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San CALLISTO I Papa MARTIRE e la nascita delle CATACOMBE

PASTORE, DIFENSORE DELLA FEDE, MARTIRE

di Marina Zaccagnini

Dal Martirologio Romano:

“14 Ottobre: Da diacono, dopo un lungo esilio in Sardegna, si prese cura del cimitero sulla via Appia, noto sotto il suo nome, dove raccolse le vestigia dei martiri a futura venerazione dei posteri; eletto poi Papa, promosse la retta dottrina e riconciliò con benevolenza i lapsi (cristiani che, per timore, avevano rinnegato la loro fede), coronando infine il suo operoso episcopato con un luminoso martirio. In questo giorno si commemora la deposizione del suo corpo nel cimitero di Calepodio a Roma sulla via Aurelia. È venerato come patrono di coloro che lavorano nei cimiteri”.

San Callisto difese, come il suo predecessore Papa Zefirino, la fede cattolica e la dottrina trinitaria dallo scismatico Ippolito di Roma e da Tertulliano, apologeta poi eretico. Callisto fu il primo Papa iscritto nel “Depositio martyrum” del IV secolo, fonte che riporta il suo martirio, avvenuto attorno al 222, forse durante una sollevazione popolare. Callisto l° è stato il 16° Vescovo di Roma e Papa della Chiesa Cattolica, che lo venera come Santo. Fu Papa all'incirca dal 217 al 222.

Fu il suo predecessore, Papa Zefirino, ad affidargli la direzione di un cimitero sulla via Appia, poi divenuto noto come “catacomba di San Callisto”. Durante il suo Pontificato, Papa Callisto l° diede probabilmente inizio alla costruzione della Basilica di Santa Maria in Trastevere, in origine nata come Oratorio. Nelle vicinanze, fece edificare un’altra Chiesa, intitolata a posteriori proprio a lui. Ivi si conserva il pozzo in cui la tradizione narra che fu gettato il suo corpo, dopo essere stato percosso mediante verghe e con un sasso legato al collo dai suoi numerosi nemici. Inoltre, istituì il “digiuno delle quattro tempora”.

Dopo la sua morte e nei primi secoli successivi, sentiremo parlare non tanto di cimiteri cristiani quanto di “catacombe”, “inaugurate” sotto il pontificato di Papa Zefirino (199-217). Lui stesso, Callisto, fu sepolto originariamente nella catacomba di San Calepodio, sulla via Aurelia; le sue reliquie furono poi traslate prima sotto l'ingresso della Basilica di S. Maria in Trastevere (790) e poi sotto l'altare maggiore da Papa Gregorio IV (827-843)

Vediamo ora, in sintesi, una breve storia delle catacombe.

Le catacombe sono sempre state cimiteri sotterranei di Cristiani ed Ebrei. È leggenda ritenere che la Chiesa primitiva si sia nascosta, nei primi tre secoli, nei cimiteri sotterranei. La funzione delle catacombe fu sempre quella funeraria, anche se, per la presenza delle tombe dei martiri, dal terzo secolo in poi, i cimiteri divennero anche luogo di culto, proprio nel periodo di maggiore recrudescenza contro i cristiani da parte di Diocleziano. Agli inizi del Cristianesimo, le sepolture avvenivano nei cimiteri pagani.

Fu proprio San Callisto a essere incaricato da Papa Zefirino di occuparsi della costruzione del primo cimitero catacombale della comunità cristiana, sulla via Appia: esso, ancora oggi, porta il suo nome. Lì, nelle catacombe di San Callisto, furono sepolti tutti i Papi dell’epoca.

Il termine catacomba viene dal latino “catacumbae” (composto dal greco “Katà” - sotto - e “Cumba” - avvallamento) per indicare proprio sia la forma del terreno al secondo/terzo miglio della via Appia, tra la Chiesa di San Sebastiano e la tomba di Cecilia Metella, sia lo scavo sotterraneo.

Tuttora il termine designa gli antichi cimiteri sotterranei cristiani ed ebraici. Non si conosce esattamente il periodo della separazione dei cimiteri cristiani da quelli dei pagani; difatti, le tombe di Pietro e Paolo furono collocate sulle aree sepolcrali pagane del Vaticano e dell’Ostiense.

Dalla fine del secondo secolo, con Tertulliano, si cominciò a parlare di aree sepolcrali sotterranee, per i cristiani. Si trattava di una serie di gallerie, in cubicoli, con file verticali di 4/5 loculi.

Il complesso catacombale più importante è quello romano (catacombe di San Callisto, di Priscilla, di San Sebastiano, di Domitilla, di Sant’Agnese, di Pretestato) cui si aggiungono quelle di Siracusa e di S. Gennaro a Napoli. Le catacombe conservano interessanti affreschi di carattere religioso, affini nello stile alle contemporanee pitture pagane, con temi rielaborati in una nuova simbologia di ispirazione cristiana.

Dal quarto secolo, sulle catacombe vennero costruite Basiliche e venne meno l'uso cimiteriale. Nel sesto secolo le catacombe furono saccheggiate dai Goti e caddero in stato di abbandono.

Dal Mille, le catacombe vennero abbandonate. Dobbiamo ai Papi Pio IX e Pio XI la nuova tutela dei resti catacombali e gli scavi archeologici relativi, ad opera di validi studiosi.

 

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