TUTTI siamo chiamati a essere SANTI - parte I

di Sr. Agostina Convertini icms

Introduzione

Nel seguente lavoro mostreremo come la sequela di Cristo rappresenti l’attuazione terrena della chiamata universale alla santità. Essa –vedremo- diventa concreta nella pratica delle virtù cristiane, indispensabili per un cammino che vuol tendere all’unione perfetta con Dio. Sottolineeremo inoltre che, nonostante la chiamata alla santità sia frutto dell’iniziativa divina, essa esige sempre la libera risposta dell’uomo, che prende forma attraverso l’agire morale. Infine, analizzeremo i mezzi necessari per l’uomo per tendere costantemente al bene e realizzare la propria chiamata alla santità: i sacramenti, la preghiera, la Croce e la mediazione di Maria Ss.ma.

1.   Chiamata alla santità: missione di ogni cristiano

«Per un cristiano non è possibile pensare alla propria missione sulla terra senza concepirla come un cammino di santità (…). Tale missione trova pienezza di senso in Cristo e si può comprendere solo a partire da Lui»[1]. La realizzazione dell’ideale di perfezione cristiana risulta condizionata all’accettazione della sequela di Cristo, ed i Vangeli ce lo confermano ripetutamente: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi!» (Mt 19,21).

La novità cristiana del concetto di santità è proprio nel rapporto diretto tra la perfezione, intesa come santità, ed il seguire Gesù. Non basta essere fedeli ai precetti ed alle norme della legge: il cammino verso la comunione piena ed eterna col Padre, ovvero la stessa vita morale cristiana, trova in Cristo, Verbo Incarnato, il proprio fine, il proprio modello e la propria unica norma[2]. Ogni creatura, infatti, diviene capace di adempiere la nuova legge dell’amore soltanto lasciandosi conformare all’immagine di Cristo, uomo perfetto, che nel rivelare il mistero di Dio mostra all’uomo la verità del suo stesso essere e la grandezza della sua vocazione (cfr.GS 22). «Il disegno del Padre è Cristo, e noi in Lui»[3]. La santità morale a cui ogni cristiano è chiamato, dunque, può realizzarsi già qui su questa terra attraverso la sequela di Cristo Via, Verità e Vita, di Colui attraverso il quale ogni uomo può essere rigenerato alla vita nuova e ritrovare il senso autentico della propria esistenza[4]. Non possiamo dimenticare però che ciò avviene, prima di tutto, per iniziativa di Cristo stesso, che chiede di seguirlo ed imitarlo, di imparare da Lui, dalla sua vita, per entrare a far parte della vita nuova nella dinamica del comandamento dell’amore.

«Seguire Cristo è il fondamento essenziale e originale della morale cristiana»[5], aderendovi, ogni credente, accoglie le parole di Gesù e il suo esempio, modellando, con la forza dello Spirito Santo, la propria vita sulla Sua[6]. In questo modo, l’uomo collabora con i doni dello Spirto Santo, Colui che lo rende coerede di Gesù Cristo e lo fa partecipe della vita eterna che è destinato a raggiungere pienamente nella gloria futura, quando tutte le cose saranno finalmente riconciliate nel Figlio in vista del quale sono state create[7]. (Continua)

[1] FRANCESCO, Esort. apost., Gaudete et exsultate, 19-III-2018, nn.19-20.

[2] Cfr.E.COLOM–A.RODRÍGUEZ LUÑO, Scelti in Cristo per essere santi. Elementi di Teologia Morale Fondamentale, EDUSC, Roma 2003, pp.80-83.

[3] FRANCESCO, Esort. apost., Gaudete et exsultate, cit., n.21.

[4] Cfr.CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, La verità vi farà liberi. Catechismo degli adulti, 1995, nn.406-407.

[5] GIOVANNI PAOLO II, Lett. Enc., Veritatis splendor, 6-VIII-1993, n.19.

[6] Cfr.FRANCESCO, Esort. apost., Gaudete et exsultate, cit., n.21

[7] Cfr.E.COLOM–A.RODRÍGUEZ LUÑO, Scelti in Cristo per essere santi, cit., pp. 80-81.