Pillole di SpiritualiTà
Recitate il rosario tutti i giorni per ottenere la pace. (dalle Memorie di suor Lucia)
NEWS
Il “giorno del Signore”
di Mariastella Vanella
Il consiglio di Giovanni Paolo II – non temete di dare il vostro tempo a Cristo – si riferisce principalmente alla domenica, giorno di riposo in famiglia e giorno di adorazione nei confronti di Dio. Per custodire, celebrare e vivere correttamente la domenica è necessario correggere un’idea, molto comune anche tra i cristiani: la domenica, giustamente detta “Giorno del Signore”, non assume questo nome perché è l’uomo che la dedichi al suo Signore, ma perché essa stessa è il dono prezioso che Dio fa al suo popolo.
Il Creatore dona alla sua creatura una festa, di cui essa possa gioire. È il giorno in cui le donne trovano il sepolcro vuoto. È il giorno in cui la tristezza dei discepoli di Emmaus si muta in gioia, allo spezzare il pane. È il giorno in cui i discepoli ricevono dal Risorto il dono della Sua pace e del Suo Spirito. In sintesi, è Dio che ha qualcosa da donare a noi. La domenica, quindi, è un giorno di giubilo, giorno in cui si festeggia Gesù che Dio ha risuscitato dai morti.
Quel giorno, ricordiamo che Dio, nostro Padre, ha compiuto la più grande delle meraviglie: ha risuscitato il suo Figlio, il Signore Gesù. Fare festa vuole dire stare insieme, parlare, ricordare, sedersi a tavola. È proprio quello che facciamo noi cristiani la domenica. Come gli amici si ritrovano attorno alla tavola, per un pranzo di festa, così la grande famiglia dei figli di Dio si raduna nella Sua casa, attorno all'altare, per la Messa. La domenica, perciò, è giorno di incontro dei figli di Dio.
La celebrazione domenicale dell’Eucaristia è al centro stesso della vita della Chiesa. Noi cristiani andiamo a Messa la domenica per incontrare il Signore risorto: o, meglio, per lasciarci incontrare da Lui, per ascoltare la Sua Parola, per nutrirci alla sua Mensa. È la Messa, dunque, che fa la domenica cristiana! La domenica cristiana “gravita” intorno alla Messa. Che domenica sarebbe, per un cristiano, quella in cui manca l’incontro con il Signore? Partecipare alla santa Messa vuol dire attingere l’energia necessaria per praticare il Vangelo, una domenica dopo l’altra; significa abbeverarsi alla fonte inesauribile dell’Eucaristia: come si diceva, non andiamo a Messa per dare qualcosa a Dio, ma per ricevere da Lui ciò di cui abbiamo davvero necessità.
Noi cristiani abbiamo bisogno di partecipare alla Messa domenicale, perché solo con la grazia di Gesù, con la sua presenza viva in noi e tra di noi, possiamo mettere in pratica il suo comandamento e così essere suoi testimoni credibili. Dio si preoccupa sia di donarci almeno un giorno di riposo da qualunque nostra attività; e poi ci chiede di stare con Lui. Perché Cristo non è “un idolo”, che esige sacrifici o sforzi sovrumani, ma una persona, con cui entrare in relazione.
Il riposo assume, per i cristiani, particolare importanza; infatti, il lavoro non deve assorbire completamente le energie dell’uomo. Il riposo non è il tempo del “dolce far nulla”, ma il tempo in cui finalmente ci si può dedicare a tutto ciò che nei giorni lavorativi non si può fare.
Oltre tutto, il riposo, lo “stacco”, favoriscono quel “di-stacco” dalle cose che crea spazio per la riflessione, ponendo l’accento non tanto sul “fare”, ma piuttosto sul senso del “fare”. Il tempo libero non è, quindi, solo ed esclusivamente in funzione del lavoro, ma ha un suo valore in sé, distinto dal lavoro stesso.
Il tempo libero può venire dedicato ad attività ricreative e alla formazione; a rinsaldare i vincoli di amicizia e quelli familiari; ad opere di carità, che divengono, così, occasione di crescita spirituale per la persona. Non è un caso che il nostro Fondatore abbia pensato che la Famiglia del Cuore Immacolato di Maria deve proporre ai suoi membri, e a tutti i fedeli, momenti formativi e spirituali tipici della propria esperienza carismatica, attraverso Ritiri spirituali e catechesi, su temi di fede e di attualità, proponendo percorsi di fede e di formazione umana e cristiana.
Questi momenti si rivelano un vero arricchimento spirituale, una crescita nella fede, ma favoriscono anche socialità e aggregazione. Sono esperienze che diventano carezze per l’anima, coccole che hanno il sapore di un tenero abbraccio materno, quello della Beata Vergine. È questo il “riposo” della domenica.
Mi ha sempre colpito la tenerezza con cui Gesù ha guardato i suoi amici, quando li ha visti affaticati per gli impegni della missione e li ha invitati a riposarsi. Un’attenzione rivolta a quelli che Egli amava: «Venite in disparte, in un luogo solitario e riposatevi un po’». Quando Gesù usa il verbo «Venite», ci fa capire che il riposo che ordina ai suoi è quello che Lui dona a tutti gli affaticati. È lo stesso riposo per l’anima, che solo il giogo di Cristo può dare, quando Gli consentiamo di guidare i nostri passi. È anche la grande bonaccia che segue il miracolo con cui Gesù placa la tempesta sul lago di Genezareth.
Non si può, quindi, privare la domenica del suo significato più grande, che è la preghiera, il riposo, la condivisione, la gioia della comunione. Senza tutto questo, l’uomo diventerebbe incapace di “far festa”; e, se manca questa dimensione, la speranza non troverebbe una casa dove abitare, l’uomo sarebbe sempre più solo e preoccupato di se stesso, condizionato da tutte le trasformazioni sociali e culturali che portano sempre di più alla secolarizzazione. Non facciamo mai venire meno, nella domenica del cristiano, quei caratteri e quello spirito che hanno fatto, del giorno del Signore, il “signore dei giorni”.
RICORDATI CHE DEVI VIVERE
Nella brezza leggera del mattino di Pasqua
“LA PACE COMINCIA DA OGNUNO DI NOI” … “Viviamo bene e i tempi saranno buoni”
Discorso del Santo Padre Leone XIV agli operatori della comunicazione
13 MAGGIO: il testo dell'Apparizione e il Santo Rosario meditato
Nell'anniversario dell'apparizione della Madonna a Fatima
A proposito del Convegno Generale FCIM…
Riflessioni e suggestioni da Sacrofano
Con una piccola donazione puoi riaccendere la speranza di uomini, donne e bambini in Brasile e, anche in Italia...
La Rivista ufficiale della
Famiglia del Cuore Immacolato di Maria
Recitate il rosario tutti i giorni per ottenere la pace. (dalle Memorie di suor Lucia)