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MARIA AUSILIATRICE

Origini di un “titolo” e di una Festa

Fr. Alberto Guerrera icms

Vi sono tanti titoli con i quali la Beata Vergine Maria viene invocata dai suoi figli: dietro ognuno di essi c’è una storia, che merita di essere raccontata. Una delle più significative è quella relativa all’espressione: Maria “Ausiliatrice”, in originale “Auxilium Christianorum” (in italiano: “aiuto dei cristiani”).

In principio, quando nacquero le litanie lauretane, l’invocazione non appariva. Fece la sua prima comparsa nel 1576, in un libretto scritto ad uso dei pellegrini alla santa Casa di Loreto. Il suo inserimento è dovuto adun fatto storico molto importante per la storia della cristianità: la battaglia di Lepanto.

Siamo nel 1571 e l’esercito turco ottomano è nel suo periodo di massimo splendore. L’esercito islamico sembra inarrestabile, avendo conquistato, solamente un secolo prima (1453), Costantinopoli (da quel momento chiamata Istanbul). Successivamente,  essi avevano espanso i propri domini nei Balcani, in Romania e in Ungheria. L’obiettivo, però, rimaneva uno solo: Roma.

Il Papa del tempo, San Pio V, convocò a Roma i delegati di varie potenze europee (7 marzo 1571) con lo scopo di dar vita a una “Lega Santa”, per respingere l’invasore.

Inizialmente l’appello del Papa non fu accolto: i paesi, coinvolti nell’eresia protestante (Inghilterra, Germania e buona parte della Francia), lo ignorarono. A rispondere: presente! furono invece la Spagna e la Repubblica di Venezia.

Il comando fu affidato a don Giovanni d’Austria, figlio illegittimo di Carlo V, scelto dal Papa in persona perché si era ben distinto nella battaglia contro i Mori nella Spagna meridionale; e, soprattutto, per la sua devozione nei confronti della Regina del Cielo e della preghiera del Santo Rosario.

Fu proprio la Regina del Cielo, insieme al suo Rosario, la grande protagonista in quella battaglia. Il mattino del 7 Ottobre avvenne l’epico scontro, combattuto nella baia a sud della città di Lepanto (Grecia): la battaglia si rivelò una vera disfatta per le schiere musulmane, che persero la maggior parte delle navi e più di trentamila uomini, mentre i cristiani liberarono tutti i quindicimila schiavi cristiani, legati ai remi delle navi islamiche.

Proprio in quel momento, a Roma, era in corso una riunione amministrativa. Il Papa, a un certo punto, troncando la discussione, si alzò e dopo essersi affacciato alla finestra esclamò festante: “Vittoria! Vittoria!” L’intercessione della Madonna aveva ottenuto la grazia della vittoria: la cristianità era salva!

Il Papa istituì, dunque, la festa della Madonna della Vittoria, oggi Madonna del Rosario, nel giorno 7 Ottobre. Nel frattempo, si iniziò a rendere omaggio alla Beata Vergine con la invocazione “Auxilium Christianorum”. La paternità di quest’ultima, però, non sembra attribuibile direttamente al santo Papa domenicano, bensì agli stessi soldati, reduci vittoriosi da Lepanto, i quali, tornando verso casa, si fermarono a Loreto per ringraziare la Madonna. Il loro grido di gioia, insieme a quello di tutti i fedeli, finì per portare alla nascita di questo nuovo titolo.

Il Senato veneziano, infatti, fece scrivere sotto il quadro commemorativo della battaglia di Lepanto, nel Palazzo Ducale: “Né potenza, né armi, né condottieri ci hanno condotto alla vittoria, ma Maria del Rosario”. E così, a fianco agli antichi titoli, si aggiunse anche quello di “Aiuto dei cristiani”.

Nei secoli successivi il culto ebbe maggior o minore fortuna, fino al XIX secolo. Questa invocazione tornò alla ribalta in seguito alla prigionia del Papa Pio VII, a opera di Napoleone, in quel di Fontainebleau (Francia). La prova durò all’incirca cinque anni, fino alla liberazione del Santo Padre. Il suo rientro trionfale a Roma avvenne il 24 maggio 1814. Il papa decise, dunque, di omaggiare Maria Santissima con l’istituzione di questa festa proprio nel giorno 24 maggio dell’anno successivo, il 1815.

In quello stesso anno, nacque, un certo Giovanni Bosco, apostolo della gioventù, il quale diventerà gran devoto di Maria ausiliatrice. Fu lui a erigere, in soli tre anni, a Torino, nel 1868, la Basilica a lei intitolata, ponendo sotto la sua protezione i suoi istituti, ovvero la “Congregazione di s. Francesco di Sales”, le “Figlie di Maria Ausiliatrice” (fondate con la collaborazione di s. Maria Domenica Mazzarello), e per ultimi i “Cooperatori Salesiani”.

Sopra l’altar maggiore della Basilica si trova il famoso quadro di Maria aiuto dei cristiani. Qui la Madre di Dio è rappresentata in tunica rossa e mantello blu, con il Bambino Gesù nel braccio sinistro e lo scettro nel pugno destro, capelli sciolti, corona sormontata da una stella e capo circondato da un'aureola di dodici stelle. Il significato del quadro è chiaro: come nell’episodio della Pentecoste, Maria è sempre presente nella vita della Chiesa, proteggendola lungo i secoli (si possono intravedere nel quadro scene di episodi dove l’intervento mariano è stato più decisivo, come a Lepanto e a Vienna).

Anche per molti altri Santi, oltre a san Giovanni Bosco, Maria ausiliatrice ha avuto un ruolo particolare, soprattutto per la propria vocazione. Un esempio viene dalla Polonia, dove Maria ausiliatrice è patrona dagli inizi dell’800: San Giovanni Paolo II.

Il Santo, nativo di Cracovia, dirà: “Pensando alle origini della mia vocazione, non posso dimenticare il filo mariano. La venerazione della Madre di Dio nella sua forma tradizionale mi viene dalla mia famiglia. Quando poi mi trovai a Cracovia entrai nel gruppo del ‘Rosario vivo’, nella parrocchia salesiana. Vi si venerava in modo particolare Maria Ausiliatrice”.

Fu proprio in quel periodo, pregando davanti a quella immagine, che il giovane studente decise di entrare nel Seminario clandestino e diventare sacerdote.

Erano tempi difficili, tempi di morte, con la guerra che imperversava. Tempi bui, nei quali tutto induce a perdere la speranza. Noi cristiani, però, forti nella fede nel Dio Uno e Trino, abbiamo ricevuto il dono di una Madre sempre pronta a soccorrerci nelle difficoltà, capace di essere sempre di aiuto ai suoi figli, Lei che è Madre di Speranza e di Misericordia.

 

 

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