Pillole di SpiritualiTà
Volete dire le lodi a Dio? Siate voi stessi quella lode che si deve dire, e sarete la sua lode, se vivrete bene. (Sant'Agostino)
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“Il mio diletto è per me e io per lui.” (Ct 2,16)
di Patrizia Capone
Sant’Agostino affermava che “La misura dell'amore è amare senza misura” e Gesù è il modello perfetto di questo Amore “smisurato”, perché ci ha amati donandosi completamente, fino a morire sulla croce per la nostra salvezza, nonostante il nostro essere piccoli e peccatori; perché ci ama profondamente e donandoci nell’Eucaristia il suo “corpo spezzato” e il suo “sangue versato” con cui ci ha purificati dal peccato.
Nel brano evangelico, Maria di Betania compie nei confronti di Gesù un gesto che è anch’esso espressione di un amore esagerato, senza misura: con umiltà e grande generosità, lei cosparge i piedi del Figlio di Dio con olio profumato di nardo, molto prezioso, per poi asciugarli con i suoi capelli. Ancora una volta “Maria si è scelta la parte migliore” (Lc 10, 42); lei non si risparmia nell’amore; la sua priorità assoluta è Gesù, per cui non ha alcun timore di sprecare un olio di grande valore, perché nulla vale di più del “prendersi cura” del suo Signore, dell’Amato.
Maria, con il suo gesto, concretizza nella sua vita il primo “comandamento dell’amore”, il più grande “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente” (Mt 22, 37); questo amore di cui parla Gesù, e che ritroviamo nell’atteggiamento di Maria, è senza limiti, senza riserve né condizioni. È un Amore che non si esaurisce, al contrario si “irraggia”, come il profumo di nardo che si diffonde per tutta la casa. È un amore che supera i confini dello spazio e del tempo, infiammando i cuori e trasformando da ordinarie in straordinarie le vite di quanti, per grazia dello Spirito Santo, arrivano a provarlo.
Al gesto colmo di carità di Maria di Betania, al suo “prendersi cura” di Gesù, si contrappone l’atteggiamento egoistico e meschino di Giuda (il traditore), che vede in quel dono d’amore solo un inutile spreco, ritenendo che sarebbe stato più saggio vendere quell’olio e consegnarne il ricavato ai poveri, ma con il vero scopo di appropriarsene.
Giuda è incapace di amare Gesù, per lui è solo un uomo, non ne percepisce la divinità. Nelle sue parole si intravede il suo prossimo tradimento, che lo porterà a svendere il Maestro per 30 denari, consegnandolo ad una morte atroce ed ingiusta.
Il cuore di Giuda è arido, come il “fico sterile” non produce frutti (d’amore); eppure, la sua meschinità non ha impedito a Gesù di sceglierlo, perché il suo Amore “smisurato” prova fino all’ultimo a salvarci “Padrone, lascialo ancora quest'anno finché io gli zappi attorno e vi metta il concime e vedremo se porterà frutto per l'avvenire; se no, lo taglierai” (Lc 13, 8-9).
Ora, noi quale “parte” vogliamo scegliere nella la nostra vita? Di fronte a queste due alternative: “il dono fino allo spreco” di Maria e “il calcolo egoistico” di Giuda, cosa scegliamo?
L’avidità (intesa come assoluta incapacità di amare) di Giuda, a cui non interessa nulla di Gesù ed è accecato dalla brama del denaro, mascherando il suo egoismo come interesse per i poveri? Oppure vogliamo essere come Maria e, come lei, scegliere di donarci a Dio senza misura; scegliere di esagerare in termini di attenzioni, di tempo dedicato alla preghiera, di partecipazione alle celebrazioni Eucaristiche, di adorazione dell’Eucaristia, al fine di amare Gesù come Lui ci ama e desidera essere riamato?
Approfittiamo di questa Settimana Santa, in attesa del “Risorto”, per riflettere su noi stessi e sulla nostra vita. Il Signore ci ha lasciato la libertà di scegliere tra la via della Fede, della Speranza e della Carità e la via senza di Lui, ovvero priva di Speranza e di Salvezza. Rendiamo grazie al Signore per questo dono e, come Maria di Betania, rispondiamo anche noi svuotando il nostro cuore di sé stesso, affinché Lui lo riempia di “Bene”, trasformandoci in strumenti e messaggeri del suo Amore, per raggiungere e “sanare” altre anime. Così diventeremo, come scrive San Paolo, il buon profumo di Cristo sulla terra “Perché noi siamo per Dio il buon odore di Cristo fra quelli che sono salvati, e fra quelli che periscono”. (2 Cor 2,16)
Prepariamoci, dunque, alla Santa Pasqua, dando lode a Dio con la nostra vita, dando conforto a Gesù mentre va incontro alla sua Passione; facciamogli sentire ancora più forte, come Maria, il nostro amore, affinché veda che il suo sacrificio non è stato vano.
II DOMENICA DI PASQUA O DELLA DIVINA MISERICORDIA - 27 aprile 2025 - ANNO C
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Giorni di preghiera, riflessione e conversione
GRAZIE PAPA FRANCESCO!
"Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede". (2 Tm 4,7)
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La Rivista ufficiale della
Famiglia del Cuore Immacolato di Maria
Volete dire le lodi a Dio? Siate voi stessi quella lode che si deve dire, e sarete la sua lode, se vivrete bene. (Sant'Agostino)