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TUTTI siamo chiamati a essere SANTI - parte III

di Sr. M. Agostina Convertini icms

 L’impegno morale: risposta dell’uomo alla chiamata divina

Scrive Sant’Agostino: «Tutto procede da Dio; non però restando noi come sonnacchiosi, come restii ad ogni sforzo, quasi contro voglia. Senza la tua volontà, in te non ci sarà la giustizia di Dio. (…) chi ti ha formato senza di te, non ti renderà giusto senza di te». Ogni «libera iniziativa di Dio richiede la libera risposta dell’uomo; infatti Dio ha creato l’uomo a propria immagine, dandogli con la libertà, il potere di conoscerlo e di amarlo. L’anima può entrare solo liberamente nella comunione dell’amore» (CCC 2002).

Alla chiamata di Dio alla santità e all’invito del Figlio a seguirlo ed imitarlo deve sempre corrispondere una libera risposta da parte dell’uomo, che si concretizza, seppure in gradi e modi differenti, nell’impegno di vivere in Cristo. È questa una risposta che ha bisogno di costanza e fedeltà: l’adesione alla persona di Gesù Cristo, infatti, va sempre rinnovata; il cristiano deve, dunque, impegnarsi in un cammino di conversione ed essere perseverante. L’impegno morale consta di due momenti, entrambi sempre presenti: un momento negativo, nel quale si è chiamati a rinunciare al peccato ed a tutto ciò che può allontanare l’anima da Dio ed un momento positivo, che si attua nella pratica di tutto ciò che può avvicinare l’anima a Dio ed aiutarla a raggiungere l’unione con Lui.

Ogni uomo può dunque cooperare al dono di Dio svecchiandosi, cioè deponendo l’uomo vecchio che si corrompeva dietro le passioni, e poi rinnovandosi, nello spirito e nella mente, per creare l’uomo nuovo, che è secondo la giustizia di Dio (cfr.Ef 4,22-24).

La dinamica positiva non ha un limite superiore: infatti, poiché il fine dell’agire morale è l’unione perfetta con Dio, ed Egli è amore infinito, per noi non ci potrà mai essere un massimo oltre il quale non si possa osare andare; piuttosto, bisogna sempre fare attenzione a non scendere sotto il limite inferiore della dinamica positiva, perché ciò potrebbe portare a violare i comandamenti di Dio. Perciò, per chi davvero ha scelto di seguire Cristo, non è sufficiente il solo momento negativo: ciò che meglio esprime la natura dell’agire morale è il momento positivo, poiché esso mostra la necessità di un progresso spirituale costante per arrivare alla comunione intima con Dio e non rischiare di perderla.

I mezzi per raggiungere l’unione con Cristo

Possiamo definire la vita morale cristiana come un processo di crescita progressiva nell’unione con Cristo per arrivare ad una più perfetta identificazione filiale con la volontà di Dio Padre o, più sinteticamente, come un cammino di crescita nella carità. Tra i mezzi per raggiungere l’unione con Cristo, il dono più necessario, infatti, è la carità, con la quale amiamo Dio sopra ogni cosa. Essa ha però bisogno di essere conservata ed alimentata, attraverso quei mezzi che Dio stesso ha messo a nostra disposizione (cfr.LG 42). Accanto a quegli atteggiamenti propri dei figli di Dio, quali l’abbandono, la fiducia, l’umiltà, la gratitudine, la generosità nel sacrificio, la docilità, l’accettazione della Croce di Cristo, dai quali nasce lo slancio per la ricerca concreta di Cristo in ogni attività terrena, la vita morale del cristiano deve porre attenzione a quei mezzi di santificazione particolari in grado disporci a ricevere la grazia di Dio. Tra di essi, ricordiamo: i sacramenti, l’orazione, la Croce e la mediazione di Maria Ss.ma.

I sacramenti ci accompagnano e ci mantengono nella vita di grazia. Anche se ognuno dei sette sacramenti è canale di grazia santificante, la Penitenza e l’Eucarestia risultano essere i mezzi di santificazione per eccellenza. Nel sacramento della Penitenza, infatti, è offerta ad ogni credente la possibilità di riconciliarsi con Dio attraverso la Chiesa, dunque una nuova occasione di conversione e di recupero della grazia perduta, che aiuta ad accrescere le forze spirituali necessarie per sostenere il proprio cammino di unione con Cristo. L’Eucaristia, invece, racchiude in sé tutto il bene spirituale della Chiesa ed è dunque il centro di tutta la vita cristiana; poiché memoriale della Passione di Cristo ed alimento di singolare identificazione con Lui, la celebrazione eucaristica, ripresentazione che rende attuale l’evento salvifico di Cristo, è non solo atto culminante della storia della salvezza ma anche della salvezza e della santità di ogni singolo credente.

L’orazione, poiché è l’incontro personale con Dio, rende viva la relazione con il Creatore, ponendo il credente alla presenza di Dio ed in dialogo filiale con Lui. Non può esserci vita autenticamente cristiana né crescita reale nella santità senza questa continua conversazione con il Signore: essa permette che l’uomo si distacchi dall’egoismo e rinvigorisca il suo agire morale. È necessario che la preghiera penetri in tutta l’esistenza umana, secondo l’esortazione dell’Apostolo: «Pregate ininterrottamente» (1Ts 5,17). Ciò, tuttavia, non è cosa semplice, ma richiede uno sforzo personale perseverante, un impegno costante ad essere fedeli ai tempi stabiliti per la preghiera ed ad affrontare la fatica dovuta alle debolezze della nostra natura.

La Croce, e dunque l’esercizio della mortificazione vissuta come mezzo d’identificazione con Cristo, è il mezzo, anzi il segno, che contraddistingue l’autentico cristiano. Il cammino di perfezione passa proprio attraverso la Croce, poiché non vi può essere santità senza rinuncia e senza combattimento spirituale (cfr.2Tm 4). Il progresso spirituale, infatti, è sempre accompagnato dall’ascesi e dalla mortificazione: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua» (Lc 9,23).

Tra i canali privilegiati per la santificazione dell’uomo, non possiamo non esaminare anche la mediazione materna di Maria Ss.ma. Il ruolo privilegiato che la Vergine Maria assume nella nostra esistenza deriva dalla sua maternità divina. Per la sua adesione alla volontà del Padre, ella si è resa per la nostra vita modello nella fede e nella carità. Inoltre, poiché ha cooperato all’opera del Salvatore per ridonare alle anime la vita soprannaturale, è divenuta nostra vera Madre spirituale attraverso la quale, per la sovrabbondanza dei meriti del Figlio, sgorga su di noi un immenso tesoro di grazia, che procede da Cristo. Affidarsi a Maria, la creatura che raggiunse su questa terra il più alto grado di unione con Dio, è dunque per il cristiano la strada più veloce e più sicura verso la santità.

Abbiamo visto come la vita morale cristiana, sia per ogni credente una sequela Christi, che ha come fine la progressiva identificazione con Lui. Essa trae origine da un’iniziativa divina ma richiede la libera risposta dell’uomo ed un impegno perseverante che possa permettere al credente di conseguire un progresso spirituale tale da arrivare alla comunione intima con Dio. Per far questo, il dono più necessario è la carità. I sacramenti, l’orazione, la Croce e la mediazione di Maria Ss.ma, tuttavia, costituiscono quei mezzi di santificazione particolari in grado disporre a ricevere la grazia di Dio per progredire nella vita di santità.

 

 

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