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MARIA SANTISSIMA, AUXILIUM CHRISTIANORUM

Oggi la liturgia, nel lunedì dopo la Pentecoste, celebra la memoria di "Maria Madre della Chiesa".

Il 24 maggio è tradizionalmente associato a un'altra devozione mariana, legata alla figura e all'opera di don Bosco: "Maria Ausiliatrice". Ringraziamo Stefano per averci offerto una bella riflessione in proposito.

 

di Stefano Battezzati

Proprio qualche giorno fa, appena prima che mi proponessero di scrivere questo articolo, ho assistito a una trasmissione televisiva durante la quale hanno ricordato un episodio della vita di don Bosco. Il 16 maggio 1887, ormai anziano, volle celebrare la santa Messa all’altare di Maria Ausiliatrice, nella nuova chiesa del Sacro Cuore di Roma. La cronaca ci dice che per ben sedici volte ruppe in lacrime e stentò a finire la Messa, commuovendo la folla di fedeli presente. In sagrestia, alla domanda se si sentisse male, il Santo rispose “… Oggi ho capito, alla fine della mia vita, che Lei (la Madonna) ha fatto tutto!”.

Con Don Bosco, la devozione all’Ausiliatrice nacque nel 1862, quando il salesiano don Giovanni Cagliero scriveva: “La Madonna vuole che La onoriamo sotto il titolo di Maria Ausiliatrice”; e aggiungeva: “I tempi corrono così tristi che abbiamo proprio bisogno che la Vergine Santissima ci aiuti a conservare la Fede cristiana”.

Da lì iniziò il culto a Maria Ausiliatrice di cui S. Giovanni Bosco, appunto, fu il più grande devoto e propagatore. Il grande sacerdote, apostolo della gioventù, fece costruire, nel 1868, la basilica di Maria Ausiliatrice nella cittadella salesiana di Valdocco, vicino Torino. Non aveva denaro, don Bosco, eppure la chiesa fu edificata in soli tre anni.

La devozione a Maria Immacolata Ausiliatrice è stata, per don Bosco, espressione di uno stile di azione pastorale, fatto di audacia e fiducia: saper cominciare con poco, osare molto quando si tratta del bene, andare avanti affidandosi al Signore (diceva: “Per la salvezza delle anime corro fino alla temerità”). Il Santo torinese sembra quasi affidare, alla nostra epoca, un invito a pregare la Madre Ausiliatrice per i difficili tempi che stiamo vivendo. Di fatto, è sempre stata da lui ribadita la presenza mediatrice e soccorritrice della Madonna, per chi la invoca.

Ricordiamo brevemente le origini della devozione stessa.

L'invocazione “Auxilium christianorum, ora pro nobis” appare, per la prima volta, nella versione delle litanie lauretane pubblicata nel 1576 e approvata da papa Clemente VIII nel 1601. Secondo la tradizione, tale invocazione fu aggiunta da papa Pio V dopo la vittoria riportata dalla Lega santa sugli Ottomani a Lepanto (7 ottobre 1576). Protettrice come “Auxilium Christianorum”, è espressione da attribuire ai reduci vittoriosi che, ritornando dalla battaglia, passarono per Loreto a ringraziare la Madonna. E così, a fianco agli antichi titoli di Consolatrix afflictorum (Consolatrice degli afflitti) e Refugium peccatorum (Rifugio dei peccatori), si aggiunse -per il popolo e per la Chiesa- Auxilium Christianorum (Aiuto dei cristiani).

Tornando a Maria Ausiliatrice, vorrei dire che è nel DNA di ogni madre aiutare i propri figli: aiutarli a crescere, aiutarli ad apprendere, aiutarli ad amare, aiutarli a scoprire i valori, la verità iscritta nel cuore di ognuno.

Anche pregare per loro, intercedere per loro, assisterli, amarli, equivale ad aiutarli.

E, confidando in Maria, sentendoLa come vera madre, nella mia personale esperienza posso affermare con assoluta certezza che Lei, la Madonna, ha preso letteralmente il posto di mia madre allorquando, 15 anni fa, è andata in cielo.

Mi piace pensare che mia madre, appena giunta lassù, abbia avuto il consenso dalla Madre Celeste di potermi, nell’inconscio, sussurrare le stesse parole pronunciate da Gesù sulla croce: “Figlio, ecco tua madre”: rivolgiti a Lei, affidati a Lei, a Lei consacrati: sarà Lei il tuo aiuto!

È altresì bello immaginare che quanto è accaduto a Don Bosco sia accaduto anche a tanti altri fratelli e sorelle santi, che, come lui, avranno pronunciato le stesse parole, percepito la stessa convinzione: che sia stata la Vergine Maria a fare tutto. Ella è sempre stata accanto in ogni situazione, in ogni iniziativa, li ha indirizzato in ogni scelta.

E così può e dovrà essere per ognuno di noi: poter percepire -e poter, quindi, affermare-, alla fine della nostra vita, quelle stesse parole, significherà che, anche noi, ci siamo affidati totalmente a Lei, siamo stati Suoi strumenti, abbiamo speso la nostra vita “secondo i desideri del Suo Purissimo Cuore”.

 

 



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