Pillole di SpiritualiTà
Buttiamoci ai piedi del Signore e supplichiamolo perché ci restituisca la sua amicizia e ci ristabilisca in una magnifica e casta fraternità d'amore. (San Clemente I, papa)
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Eucaristia e devozione mariana
Editoriale - “Maria di Fatima” - n. maggio-giugno 2025
P. Mario Piatti icms
A Fatima il Cielo, ancora una volta, si è voluto incontrare con noi, per ricordarci che il Cielo cammina sulla terra, insieme a noi; che Dio non si è dimenticato dei suoi figli, ma che li accompagna con infinita bontà e tenerezza. Gli eventi della Cova da Iria confermano le parole di Gesù: io sono con voi sempre, fino alla fine del mondo.
L’esperienza dei Pastorelli nasce dalla Eucaristia, segno privilegiato della permanenza del Signore tra noi: adorata, insieme con un Angelo, nell’autunno del 1916, e poi ricevuta dalle sue stesse mani.
L’Eucaristia è “il Cielo in terra”, che tutti possiamo pregustare quaggiù. Non vi è più una incolmabile distanza nei confronti dell’Altissimo: Lui stesso vuole insegnarci la confidenza, l’amore, l’affetto per la sua Persona. Chi ama, rispetta; chi ama non offende, piuttosto cerca e desidera il bene dell’amato e gode della sua prossimità e familiarità.
La chiave del Cuore di Dio e del Cielo è l’amore, il vero “segreto di Fatima” è l’amore: che si immola, che si offre e che si dona per tutti. Il Mistero eucaristico raccoglie tutte queste dimensioni sacrificali, rendendo attuali, per noi, i frutti stessi della Redenzione.
Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio, dice il Vangelo di Giovanni. La misura dell’amore, da par te di Dio, è il dono di Se stesso, senza ripensamenti né riserve. Questo dono – che nasce, nell’eternità, dal Cuore stesso di Dio – nella storia è preceduto dal generoso e irrevocabile “sì” di Maria Santissima. È Lei la creatura benedetta ed eletta che, con la sua disponibilità, apre le porte alla venuta di Cristo. Ogni autentica espressione della devozione mariana non è che la conferma, nel tempo, di questa sua missione, di questa radicale e assoluta disponibilità alla Volontà di Dio. Lei, “Donna eucaristica”, interpreta e realizza fino in fondo, con l’originalità propria della sua divina maternità, la ricchezza infinita del Cenacolo, del Calvario e del luminoso mattino di Pasqua.
Alla Cova da Iria, la Madonna, nella luce del Mistero di Cristo, rivela, ancora una volta, di essere attenta e presente alle nostre fatiche, di essere preoccupata per il destino eterno dell’uomo e anche per il suo presente, spesso segnato dai drammi della vita, da tante preoccupazioni, da continui conflitti e tragedie senza fine. Ella non teme di rivelare, ai piccoli Pastorelli, il segreto del Bene e del Male, le vie che conducono al Paradiso o che precipitano all’Inferno.
Non esita a parlare chiaro, a mettere in guardia circa i danni che il peccato provoca, già qui in terra e, irreparabilmente, nella eternità.
Come è noto, il tredici maggio del 1981 Giovanni Paolo II subì il terribile attentato, che avrebbe dovuto provocarne la morte. Chi sparò, sulla Piazza di San Pietro, aveva l’intenzione di uccidere; era ben preparato nell’uso delle armi, ebbe l’occasione di esplodere i colpi a una distanza ravvicinata… eppure, come poi disse il Papa stesso, una mano materna deviò il proiettile, evitò la tragedia, gli salvò la vita. Quel giorno, ancora una volta, la Madre del Signore diede conferma della sua premurosa custodia nei nostri confronti e della particolare predilezione nei confronti del Vicario di Cristo. La sua mano materna impedì che quell’efferato proposito si realizzasse, consentendo al Santo Padre di continuare ancora a lungo la sua missione universale.
Quella stessa mano materna chissà quante volte ci ha protetti, da quanti pericoli ci ha preservati, da quante occasioni pericolose ci ha salvati! Ha steso il suo manto sui nostri timori e sulle nostre angosce, ha accompagnato il nostro cammino, passo dopo passo, impetrando in silenzio il perdono dei nostri peccati e le grazie di cui avevamo bisogno.
Solo in Cielo capiremo l’amore che dal suo Immacolato Cuore, strettamente congiunto al Cuore Eucaristico di Cristo, si è effuso sulla nostra vita e sulle nostre anime.
Amiamola e facciamola amare. Anche in questa nostra epoca, incerta e piena di contraddizioni, Ella vuole soccorrere e guidare i suoi figli alla vera libertà.
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