. Dolorosa caduta, ma che tuttavia permette alla Madre di cadere in ginocchio vicino a Lui, colpita dal dolore e impressionata dalla sofferenza che grava sul suo Figlio Divino.
I loro occhi si incontrano, Maria guarda Gesù con immenso amore e Gesù guarda sua Madre; ciascuno dei due Cuori versa nell'altro il proprio dolore. L'anima di Maria è sommersa in amarezza, nell'amarezza di Gesù.
Dobbiamo cercare di immedesimarci nello sguardo e nel Cuore della Madonna: Maria sa chi è suo Figlio, sa da dove viene, sa qual è la sua missione. È sostenuta, nel suo infinito dolore, dalla assoluta certezza che Gesù sta compiendo la volontà del Padre per la salvezza di tutti gli uomini. Maria sa di essere sua Madre, ma sa anche di essere sua figlia. Lo vede soffrire, per tutti gli uomini, di ieri, oggi e domani. E soffre anche lei le “doglie della Redenzione”, come ben descrive il Santo Papa Giovanni Paolo II, commentando l’incontro con il Figlio sulla via della Croce: “… la croce di Lui diventa la croce di Lei, l'umiliazione di Lui diventa la sua, l'obbrobrio pubblico diviene quello di Lei. È l'umano ordine delle cose. Così lo debbono sentire coloro che la circondano e così lo coglie il suo Cuore: ‘...A te pure una spada trapasserà l'anima’ (Lc 2, 35). Le parole dette quando Gesù aveva quaranta giorni si adempiono in questo momento. Esse raggiungono ora la pienezza totale. E Maria va, trafitta da questa invisibile spada, verso il Calvario di suo Figlio, verso il proprio Calvario”. E lì resterà sino alla fine, con incrollabile determinazione. Dolore e consolazione per il Signore nel cammino al Calvario e poi in Croce: Lei è lì e Lui non è solo.
La mamma è così importante che il Padre, pur nella prova tremenda (e insopportabile alle forze di qualsiasi uomo) della espiazione per i peccati del mondo, non l’ha fatta mancare neppure al Figlio durante la Sua Passione e morte sulla Croce. A Gesù, che sospirava: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”, il Padre ha dato il segno più evidente della sua presenza: la Madre. Nessuno più della Mamma è testimone dell’amore di Dio, perché nessuno è capace di amare come Lei.
Anche noi, allora, abbiamo bisogno di sapere che una Madre sarà con noi nei momenti drammatici della vita. Anche noi, come ci mostra la Via Crucis, possiamo sperimentare la maternità di Maria, soprattutto nei momenti in cui gli altri non potranno più esserci. Perché, sotto la Croce, Gesù l’ha costituita Madre dell’umanità; e Maria, da quel momento, accompagna l’uomo nel dolore di ogni personale Calvario. Come accaduto a Gesù, aiutato subito dopo da Simone di Cirene, l’incontro con la Madre Addolorata opera una efficace intercessione presso il Padre, affinché al Figlio – qualsiasi suo figlio – sia offerto un po’ di sollievo nel portare il pesante legno della croce; e ci assicura che anche a noi è data, persino nell’ora più buia, non solo la consolazione della sua presenza, ma addirittura un momento in cui realmente i nostri occhi possono incrociarsi coi suoi. Dobbiamo solo tenerli aperti nell’attesa e nella fede, con la medesima santa ostinazione con cui Lei ha voluto raggiungere Gesù lungo il cammino al Calvario ed è rimasta accanto al suo Divin Figlio fino alla fine… e oltre.
Chiediamo a Dio che renda anche noi “ostinati” nell’amore a Maria Santissima. La sua presenza, nella sofferenza e morte di ogni suo figlio, è una delle verità più consolanti della vita e realmente Maria è la compagna sicura della Via Crucis di ogni uomo. Non stanchiamoci mai di chiederle di venire “nell’ora della nostra morte”, perché anche a ognuno di noi sia possibile sperimentare la dolcezza di spirare tra le braccia della nostra Madre Celeste, esperta nel soffrire, perché è la Madre di Gesù.
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